Cari compagni Diliberto e Giordano (in ordine alfabetico…).
Ho ricevuto l’allegato volantino dal PdAC – Partito di Alternativa Comunista: leggetelo, per favore, e poi… mi piacerebbe tanto avere una vostra risposta.
Gli interrogativi che mi pongo non sono miei personali: toccano una grossa fetta di compagni, più o meno allo sbando anche se resistono tenacemente a tentazioni di… rivolta.
Come si può dar torto al PdAC, quando è sotto gli occhi di tutti quello che, in un anno, il governo di centro sinistra non ha fatto?
Come possiamo, noi che facciamo fatica a stare nelle spese con lo stipendio che abbiamo, credere ancora nella volontà di riforma e di risanamento di questo governo, di cui fate (facciamo) parte, ma sempre sotto il giogo di poteri più forti?
Mastella impazza. Leggi che impongono il silenzio stampa sui casi giudiziari, no ai diritti civili, rifinanziamento delle missioni DI GUERRA (ma quale pace…) all’estero… e, in cambio? Niente legge sul conflitto di interessi, niente legge che riformi la famigerata 30, finanziaria approvata con fiducia – così non sono ovviamente passati, chessò, gli emendamenti di Salvi per ridurre gli stipendi dei manager pubblici (che anzi sono aumentati), e oltretutto, detto fuori dai denti, sono ulteriormente diminuiti gli stipendi nostri. Saranno pure diminuite le tasse statali, ma sono aumentate quelle locali – ed il risultato, cedolino alla mano, dà ragione a me.
Cosa sta facendo, in concreto, questo governo di diverso da quanto avrebbe fatto il centro destra? Un po’ meno male? Sicuramente non bene.
Le privatizzazioni… non sono un’economista e ci capisco poco – capisco però che i miei amici direttamente coinvolti (penso ad un tassista, ad esempio, che è comunista dalla nascita) non ne sono soddisfatti.
Non nego che qualcuno si muova, che proposte vengano portate avanti (riduzione degli sprechi e vittime dell’uranio impoverito, per esempio). Ma di risultati non se ne vedono.
I governi di “sinistra” fanno più danni di quelli di destra, viene da pensare… vi ricordate della contingenza? L’hanno tolta Craxi ed Amato… che va bene, non erano/sono comunisti… ma Amato fa tuttora parte della coalizione di centrosinistra – anzi, fa pure figuracce alla commemorazione del quindicennale della strage di Capaci.
Report domenica scorsa ha illustrato alcune situazioni di mala amministrazione (dipendenti assenteisti e/o condannati, comunque non licenziabili, anzi promossi!), la scuola non funziona (mia figlia, che l’anno prossimo frequenterà la terza media, avrà la terza insegnante di matematica PRECARIA!; mancano fondi vuoi per la fotocopiatrice, o per la carta, o per gli essenziali strumenti didattici… e noi genitori della florida Lombardia ci autotassiamo perché i nostri figli godano di un diritto che è tale solo sulla carta, o per i ricchi), la sanità fa acqua (a proposito di acqua: perché continuiamo a pagare quella del Vaticano???), l’ambiente è gestito in modo poliziesco (vedi Serre), anche i sindacati sono allineati alla non-politica governativa… devo continuare?
No.
Lo so che al governo non ci siete solo voi (meglio, non ci siamo solo noi). E so anche che ho messo troppa carne al fuoco (ma ci sarebbe anche molto altro!).
Ma, dopo un anno di “svolta”, siamo in tanti a domandarci che senso abbia continuare così.
Vediamo come vanno queste amministrative – ma dubito fortemente che ci dicano qualcosa di buono.
Ma se dovesse tornare Berlusconi – o se Montezemolo scende in campo – che ci può succedere di peggio? Già siamo alla fame…
Purtroppo Montanelli si sbagliava: il vaccino anti-Berlusconi non ha funzionato lasciandolo governare per cinque anni. Temo però che funzionerà molto bene l’anti-Prodi… e trascinerà nel fango anche noi, cosiddetta sinistra radicale. Anche se è sempre la corrente più destrorsa a tentare di far cadere il governo, alla gente (sobillata anche dalla maggior parte dei media, schieratissimi… e noi li lasciamo fare) non importa un bel nulla. Quello che passa è che “la sinistra” non porta ripresa (a parte il ripianamento dei conti pubblici) né sorrisi, quindi…
Dateci un segno! Va bene rimanere comunisti ed orgogliosi di esserlo, ma perché non possiamo esserlo fino in fondo? Perché accettare mediazioni e compromessi, in cambio di che? Dell’Ombrello americano?
elena
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ALLEGATO: volantino del PdAC
UNA GRANDE MANIFESTAZIONE UNITARIA IL 9 GIUGNO
CONTRO L'IMPERIALISMO DI USA E ITALIA
PER L'OPPOSIZIONE ALLE GUERRE SOCIALI E MILITARI
DEL GOVERNO PRODI
PER UN RILANCIO DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA
La manifestazione del 9 giugno, in occasione della visita di Bush, è una occasione per rilanciare il movimento contro la guerra che -dopo la straordinaria manifestazione di febbraio a Vicenza- segna il passo. Ciò avviene nonostante l'intensificarsi delle azioni belliche con cui l'imperialismo cerca di scongiurare in Afghanistan e in Irak una sconfitta che -grazie alla coraggiosa resistenza delle masse popolari nei due Paesi occupati- si fa ogni giorno più probabile.
