

Si svolgono all'insegna della lotta al terrorismo le celebrazioni per il sessantesimo anniversario dell'indipendenza di India e Pakistan dalla
dominazione britannica. Anche se gli indiani festeggeranno solo domani, entrambi i paesi hanno ribadito oggi di essere in allerta contro il terrorismo e sicuri di poterlo combattere.
Il Pakistan proclamo' l'indipendenza il 14 agosto 1947 e l'India il 15. I due governi nascenti avevano inizialmente trovato un accordo con l'allora vicere' inglese Mountbatton per il 15 agosto ma, secondo gli astrologi indiani, le
configurazioni astrali di quel giorno potevano essere sfavorevoli all'India e cosi' si decise di scegliere la mezzanotte del 14 come data dell'indipendenza. In questo modo, Mountbatten pote' partecipare il 14 alla cerimonia per il
Pakistan, a Karachi, e il 15 a quella per l'India, a New Delhi.
"E' tempo che l'intera nazione insorga per fronteggiare i terroristi", ha detto oggi il presidente pachistano Pervez Musharraf nel suo discorso. Noi lottiamo contro il terrorismo per noi stessi, non per l'America. Io guardo ogni cosa dal punto di vista del Pakistan. Se poi il punto di vista pachistano sta
bene anche agli Usa, bene".
Parole, quelle del generale, che intendono ribadire l'autonomia del suo Paese rispetto agli Stati Uniti, soprattutto dopo le affermazioni del presidente George W.Bush che si era detto pronto ad autorizzare un intervento militare in Pakistan qualora disponesse di elementi di intelligence che consentissero
di localizzare i nascondigli di figure di spicco di Al Qaida, senza tuttavia specificare se ritenesse necessario un via libera da parte di Islamabad. Dubbi questi che Musharraf ha liquidato senza esitazione, dichiarando di essere certo che gli Stati Uniti non lanceranno raid anti-terrorismo senza concordarli
preventivamente con le autorita' pachistane.
"Nessun potere straniero avra' il permesso di entrare nel territorio pachistano - ha incalzato il primo ministro Shaukat Aziz - il terrorismo e' ora una sfida globale. Noi useremo tutte le nostre risorse per eliminarlo".
Oggi Musharraf ha anche ammesso di aver perso il consenso popolare, soprattutto dopo le vicende legate all'estromissione del capo della Corte suprema, Iftikhar Mohammed Chaudhary, che hanno raccolto intorno al giudice - e contro il presidente - la maggioranza della popolazione. "Si', la mia popolarita' e' in calo", ha detto Musharraf ad una televisione locale.
L'anniversario dell'indipendenza e' stato celebrato con marce, fuochi di artificio e canti. I palazzi del centro di Islamabad sono stati decorati con colori vivaci e in tutte le principali citta' sono state organizzate conferenze e spettacoli. Il tutto pero' improntato ad una certa sobrieta', dovuta anche al dispiego di ingenti misure di sicurezza per la paura di attentati. A Karachi un'esplosione ha seminato il panico - ma non ha causato vittime - vicino al mausoleo del
fondatore del Pakistan, Mohammad Ali Jinnah.
E mentre i festeggiamenti del Pakistan si avviano a conclusione, l'India si prepara a celebrare il suo anniversario, domani. A New Delhi tutto e' pronto, in un clima di massima allerta, soprattutto dopo le minacce rivolte la scorsa settimana da Al Qaida.
E intanto e' giallo sulla scomparsa della storica, prima bandiera dell'India libera, il vessillo innalzato dall'allora primo ministro Jawaharlal Nehru nel 1947, subito dopo la dichiarazione dell'indipendenza.
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Quelli che desiderano una casa più grande di questa capanna dove Gandhi ha vissuto sono poveri nello spirito, nel corpo e nello stile di vita. Li compiango. Hanno consegnato se stessi e il loro sé vivente a una struttura inanimata. Così facendo, hanno perso l'elasticità dei loro corpi e la vitalità della loro esistenza. Hanno perso quasi ogni rapporto con la natura e ogni senso di vicinanza agli altri esseri umani.
Quando chiedo ai pianificatori contemporanei perché non capiscono il semplice approccio che Gandhi ci ha insegnato, mi rispondono che la via di Gandhi è molto difficile e che la gente non è in grado di seguirla. Ma la verità è che, siccome i principi di Gandhi non tollerano la presenza di intermediari o di un sistema centralizzato, i pianificatori, i manager e i politici si sentono esclusi. Come mai un principio di verità e di nonviolenza tanto semplice non viene capito? Forse la gente pensa di poter realizzare i propri desideri con la menzogna e la violenza? No, non è così. L'uomo comune capisce benissimo che i giusti mezzi portano al giusto fine. Sono solo coloro che hanno un qualche interesse costituito che si rifiutano di capire. I ricchi non vogliono capire. Quando dico 'ricchi', intendo quelli che dispongono di comodità che non possono essere condivise da tutti. Ci sono persone ricche nell'abitare, nel mangiare e nel viaggiare; e le loro modalità di consumo che le hanno rese cieche alla verità. E' per i ciechi che il messaggio di Gandhi è difficile da capire e da assimilare. Essi sono quelli per cui la semplicità non ha senso. Disgraziatamente le loro circostanze non gli consentono di vedere la verità. Le loro vite sono diventate troppo complicate per permettere loro di uscire dalla trappola in cui si trovano. Fortunatamente, la maggior parte delle persone non dispone di tanta ricchezza da divenire immune alla verità della semplicità e neppure versa in tale penuria da essere incapace di capire. I ricchi, anche se vedono la verità si rifiutano di comportarsi di conseguenza. E ciò accade perché hanno perso il contatto con l'anima di questo paese. Dovrebbe essere chiaro che la dignità dell'uomo è possibile solo in una società autosufficiente e che essa declina man mano che l'industrializzazione cresce.


Documenti allegati | |
L'incontro con Gandhi (32 Kb - Formato HTM) Lanza del Vasto racconta il suo incontro con Gandhi nella capanna del villaggio Sevagram a Wardha. |
fonte: http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_11816.html
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Mahatma Gandhi
1931
"In my tour last year in Mysore [State], I met many poor villagers, and I found upon inquiry that they did not know who ruled Mysore. They simply said some God ruled it. If the knowledge of these poor people was so limited about their ruler, I, who am infinitely lesser in respect to God than they to their ruler need not be surprised if I do not realize the presence of God, the King of Kings. Nevertheless I do feel as the poor villagers felt about Mysore, that there is orderliness in the universe."
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6:20 minutes, 2.5 MB
Watch 30 second speech excerpt with film footage of Gandhi in 1931 on Google Video
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