Ricordate il post “lettera aperta a Diliberto e Giordano”, pubblicato il 27 maggio, per ora ultima lettera ai nostri politici?
Bene. E’ una bella soddisfazione poter dire che qualcuno ha risposto. Non nel blog: non sono così presuntuosa da pensare che i parlamentari possano venire a leggersi proprio il mio… ma, come ho scritto in un commento, le lettere che pubblico vengono sistematicamente mandate agli interessati al loro indirizzo di posta pubblico – che chiunque abbia internet può facilmente reperire.
E, come dicevo, Oliviero Diliberto ha risposto e pubblico molto volentieri quanto mi scrive - ma se prima volete rileggere il volantino senza far troppa fatica, cliccate qui:
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“Cara Elena,
ho letto l’allegato e voglio dirti che lo trovo a dir poco delirante. Criticare il governo e il centro-sinistra è più che legittimo: lo facciamo spesso anche noi ed i risultati delle elezioni amministrative confermano la giustezza di tali critiche.
Va bene anche criticare Diliberto e Giordano, ma arrivare ad attaccare anche la Fiom ed il suo segretario Rinaldini lo trovo alquanto stravagante, segno di mancanza di qualsiasi analisi marxista della società. Si attacca l’unico sindacato che sulle questioni del lavoro non ha mai fatto un passo indietro e l’unica categoria, quella diretta da Rinaldini, che ha sempre sostenuto ogni manifestazione sulla pace, contro ogni guerra e sulle questioni sociali è la più esposta contro il neoliberismo dilagante (anche a sinistra, ahimè).
In questo comunicato si critica persino Turigliatto, per quale motivazione? Perché colui che ha contribuito a far cadere il governo Prodi sarebbe … troppo moderato. Ma come si fa!
Credo che Lenin avesse ragione nello scrivere “estremismo malattia infantile del comunismo”, ma qui si supera un limite che non è nemmeno più politico: si supera, di gran lunga, il buon senso.
Ma li vediamo o no i rapporti di forza tra le classi in questo Paese? Vediamo quanto l’amministrazione degli Usa, le gerarchie ecclesiastiche e la Confindustria attaccano il governo? Non è un caso che questi poteri (forti per davvero) critichino Prodi. Con tutti i suoi difetti (che non mi sfuggono), il governo odierno è pur sempre un argine rispetto all’azzeramento dei diritti sociali e di libertà che una destra nuovamente al governo sicuramente attuerebbe.
Il nostro ruolo oggi è dunque quello di difendere i diritti dei lavoratori dall’assalto di un padronato sempre più ingordo, e non quello di annunciare l’avvento di una sorta di messia rosso: che proprio non vedo all’orizzonte.
Non convincerò mai i firmatari di questo appello, dicendo che nell’ultima finanziaria abbiamo ottenuto l’assunzione di centinaia di migliaia di precari del pubblico impiego, e che questa è una conquista, perché tutto ciò, per loro, è un palliativo. Lo si vada a dire a quei lavoratori precari assunti.
Grazie, so anch’io che Prodi non è Chavez, ma so anche che l’Italia non è il Venezuela e che oggi non ci sono spazi politici più avanzati. La politica del “socialfascismo” fu considerata un errore negli anni trenta: figuriamoci se può essere valida oggi!
Sì, perché l’alternativa a questo governo sono i fascisti, non certo il “governo degli operai e dei contadini”: e non va dimenticato.
Ma non ho alcun dubbio sul fatto che il governo Prodi, se vuole riconquistare i consensi perduti deve oggi imboccare con decisione una strada nuova: ridistribuire le risorse a favore di lavoratori e pensionati, pena la perdita di ulteriore consenso. Noi, ci proveremo.
Un grande abbraccio, Oliviero”
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4 commenti:
Col cuore concordo con PdAC, ma conoscendo e comprendendo cosa vuol dire amministrare, fare le leggi per tutti (cittadini di destra, di sinistra, ubriachi, medici, operai, ecc.) dovrei razionalmente essere con Diliberto.
...quant'è difficile governare! Un augurio di buon lavoro al PdCI, PRC, IdV, e Verdi.
Un accorato augurio di progresso e concretezza delle loro idee al PdAC.
Nella speranza di una futura unione di queste forze politiche un solo appello: non pensate solo agli operai e ai pensionati, ci sono anche i tassisti! I piccoli artigiani! E tante altre categorie storicamente definite privilegiate e che ora credetemi, in linea generale, non lo sono più.
Ciao.
E' veramente carino il tuo blog, ti posso mettere tra i miei links?
Ma certo che sì, Antonio! Potevi anche farlo senza chiederlo... domani vengo a trovarti: preparati!!! :)
Wow! :)
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