Lo stallo del movimento in Italia non è casuale. Vi lavorano attivamente le burocrazie sindacali e della sinistra ministeriale che svolgono il ruolo di pacificatori del conflitto sociale per favorire l'azione del governo Prodi. E' grazie all'intervento dei gruppi dirigenti di Cgil, Prc, Sinistra Democratica e Pdci se ancora scarsa e limitata è la risposta all'attacco pesantissimo del governo.
Un attacco fatto di un misto di guerra sociale in patria (pensioni, Tfr, privatizzazione della Scuola, legge Ferrero-Amato che mantiene i Cpt e risponde alle esigenze di mano d'opera a basso costo dei padroni, ecc.) e di sviluppo della guerra militare all'estero (è di questi giorni il rinforzo in truppe e armamenti della missione in Afghanistan; e segue l'invio di Caschi blu in Libano a difesa dell'avamposto imperialista Israele). Sono i Giordano, i Mussi e gli Epifani a ignorare la richiesta di uno sciopero generale per difendere le pensioni che viene da tante fabbriche in cui sono iniziati scioperi spontanei.
CONTRO L'IMPERIALISMO DI CASA NOSTRA
Il ruolo di strumento delle politiche del governo confindustriale svolto dalla sinistra di governo (ecco cosa c'è dietro l'"unità" nel "cantiere" di Mussi e Bertinotti) risulta chiaro anche in vista del 9 giugno. Il Prc promuove una manifestazione esclusivamente "anti-Bush" che cerca di stornare l'attenzione dalla politica del governo Prodi -che come gli altri imperialismi europei agisce in collaborazione e competizione (altro che "subalternità "!) con quello Usa, a tutela degli interessi del capitalismo italiano.
NON SERVE "CRITICARE" IL GOVERNO: BISOGNA COSTRUIRE L'OPPOSIZIONE
La crescita del movimento non è ostacolata soltanto dalla sinistra di governo. Non meno pericolose sono le posizioni di chi si propone come "pontiere" tra la sinistra di governo e le lotte, teorizzando un sostegno critico o "alternato" al governo. E' quanto fa Rinaldini della Fiom che, al di là delle parole, non indica un percorso concreto di costruzione dello sciopero generale. E' quanto fa Sinistra Critica di Turigliatto, che dopo aver votato la Finanziaria di guerra e i 12 punti di guerra di Prodi si propone di fornire un "sostegno esterno" al governo, misto ad una innocua "critica" e a qualche voto differenziato in parlamento.
Giorgio Cremaschi ha dichiarato che il 9 "E' assolutamente da evitare una contrapposizione tra sinistra governativa e anti-governativa, bisogna trovare il modo di conciliare le iniziative." (Repubblica, 16 maggio). Ma in realtà la divisione della piazza la sceglie chi sta con il governo di guerra: non c'è "unità" possibile tra le politiche imperialiste di Prodi (e di chi le sostiene attivamente) e le ragioni dei movimenti di lotta. L'unità che davvero serve è un'altra. E' l'unità dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, attorno a un programma di opposizione di classe per fermare l'imperialismo, cioè concretamente per opporsi a Prodi: limitarsi ad accentuare la gradazione critica verso il governo non fermerà certo l'attacco più brutale che la borghesia ha sferrato negli ultimi decenni.
PER UNA STRUTTURAZIONE DEMOCRATICA E UNITARIA DEL COMITATO NO WAR
Il rilancio del movimento contro la guerra -che troverà nella manifestazione del 9 giugno un momento importante- necessita di un confronto al suo interno sulla natura della guerra, dei governi che la promuovono e su come si possa contrastare l'una e gli altri.
Per sviluppare la lotta sottraendola ai tentativi "pacificatori" della sinistra di governo è necessario estendere il movimento costituendo comitati contro la guerra in ogni città e dare vita a un coordinamento nazionale democraticamente rappresentativo di tutte le realtà e delle differenti posizioni, superando l'attuale strutturazione del Comitato No War basato su "coordinatori" autodesignati che prendono scelte importanti (come la piattaforma della manifestazione) in riunioni semi-segrete. Atteggiamenti leaderistici o escludenti non favoriscono la necessaria crescita unitaria del movimento.
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2 commenti:
"Il Prc promuove una manifestazione esclusivamente "anti-Bush" che cerca di stornare l'attenzione dalla politica del governo Prodi -che come gli altri imperialismi europei agisce in collaborazione e competizione (altro che "subalternità "!) con quello Usa, a tutela degli interessi del capitalismo italiano."
Questa volta mi sa che il PdCI ha proprio ragione.
Colpire Bush! Tsè! Dobbiamo colpire un governo che si inchina alle politiche neoliberiste, tutelando appunto gli interessi del capitalismo selvaggio anche della nostra nazione.
Andate a Roma come potete!
Chiarimento necessario: il PdAC non è il PdCI... altrimenti non si capisce bene perché avrei scritto a Diliberto, no? Sarò vecchia, ma non ancora del tutto rimbambita... :)
Comunque, visto che "la cosa" non sembra essere molto chiara, non ripubblico il volantino del PdAC ma posto quello firmato da Rifondazione e Comunisti Italiani - tra gli altri...
Suerte!
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