"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 23 maggio 2007

CHIESA E LIBERTÀ DI COSCIENZA







Nel 346-347, appena trent’anni dopo l’editto con cui Costantino concedeva libertà ai cristiani, un loro autorevole esponente, Firmico Materno, scriveva già: “Abbattete, abbattete senza indugio, santissimi imperatori, gli ornamenti dei templi [pagani] … la legge del Dio supremo prescrive alla vostra severità di perseguire in tutti i modi il delitto di idolatria” (De errore profanorum religionum). Lo faceva, come faranno in seguito papi e teologi, portando a sostegno della sua posizione il Dio biblico che nel Deuteronomio ordina: “Se il tuo fratello, o il tuo figlio, o la tua moglie … ti vuol persuadere dicendoti…: ‘Andiamo e serviamo altri dei’… Denuncialo subito e alza per primo la mano contro di lui per ucciderlo”.

Nel IV secolo Agostino elogiava l’intervento pubblico contro l’eresia donatista, mentre papa Leone Magno giustificava l’assassinio degli eretici priscillani con il fatto che “il potere imperiale deve intervenire per sopprimere energicamente, come nemici dello stato … coloro che disturbano la pace della fede”. E papa Gregorio Magno, in una lettera del 599 all’arcivescovo di Cagliari, lo invitava ad arrestare gli idolatri. “Se sono schiavi”, precisava, “domateli con botte e torture al fine di ottenerne il miglioramento; ma se sono liberi, devono essere indotti al pentimento con una dura carcerazione”.

Le cose, come sappiamo, sono andate ancora peggio in seguito, quando gli eretici ebbero come unica alternativa l’abiura o il rogo. “Scopo dell’Inquisizione”, scriveva l’inquisitore Bernardo Gui, “è la distruzione dell’eresia; ma l’eresia non può essere distrutta se non attraverso la distruzione degli eretici” e ciò in due modi: “primo, tornando dall’eresia alla religione cattolica; secondo, una volta consegnati al tribunale secolare, bruciandoli fisicamente” (Practica inquisitionis, 1323).

E’ vero che Innocenzo III stimava “in contraddizione con la religione cristiana costringere a osservare il cristianesimo uno che costantemente non vuole” (lettera all’arcivescovo di Arles, 1201). Ma con la consueta ipocrisia lo stesso papa aggiungeva che ciò valeva solo per chi non avesse mai consentito a convertirsi, mentre chi “mediante terrori e supplizi, è trascinato in modo violento e, per non esporsi a danno, accoglie tuttavia il sacramento del battesimo, questi … deve essere costretto all’osservanza della fede cristiana”. Ciò valeva tanto più per gli eretici, che sono dei battezzati.... Per “annientare la miscredenza eretica” Innocenzo III fece massacrare gli albigesi (Historia albigensis, 1208). E Gregorio IX, nel 1233, affermò: “Quei cattolici che … partiranno per andare a sterminare gli eretici … riceveranno le stesse dimostrazioni di favore che vengono date ai crociati”.

A proposito dei quali Bernardo di Chiaravalle aveva scritto che “il Cavaliere del Cristo… quando uccide un malfattore, non è un omicida ma un malicida” (De laude novae militiae, 1128). Mentre per Tommaso d’Aquino gli eretici, che falsificano la fede, vanno messi a morte come i falsari. Per far confessare gli eretici e farne accusare altri si ricorse anche alla tortura, autorizzata per la prima volta nel 1254 da Innocenzo IV (bolla Ad extirpanda). Un altro strumento per scovare gli eretici fu la pratica, debitamente regolamentata, della delazione (“quelli che mi denunceranno un eretico o un sospetto… guadagneranno tre anni di indulgenze”, Eymerich, Manuale dell’inquisitore, 1376).

Nel 1520 Leone X condannò addirittura come eretica la proposizione: “è contro la volontà dello Spirito che gli eretici siano bruciati” (Exurge domine), mentre Pio V, papa e santo, in una lettera del 1570 a Filippo II di Spagna scriveva: “[con gli eretici] riconciliarsi mai; non mai pietà; sterminate chi si sottomette e sterminate chi resiste; perseguitate a oltranza, uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore”.

In tempi più vicini, Gregorio XVI denunciò “quell’assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che si debba ammettere e garantire a ciascuno la libertà di coscienza” (Mirari vos, 1832); e Pio IX condannò quanti (come Benedetto XVI?!) “non temono di caldeggiare l’opinione … dal Nostro Predecessore Gregorio XVI … chiamata delirio, cioè “la libertà di coscienza e dei culti essere un diritto proprio di ciascun uomo” (Quanta cura -1864). Anche per il “progressista” Leone XIII “la giustizia e la ragione vietano che lo Stato sia ateo o conceda la stessa desiderata cittadinanza a tutte le cosiddette religioni, e gli stessi diritti a ognuna indistintamente” (Libertas - 1888). “La peste della età nostra”, aggiungeva Pio XI, “è il così detto laicismo” a causa del quale “si cominciò a negare l’impero di Cristo su tutte le genti…. E a poco a poco la religione cristiana fu uguagliata con altre religioni false e indecorosamente abbassata al livello di queste” (Quas primas - 1925). Pio XII, infine, riteneva la libertà di manifestare il falso (ma chi stabilisce cosa è “falso”?) una “sfrenata licenza” che l’autorità deve reprimere.

