SARKOZY RENDE OMAGGIO ALLA RESISTENZA
Mercoledì scorso, giorno dell’insediamento, il nuovo Presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, esordisce con una mossa d’apertura che commuove tutto il Paese. Al Bois de Boulogne ha reso omaggio ai giovani resistenti trucidati a Parigi per mano della gestapo e dei collaborazionisti del Governo di Vichy.
Ha letto la lettera del liceale diciassettenne Guy Moquet che scrisse ai genitori prima della sua esecuzione. Lettera commovente e piena di dignità, alla quale lo stesso Sarkozy non è stato indifferente, se è vero in molti hanno visto lacrime brillare nei suoi occhi.
Non solo. Ha anche annunciato che chiederà al suo prossimo Ministro per l’Istruzione di disporre che la lettera venga inviata, e fatta leggere, a tutte le scuole della Repubblica. Col plauso sia della sinistra che della destra (escluso il solito Le Pen) che nei valori della Resistenza da sempre si sentono uniti.
Da noi non si può dire altrettanto, per le note divisioni di stampo politico che hanno connotato i vari gruppi della Resistenza Italiana. Vale ricordare come le bande del “biancofiore” siano nate per volere americano (e dagli USA foraggiate con denaro e armi in abbondanza) al fine precipuo di contrastare quelle, pericolose e numerose, di colore rosso.. Gli americani, che hanno il naso lungo, pensavano già al “dopo” liberazione.. E poi si sa che il rosso da loro una qual certa allergia.
Rendiamo omaggio anche noi a Guy, leggendo la sua lettera
“A te, papà mio, a te mammina, se vi ho procurato qualche dolore, mando il mio ultimo saluto.
Sappi che ho fatto del mio meglio per seguire la strada che m’hai indicato.
Un ultimo addio a tutti i miei amici e a mio fratello che amo tanto. Che studi molto per diventare poi un uomo.
17 anni e mezzo, com’è stata breve la mia vita. Eppure non ho rimpianti, salvo quello di dovervi lasciare. Sto per morire, mamma. Quello che ti chiedo, la promessa che voglio da te, è che tu sia coraggiosa, capace di superare il tuo dolore. Io non ne potrei avere di più.
Vi lascio tutti, tu mamma, Séserge, papà, e vi bacio con tutto il mio cuore di ragazzo.
Coraggio! Il vostro Guy che vi ama.”
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15 commenti:
:,,,(
Eh già. Mi associo anch'io alle lacrime di Piper.
Comunque pare che Sarkozy stia cominciando bene ed accontentando un po' tutti, sorprendendo anche la sinistra. Strano: i nostri riescono invece a scontentare anche chi li ha votati (vedi un nostro amico comune recentemente passato tra le file azzurre ;).
Voi che ne dite?
Mah Ska... credo che sia la nuova "moda". Infatti nella campagna elettorale francese ci sono stati dei momenti in cui Sarkozy ha detto delle cose molto di sinistra (per acchiappare a manca) e la Royal ha detto delle cose molto di destra (per acchiappare a destra, appunto), tant'è che mi pareva di avere gli occhi storti.
:))))
Sono mosse politiche moooolto astute infatti. Anzi no... "molto" soltanto, pure i fessi si rendono conto del giochetto di prendere a destra e a manca.
Ciao.
Stai dicendo Nunzio che oltre che str##zo sono pure fesso? LOL :)
No assolutamente Piper! Anzi temevo che Ska capisse una cosa del genere, perchè appoggiavo a pieni voti quanto detto da te.
Buonanotte.
