"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 22 maggio 2007

Papa Benedetto XVI decide di riscrivere la storia dell’America Latina












lunedì 14 maggio 2007





Forse deluso della fredda accoglienza brasiliana, Benedetto XVI decide di spararla più grossa del solito e travisare l’intera storia della Chiesa in America Latina, cancellando di fatto le riflessioni autocritiche sollevate da Papa Wojtyla in passato. Secondo Ratzinger e la sua idilliaca visione della storia, infatti, “l’annuncio del Vangelo non comportò in nessun momento l’alienazione delle culture precolombiane, né fu un imposizione di una cultura straniera”, anzi il Papa ha tenuto a precisare che “i popoli precolombiani attendevano il Verbo, che cercavano senza saperlo”. Ricordiamoci quindi di gettare tutti i libri di storia che abbiamo nelle nostre case, i Conquistadores che sconvolsero tradizioni, religioni e culture millenarie con l’aggressione e con la forza non sono realmente mai esistiti, sono solo leggende.

Mi sembra a questo punto che si stia veramente scadendo nell’assurdo, non può essere ammissibile che si arrivi a sconvolgere in questo modo la storia, anche se è un Papa a farlo. Siamo giunti al revisionismo storico, al completo stravolgimento della realtà. La negazione di anni bui per il Cristianesimo e per l’Europa in generale non è e non può essere più tollerabile. Un Papa come Ratzinger che dice basta ai regimi autoritari nel Mondo quando è proprio la Chiesa di Roma ad essere tornata autoritaria ed addirittura negazionista fa veramente paura. Non bastavano forse le scomuniche a suo dire “giuste” per i messicani che depenalizzavano l’aborto o quelle minacciate in Brasile per l’uso di anticoncezionali, già sintomi di incredibile irresponsabilità verso “l’avvenire dei popoli”, considerando i problemi di Aids o di morti causate da aborti illegali?

Nessun cattolico dovrebbe accettare tali dichiarazioni, la storia non si deve occultare, i metodi coercitivi e violenti con i quali più di 500 anni fa si è imposto una religione cancellando intere culture non possono essere rivisti, è un’offesa alle intelligenze di tutti e soprattutto un offesa verso tutte le popolazioni indigene dell’America Latina, sebbene ora cattoliche. I popoli indigeni di sicuro non aspettavano l’evangelizzazione, è assurdo anche solo pensarlo; si è trattato invece del più grande genocidio della storia delle Americhe. Solo nel 1992 Papa Wojtyla aveva ammesso giustamente le colpe della Chiesa, chiedendo apertamente scusa ai popoli indigeni latinoamericani per il vergognoso passato; a distanza di soli 15 anni è arrivato Ratzinger a riscrivere interamente la storia.

Se ci indigna la negazione dell’Olocausto ci deve indignare allo stesso modo il negazionismo papale, altrimenti ci si deve aspettare, a questo punto, anche una nuova versione storica delle Crociate…

fonte: http://verosudamerica.blogspot.com/2007/05/la-storia-riscritta-in-brasile.html
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lunedì 21 maggio 2007
Forti reazioni alla visita del Papa

Dopo la visita di Benedetto XVI in America Latina, in cui il Papa ha affermato che la Chiesa Cattolica non ha mai imposto l’evangelizzazione delle civiltà precolombiane, sono state fortissime e da più fronti le reazioni in tutto il continente. Chávez chiede al Papa le scuse ufficiali.










Il Papa Benedetto XVI deve scusarsi con i popoli indigeni sudamericani per aver negato l’Olocausto avvenuto durante l’evangelizzazione dell’America Latina”. Queste le dichiarazioni di Hugo Chávez, presidente venezuelano, alle sconcertanti affermazioni del Papa che volevano negare l’imposizione delle religione cattolica perpetrata dai Conquistadores cinque secoli fa. “Siamo stati vittime di un massacro molto grave, forse anche più dell’Olocausto della seconda guerra mondiale, e nessuno si può permettere di negarci questa verità, (…). Neanche sua Santità può permettersi di negare questo olocausto aborigeno.”


