Il sindaco di San Martino di Lupari e i parenti di Cigan ieri sera in municipio a Roncade per la commossa cerimonia in consiglio comunale
Premiati i 4 eroi di Cortellazzo
Il sindaco di Roncade Simonetta Rubinato e la sua giunta hanno voluto che l’omaggio a Dragan, vittima della propria disinteressata generosità, fosse esteso anche agli altri protagonisti, fortunatamente salvi, di quell’atto di coraggio. Così sono arrivati anche il marocchino Rachid Hooumi e i mestrini Adriano Zanon e Massimiliano Barba. E perché l’esempio venisse ricordato anche dai più giovani, all’insegna della riconoscenza e dell’integrazione più completa, ha presenziato alla cerimonia anche il «sindaco del consiglio comunale dei ragazzi» di Roncade.
Al centro di tutto, naturalmente, il cugino di Dragan, Darko Popovich, in rappresentanza della famiglia Cigan, che ha raccolto nelle proprie mani la targa ricordo che Roncade ha voluto donare alla memoria dell’eroe bosniaco morto per annegamento alla foce del Piave. Ma altre targhe sono state conferite a Hooumi, Barba e Zanon: insieme a Dragan Cigan, infatti, i tre hanno costituito la catena umana che ha riportato a riva Mattia e Madlene, 4 e 7 anni, che stavano per essere inghiottiti dal mare in una calda domenica di fine luglio.
Una catena entrata in azione in modo frenetico, con una specie di organizzazione spontanea che però ha visto spezzarsi l’anello più vicino ai ragazzi, quello che materialmente li ha strappati all’acqua profonda e li ha slanciati verso gli altri soccorritori prima d’inabissarsi. Tutto questo, in una commozione profonda, ha costituito l’anima della serata del consiglio roncadese. Nel corso della seduta, è stato deliberato di aggiungere l’amministrazione comunale alla serie ufficiale di richiedenti della medaglia d’oro al valor civile per Dragan. Intanto anche il conto corrente aperto dal sindaco Rubinato per aiutare la famiglia di Dragan (ha lasciato la moglie e due bimbe) sta crescendo ed è arrivato ieri a quota 25 mila 300 euro, di cui circa 13 mila versati da sei enti pubblici. Alla cerimonia sono intervenuti anche due amici fraterni del bosniaco, Dragan Bragoievic e Goran Vasic, anche loro visibilmente commossi per le parole di stima e affetto per Dragan.
«Grazie a tutti - ha detto il cugino Darko - da parte di tutta la famiglia di Dragan per quanto state facendo». Ma è il sindaco di San Martino di Lupari, Giovanni Baggio, a promettere un reale aiuto alla famiglia dell’eroe di Cortellazzo. «Faremo tutto il possibile - ha detto il primo cittadino - per garantire un avvenire a chi ha perso un marito e un padre in un modo così doloroso. Se vorranno venire in Italia, daremo loro tutto il sostegno possibile».
L’unica nota stonata di una serata che doveva essere dedicata al ricordo di un uomo che ha sacrificato la propria vita è venuta dalla Lega, che ha criticato la stampa. «La famiglia Bianco è stata sbattuta come un mostro in prima pagina» ha detto il capogruppo Gianni Rachello. Ma il silenzio generale che ha seguito il suo intervento è stato il miglior modo per placare l’inaspettata polemica.
(31 luglio 2007)
4 commenti:
Vabbè dai, cosa vogliamo che ora la lapidino in pubblico la famiglia Bianco?
Certo hanno sbagliato, ma è pieno di gente così... usiamo un pizzico di saggezza in più ed andiamo avanti con l'aiuto alla famiglia di Dragan.
Immaginate i figli della famiglia Bianco, che dovranno vivere con un'onta pubblica addosso... non credo sia giusto.
Poi cosa ne sappiamo se i Bianco sono stati un'intera notte a piangere sulla loro indifferenza quel giorno?
Cosa ne sappiamo se sono cambiati?
E comunque... perdoniamoli, sperando che da questa esperienza siano molto cambiati.
Ciao.
Hai ragione, edgar. Che senso ha gettare la croce sui Bianco? Non siamo nelle loro "scarpe". Quanto ai figli, non credo che ne sopporteranno le conseguenze (quali che siano): col tempo si dimentica. E poi, quello che è morto mica era italiano..
Non lo dico con ironia. Da quì a qualche anno, nella memoria collettiva, tra lui e Milosevic che differenza ci sarà?
mauro
Mauro, purtroppo si dimenticano pure i morti italiani.
I morti si dimenticano aggràtis, poi ci si commuove seguendo il Papa in piazza con i papa boys! Vabbè è un discorso lungo, quello che voglio dire è: meno ipocrisia... e più obbiettività.
Ciao.
E, in ogni caso, ogni volta che un leghista parla ha perso una buona occasione per stare zitto.
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