Si è così dovuti arrivare al Concilio Vaticano II, due secoli dopo la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”, perché la Chiesa dichiarasse quel che per i laici era ormai la scoperta dell’acqua calda, ossia “che la persona umana ha diritto alla libertà religiosa” e che quindi “non è consentito al potere pubblico” fare quel che aveva fatto il potere temporale per i 17 secoli in cui sottostava a santa madre Chiesa, cioè “con la forza, l’intimidazione, o con qualunque altro mezzo imporre ai cittadini la professione o l’abiura di una religione qualunque essa sia” (Dignitatis Humanae,1965).

Ma anche dopo queste ammissioni la Chiesa si guarda bene dal fare autocritica. Peggio, cerca di far credere di aver sempre insegnato il rispetto per la libertà di coscienza, derubricando (come ha fatto con la sua richiesta di perdono Giovanni Paolo II) i delitti commessi in diciassette secoli a errori dei “figli della Chiesa” contrastanti con le sue “dottrine”, mentre quei delitti sono stati proprio l’applicazione delle dottrine false e criminali insegnate da papi, dottori della Chiesa e concili.

(WP)

Fonte: http://www.mercatiesplosivi.com/guerrepace/136Peruzzi.htm

7 commenti:

Piper ha detto...

"Ma anche dopo queste ammissioni la Chiesa si guarda bene dal fare autocritica"

Non è vero: l'autocritica l'ha fatta eccome Giovanni Paolo II ed è stato un gesto di altissima umiltà... per me è stata una cosa grandiosa!

Per quanto riguarda tutto il resto: è tutto vero... se è per questo è anche peggio (mi pare sia Leone X, che è stato citato, il papa che stabilì il prezzo che il sacerdote doveva pagare per avere rapporti sessuali con bambini e bambine...). Ma non può essere diversamente perchè siamo uomini e siamo tutti uguali, spietati e assassini. E dove c'è il potere c'è anche la violenza.

Per quanto riguarda la condanna dell'idolatria questo è assolutamente pertinente con il credo di origine semitica. Per questo bisognerebbe auspicare (oh poveri noi pagani!) la morte del "semita"... Ma così cosa siamo? Cosa diventiamo? L'ultima volta che ci hanno provato sono morte cinquantamilioni di persone.

Anonimo ha detto...

Bè veramente ciò che ha fatto Papa Giovanni Paolo II, è stato un pò poco. In altre parole è stata una vera e propria "operazione di marketing" per ripulire (in superficie) la chiesa cattolica davanti agli occhi di chi è fuori dal mondo della fede.
Bye.
:)

Piper ha detto...

In che senso Edgar "chi è fuori dal mondo della fede"? Vuoi dire che a te o a me o a Elena o a Mauro adesso la Chiesa pare più pulita.

Direi che non è corretto quello che dici... cerchiamo di vedere le cose per quello che sono. Giovanni Paolo II ha compiuto un grandissimo gesto! Certo se ci dobbiamo accanire immaginando la Chiesa come un corpo unico nello spazio e nel tempo allora non c'è nulla da dire. Ma se non siamo così stupidi da generalizzare e, quindi, siamo capaci di osservare le cose in modo critico e di liberarci dalle costrizioni della nostra mente allora la realtà ci appare in maniera più nitida.

Piper ha detto...

Ehi... stiamo attenti, nel tentativo di contestare i cacciatori di streghe, a non diventare cacciatori di streghe noi stessi... E' sempre la solita musica. E' per questo che bisogna predisporsi interiormente in una certa maniera lasciando da parte qualsiasi sentimento negativo (se è possibile eh!).

Anonimo ha detto...

Non intendevo Piper, una cosa così negativa, dicevo soltanto che la Chiesa cattolica attraverso le sue decisioni ahimè di facciata (come quella del perdono) fa bella figura e si rivaluta davanti agli occhi della gente che non conosce la parola di Dio o comunque è laica, insomma che è distante da Dio.
Chi conosce il messaggio cristiano è attento quando qualcuno dice: "venite alla mia mensa" se poi in concreto, i suoi frutti non sono quelli dell'amore gratuito.

Piper ha detto...

Lo so Edgar, capisco quello che dici e anche io ho avuto una visione delle cose come la tua. Ma ti garantisco che è difficile trovare un sistema organizzato dove tutti i suoi membri (perchè non si può parlare di Chiesa così in generale) siano coerenti con quello in cui dovrebbero credere. E' per questo che io ho rinunciato a giudicare la Chiesa nel suo insieme...Perchè una volta trovi un Papa che faceva o diceva cose che definire sataniche è poco, poi incontri una suora che ti fa venire un colpo per quanto è vicina a Dio, poi senti parlare di un prete pedofilo e poi ne incontri uno che lascia anche l'anima ai poveri... E siccome sono convinto che se ci si accanisce contro qualcosa o contro qualcuno si creano in noi degli stati negativi, di tensione, allora penso che non sia utile nè a noi nè agli altri. E' molto "scomodo" ed è un impegno grandissimo ma la cosa migliore è valutare (non giudicare!) le persone singolarmente. E' come cercare le pagliuzze d'oro settaciando il fiume. Mi capisci?

Anonimo ha detto...

Ti capisco Piper, ed è proprio per questo questo: "...poi incontri una suora che ti fa venire un colpo per quanto è vicina a Dio, poi senti parlare di un prete pedofilo e poi ne incontri uno che lascia anche l'anima ai poveri" che anch'io non attacco mai la Chiesa cattolica se non da un punto di vista teologico (quando secondo me sbaglia). Tutto qui.
Ciao.