Forti hanno tuonato le parole del cattolicissimo Chávez in difesa della dignità indigena: “Come capo di Stato, ma con l’umiltà di un contadino venezuelano, invito il Pontefice a pubbliche scuse nei confronti di tutti i popoli latinoamericani”.

Era normale che le sconvolgenti dichiarazioni di Benedetto XVI scatenassero questo tipo di reazione. Se però quelle dell’eterno provocatore Chávez sono rimbalzate nei quotidiani di tutto il mondo, ci sono state anche molte altre risposte all’interno di tutto il continente latinoamericano che invece non hanno trovato spazio.

Sempre in Venezuela, ad esempio, la ministra dei popoli indigeni, Nizia Maldonado, ha criticato fortemente l’inopportuna uscita del Papa, rimarcando come “l’invasione imperiale abbia portato al genocidio più grande della storia sudamericana”. “Mi piacerebbe che un sacerdote rispondesse al Papa, esprimendo la vergogna che si prova ascoltando che i popoli indigeni erano in attesa dell’evangelizzazione”. La Maldonado ha anche sottolineato come l’obiettivo di imporre alle culture indigene la cultura cristiana non è purtroppo ancora scomparso, ricordando come esempio “l’operato dei missionari che operano alla frontiera tra Venezuela e Brasile”.

Anche dalla Bolivia ci sono state pubbliche risposte a Benedetto XVI, Mauricio Arias, leader (Apu Mallku, in lingua aymara) del Consiglio Nazionale di Ayllus ha tenuto a sottolineare: “La religione cattolica è stata imposta con la forza e la repressione, nonostante le nostre credenze e la nostra fede”.

Mentre dalla Colombia, Luis Evelis, leader della ONIC(Organizzazione Nazionale Indigena Colombiana), ha precisato: “Come popoli indigeni, sebbene credenti, non possiamo tollerare che la Chiesa pretenda negare le sue responsabilità con la negazione delle sue responsabilità nell’annilichimento della nostra identità e della nostra cultura”.
fonte : http://verosudamerica.blogspot.com/2007/05/forti-reazioni-alla-visita-del-papa.html


5 commenti:

Piper ha detto...

“l’annuncio del Vangelo non comportò in nessun momento l’alienazione delle culture precolombiane, né fu un imposizione di una cultura straniera”

Mi spiace ma questo è tuttosommato vero... Purtroppo non è il Papa che sbaglia ma chi scrive questo post :)

Infatti è un errore più che grossolano confondere la storia dei conquistadores con l'evangelizzazione dell'america latina. Di fatto i conquistadores agivano più o meno da "privati" e l'interesse politico era disgiunto da quello religioso anche se la scusa dell'evangelizzazione è stata utilizzata per giustificare i crimini commessi.

Ma di fatto le cronache parlano chiaro. Chi ha portato il Vangelo in america latina l'ha fatto seguendo delle strade inimmaginabili... La realtà storica è molto diversa dalla falsa verità radicata (per involontaria ignoranza) nella testa delle persone. I conquistadores non hanno nulla a che fare con l'evangelizzazione: i conquistadores stanno agli indios come Bush sta agli iracheni... La scusa dell'evangelizzazione è come Bush quando dice "Dio sta dalla nostra parte".

E' particolarmente noioso ma vi invito a non "fidarvi" di nessuno: innanzitutto di voi stessi! :)

Esistono due possibilità per giudicare questo post: se uno è realmente interessato ad un argomento lo deve approfondire in modo molto serio (passando probabilmente pomeriggi in biblioteca alla ricerca delle cronache dei frati che hanno portato il Vangelo in america latina e testi vari sull'argomento). Esiste poi la possibilita - e questo è quello che io credo, chiedo scusa ma non faccio sconti a nessuno - che il post sia stato fatto facendo un uso strumentale della notizia con il solo fine di discreditare il "nemico". Questa è una cosa molto brutta che toglie dignità innanzitutto a chi scrive.

