Il Viminale: "Attuate dal luglio del 2003"
Rutelli: un ddl per togliere la patria potestà a chi abusa dei bambini
"C'è troppa sociologia, i diritti umani valgono anche per i piccoli"
BRUXELLES - "Per l'integrazione dei Rom e delle altre minoranze etniche in Europa si è fatto molto e ci sono regole molto chiare. Sta agli Stati membri, compresa l'Italia, rispettarle e attuarle in pieno": così la Commissione Ue risponde al premier Romano Prodi sul caso dei Rom. Il presidente del Consiglio ieri, facendo riferimento all'incendio che a Livorno ha ucciso quattro bambini in un accampamento rom, aveva infatti definito quello dei Rom "un problema politico complesso", "che va ben oltre i confini europei e che riguarda una grande parte del mondo".
Ma, al rilievo mosso da Bruxelles, fa seguito una nota del ministero dell'Interno, che controbatte: "La direttiva comunitaria n.43 del 2000 contro le discriminazioni etniche e razziali promossa dalla Presidenza Prodi è stata attuata dall'Italia con decreto legislativo n. 215 del 9 luglio 2003". Dunque, il Viminale risponde alla Commissione Europea, sottolineando che se è vero che il decreto "è stato ritenuto non soddisfacente rispetto a tre aspetti specifici della direttiva e per questo è stato oggetto dei rilievi sollevati in sede Ue", si tratta di aspetti che "vanno corretti e che, tuttavia, non riguardano la specifica questione dei Rom".
Il Viminale sta lavorando da mesi, insieme alle associazioni che rappresentano i Rom, ad una conferenza prevista per il prossimo mese di ottobre, precisa la nota, in vista delle necessarie e giuste iniziative legislative. "Conferenza che servirà anche per cominciare a rimuovere i pregiudizi verso i Rom e la generalizzata diffidenza nei loro confronti che hanno indotto sino ad ora ad ignorare il problema".
Alle parole di Prodi, che ieri aveva chiesto di "trovare tutti i tipi di soluzione possibile al problema", ha risposto la portavoce del commissario Ue agli affari sociali, Vladimir Spidla. Che ricorda come "contro l'Italia sia già da tempo aperta una procedura di infrazione proprio per non aver ancora recepito la direttiva europea contro le discriminazioni basate sulla razza e sull'etnia". L'Italia infatti fa parte dei quattordici Paesi europei che, lo scorso 27 giugno, hanno ricevuto una lettera formale di sollecito a recepire la direttiva del 2000. Secondo le procedure europee, i Paesi richiamati hanno tempo due mesi per rispondere a Bruxelles; dopodiché potrebbero scattare delle sanzioni.
Tre sono gli aspetti-chiave che l'Europa contesta alla politica del nostro Paese a proposito del rapporto con i Rom: "Non c'è una condivisione dell'onere della prova, la protezione contro gli abusi è limitata e non c'è una corretta definizione nella legislazione italiana di molestia su base razziale". Da Bruxelles arriva quindi la sollecitazione a "fare di più e al più presto", attraverso "programmi specifici per i Rom, soprattutto per quel che riguarda l'inserimento e l'integrazione nel mercato del lavoro". Questi provvedimenti, assieme all'assicurare un'adeguata protezione sociale e l'accesso ai servizi pubblici, valgono naturalmente per tutte le minoranze.
Il vicepremier Rutelli annuncia intanto un disegno di legge per togliere la patria potestà a chi abbandona o abusa dei minori. "Ho posto da tempo il tema della condizione dei Rom, senza ricevere risposte" ha detto polemicamente all'Ansa. "Ho insediato da alcune settimane un gruppo che sta elaborando una proposta di legge per togliere la patria potestà a chi abbandona o sfrutta minori".
"La presenteremo a settembre", annuncia il leader della Margherita "il dibattito di oggi non aiuta nessuno, tanto meno i bimbi rom, se ignora la realtà. C'è troppa sociologia, la priorità è dare un futuro a migliaia di bambini: dobbiamo accrescere i servizi e la scolarizzazione ma anche esigere il rispetto della legalità. I diritti umani - conclude Rutelli - debbono valere per tutti, anche per i moltissimi bambini lasciati in abbandono, condotti in schiavitù, costretti all'accattonaggio o ai furti".
(13 agosto 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/cronaca/incendio-livorno/ue-regole/ue-regole.html
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