Beh, ragazzi, mi pare evidente.. Segoléne ha perso perché ha strizzato l'occhio all'elettorato di destra. E a forza di strizzarlo è diventata strabica. Non lo dico io, lo dicono gli analisti nostri cugini. D'altronde se la destra strizza l'occhio alla sinistra a questa fa piacere, viceversa se la sinistra strizza l'occhio alla destra non risulta credibile. Questo da sempre. Il perché è presto detto: alla sinistra, col vezzo dell'intellettualismo (diciamocelo, è molto vero) e col suo senso di superiorità (anche questo, purtroppo..) piace che la destra si avvicini alle sue posizioni. E si fa festa (imbecilli: quelli non cambiano mai), in una sorta di rivisitazione della parabola del Figliol Prodigo (non alla lettera, ma lo spirito che aleggia è quello). Se lo fa la sinistra (di concedere credibilità a tesi non proprie), la destra lo vede come un tentativo rozzo di condiscendenza e di cooptazione. Cioè, capisce molto bene la manovra; anche perché ce l'hanno loro nel dna questa cosa..
Ma perché mi dilungo su questo..
In realtà volevo dirvi che il post ha preso spunto dall'iniziativa del nuovo Re di Francia, per sottolineare la bella immagine di questo ragazzo, dolce, sensibile, ma ferreo nelle sue scelte e posizioni.. in difesa della libertà e della dignità di tutti gli uomini. Avrà anche lui tremato di fronte all'idea della morte, pianto le sue lacrime, ma restando sempre consapevole del fatto che ciò che gli stava accadendo era il frutto di scelte ben precise, conseguenti ad ideali che andavano ben al di là della sua, per quanto preziosa, singola vita.
Ecco, questo colpisce in Guy: il coraggio della semplicità, oltre che ineluttabilità della sua scelta. Moriva perché era nel giusto. Ed è fiero di ricordarlo quando scrive: vedi papà, ho fatto come tu mi hai insegnato, perché ho creduto nei valori che mi hai trasmesso.
Potessimo noi, un giorno, dire altrettanto..
mauro
Non solo in Francia...
"Intorno a mezzogiorno la notizia era già arrivata, creando viva eccitazione, nelle grandi fabbriche di Torino: "Stanno sparando contro le brigate nere in Borgo San Paolo". In realtà erano i fascisti e i tedeschi che, con l’appoggio di un carro armato e di un’autoblinda, dalle 11 scaricavano gragnole di colpi contro le finestre del secondo piano di un edificio di via San Bernardino. Dalla casa, ogni tanto, partivano brevi, precise raffiche di mitra e qualche lancio di bombe a mano. Ad un certo punto una carica di tritolo bloccò anche il carro armato. Poi i colpi che arrivavano dalla casa si fecero sempre più radi e ad un tratto ad un balcone apparve la figura di un uomo; il giovane si avvicinò vacillando alla ringhiera, levò in alto il pugno chiuso in un ultimo gesto di sfida e si lasciò cadere nel vuoto. Così morì Dante di Nanni" Aveva 19 anni.
Viva Dante di Nanni!
Grazie Equo, per questo ricordo. Ovviamente anche noi abbiamo avuto tanti ragazzi coraggiosi. Il punto non è questo. Il punto è (appunto) il ricordarcelo ogni tanto, perché siano da esempio e di monito a non deflettere.
mauro
Si è vero Mauro e grazie Equo... Siamo un po' troppo abituati (almeno, parlo per me) a vedere la storia nel "complesso" senza tenere conto delle "piccole" storie, dei dettagli... che poi invece sono importantissimi e ci consentono di capire maglio la storia e gli uomini. Dobbiamo meditare su queste storie di giovani coraggiosi. Io credo che non sarei capace di tanto coraggio... e' colpa mia? E la realtà nella quale mi trovo che mi rende vigliacco? Questi ragazzi incarnavano il valore delle loro idee. Bisogna riflettere bene.
Detto in due parole Piper, per me, prima c'erano gli ideali e le loro fedi, ora regna incontrastato il relativismo.
Vero. Ma perché regni incontrastato il relativismo, ci vuole qualcuno che lo tenga, per così dire, al potere: noi.
Noi che siamo sempre pronti a criticare gli altri, a fargli le pulci, ma che, quando si tratta di dare anche solo un piccolo esempio di coerenza, spesso ci defiliamo... cosa ci aspettiamo dagli altri, se noi per primi "voltiamo la faccia"? :)
:o)
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