Devo essere severo. Ripeto per la millesima volta che non sono cristiano (non potrei mai dirmi tale) e se lo fossi non farei riferimento alla chiesa di Roma probabilmente. Non me ne frega niente nemmeno del Papa... Ma mi interessano in maniera morbosa i dettagli... E i dettagli sono molto importanti. Per questo non bisogna "credere a nessuno", tanto meno ad un testo di terza media (non perchè sia sbagliato, ma perchè gli argomenti vengono trattati in venti righe quando invece non basterebbero decine di libri).

Anonimo ha detto...

..che il post sia stato fatto facendo un uso strumentale della notizia con il solo fine di discreditare il "nemico"

No, piper, rasserenati.. il post non è stato fatto con quell'intenzione, ma per stimolare una sana discussione (come stiamo facendo) ed affrontare le mille sfaccettature, per quanto possiamo, che la questione richiede.. Volutamente è stato scelto un taglio critico e, se vuoi, abbastanza di parte, ma l'intento, ripeto, era provocatorio.. Da qui capisci il perché del post su Las Casas.
Non sono di quelli che godono a lapidare la Chiesa. Io voglio bene alla Chiesa, come a certi preti, suore, laici decisamente votati alla vera "via" cristiana. Sono pochi, ma ci sono.
mauro

Piper ha detto...

"No, piper, rasserenati.. il post non è stato fatto con quell'intenzione, ma per stimolare una sana discussione (come stiamo facendo) ed affrontare le mille sfaccettature, per quanto possiamo"

Beh ha funzionato, perchè io voglio documentarmi meglio sulla cosa. Ma quando si approfondiscono gli argomenti si giunge sempre alla stessa conclusione e cioè che all'interno di un sistema ci sono una moltitudine di individui anche molto diversi tra loro. E' per questo che poi risulta inutile accanirsi troppo. Io personalmente ho deposto le armi contro la Chiesa perchè è assolutamente credere che esista una Chiesa "cattiva" o una "buona". Esiste un insieme eterogeneo ed è necessario valutare le cose caso per caso senza dimenticarsi che si sta tentando di giudicare delle persone che sono solo dei comuni mortali... Io un po' di accanimento lo vedo :) Sai si potrebbe fare la stessa cosa contro quei monaci buddisti che mangiano tonnellate di carne adducendo scuse molto divertenti. Credo che il problema sia che dobbiamo avere una visione dell'uomo e smetterla di ragionare per "categorie" perchè questo non ha senso. Non ha senso nemmeno cercare di stabilire chi è veramente cristiano e chi no primo perchè non siamo "giudici" dello spirito e secondo perchè è tempo perso credo.

Ad ogni modo grazie per l'ulteriore posibilità di riflessione Mauro :)

elena ha detto...

No Piper... il papa NON E' un comune mortale. E' il Papa, e come tale, quando parla di "cose di fede", è infallibile. O perlomeno questo è quanto mi hanno insegnato al catechismo. Oltretutto, qui non si stava facendo un processo alla chiesa in senso generale: il titolo del post è "Papa Benedetto...." che non significa certo "tutti i preti" o "ogni missionario" e nemmeno "qualsiasi cattolico". Significa che Papa Benedetto si prende le sue responsabilità. Tutto qui. :)

Piper ha detto...

No Elena... si stava facendo un processo nel momento in cui si dice che il papa vuole riscrivere la storia e si lascia intendere che sta cancellando una pagina vergognosa della Chiesa. Quindi è un processo alla chiesa, è una generalizzazione. E poi il papa Elena è un comune mortale... è forse questo il problema? :) Che è tu lo vedi come una figura "superiore"? Io lo vedo come un uomo qualunque ai mei occhi non vale, a prescindere, più di chiunque altro.