"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 11 maggio 2007

Tragedia del bus e le tante facce della cattiva informazione




Dalla Repubblica: "...Alfredo Mantovano (An) chiede se dopo quanto accaduto il ministro Ferrero intenda ancora cambiare la norma della legge sulla droga". "Piuttosto che tentare di cancellarla, la Fini Giovanardi andava sostenuta", aggiunge Maurizio Gasparri (An), mentre l'eurodeputata Alessandra Mussolini (Alternativa sociale) sottolinea che drogarsi è un reato, "perché chi si droga mette in pericolo la vita propria e quella degli altri."

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Non si vuol certo dare la croce addosso al disgraziato autista che ha provocato, malessere o meno, l'incidente che ha privato della vita due bimbi. Ai bimbi morti ed ai loro genitori (ma penso anche allo shok patito dai sopravissuti) va tutto il mio pensiero ed il mio dolore di queste ore.. Tuttavia.

Tuttavia si sta assistendo ad una ignobile campagna mediatica tutta incentrata a demonizzare lo spinello, per molti diventato il Mostro numero uno da combattere a tutti i costi, dove parlamentari più o meno noti fanno a gara a chi grida più forte per attirare l'attenzione del popolino tanto spregiato in privata sede ma pur sempre fornitore di voti.. Si fa un gran parlare, a proposito ed a sproposito, dei danni irreversibili della droga, così sui generis, che frastorna menti e coscienze.

Punto primo. L'autista incriminato dice di aver confidato ad un poliziotto (il quale nega) di essersi fumato uno spinello prima della partenza del bus (e non durante); ma se davvero il poliziotto era all'oscuro del dettaglio, perché è stata effettuata l'analisi delle urine alla ricerca di tracce della cannabis? Non mi risulta che sia una prassi consolidata, ma anche lo fosse per trovare tracce di "droga" bisogna appunto cercarla, perché le analisi vanno effettuate alla ricerca di "qualcosa" di predefinito, altrimenti si trova un bel niente.

Punto secondo. L'informazione addomesticata: su Repubblica non vi è alcun accenno di riscontro sul fatto che le stesse analisi abbiano rilevato anche tracce alcooliche. In quale grado non è dato sapere, ma non penso sia stato un livello rilevante, altrimenti se ne sarebbe parlato più diffusamente. E comunque, perché per sapere che l'autista aveva bevuto alcoolici bisogna ascoltare la radio mentre un giornale come Repubblica non ne parla? Forse che lo spinello fa vendere di più, mentre la "droga di Stato" no? L'impressione (squallida..) è proprio questa.
Io sono convinto che l'autista non abbia fatto altro che pasteggiare tranquillamente col suo bicchiere di vino, e poi si sia fumato lo spinello (al quale evidentemente era uso, e quindi gli effetti non potevano essere così deleteri), abbia veramente avuto un malore improvviso ed abbia di conseguenza perso il controllo del mezzo con le drammatiche conseguenze che sappiamo.
Questo non lo giustifica, nessuno è giustificato quando sia alla guida di qualsiasi mezzo, tanto più se ha la responsabilità della vita di innocenti, grandi o piccoli che siano, che sono alla totale mercè di chi li conduce, e il suo comportamento va comunque considerato irresponsabile e denunciato. Ma da qui a trasformarlo in bieco assassino a causa di uno spinello ce ne corre..
Come è assurda questa ennesima caccia alle streghe che non serve altro che a coprire altre responsabilità ed altri delitti. Ma sì, abbiamo un capro espiatorio, sfruttiamolo. Così non si viene a sapere, o non si parla, delle decine di migliaia di morti per etilismo, incidenti sul lavoro, eroina e quant'altro.

Povero autista. Anche lui ha famiglia e figli, e vivrà per sempre, giorno e notte, con l'incubo di avere in qualche modo contribuito alla fine prematura di due poveri bambini. Quale che ne sia la causa.

mauro



2 commenti:

ska ha detto...

Straconcordo: provo profonda pietà per le famiglie dei bambini, ma anche per l'autista così ignobilmente demonizzato.
Chi pratica il mestiere di giornalista dovrebbe fare attenzione a non dare, tramite la disinformazione o l'informazione sensazionalistica, la gente in pasto alle opinioni urlanti e assetate di capri espiatori del popolino.
E che vergogna, da parte dei politici, strumentalizzare in questo modo un'orribile tragedia, che vergogna!

elena ha detto...

Giusto ieri ho partecipato ad un sondaggio di Novatris a proposito del mondo dell'informazione e li ho bocciati senza pietà. Non che pensi che questo cambi le cose... ma finché l'informazione non sarà libera, tocca arrangiarsi... meno male che c'è la rete!
Quanto all'alcool, come possiamo pretendere che sia considerato un rischio ed una malattia, quando lo stato ha il monopolio? E quando a tutt'oggi ci sono culture (sottoculture, direi io) basate sull'ammirazione incondizionata di "quello che lo regge", cioè il personaggio che riesce ad ingurgitare più alcool dando la sensazione che non gli faccia effetto?