
Fu durante queste “feriae” nella Roma dei Re, che avvenne il ratto delle Sabine e si sancì la comunanza tra il mondo degli agricoltori sabini e quello dei pastori romani. Per trasformazione, da quelle Consualia derivarono le “feriae Augusti”, (in onore di Cesare Ottaviano. Le persone, incontrandosi per strada si scambiavano auguri e doni, salutandosi con la frase “bonas ferias augustales”. Il Cristianesimo, vi ha sovrapposto poi la solennità dell’Assunzione, l’elevazione di Maria in cielo “anima e corpo”, presente liturgicamente fin da VI°sec. A questo proposito, erano e sono celebrate tutt’oggi, in varie località italiane, imponenti processioni religiose. Per festeggiare degnamente con il cibo ferragosto, l’ Artusi consiglia “prosciutto e vino”, come dire: cibi semplici, trasportabili, non impegnativi, indispensabili nelle tradizionali scampagnate o gite fuori porta. In più, l’assaggio delle uve primaticce e dell’ anguria in fette raffreddate, rappresenta il ringraziamento ideale da fare alla buona terra per i suoi frutti stagionali.
Prosciutto, melone e fichi
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