"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 8 agosto 2007

Hiroshima, O9.32 ora locale del 6 agosto 1945



di Sergio Silvestri

Veruno 6 Agosto 2007 ore 19:59

Hiroshima Giappone, O9.32 ora locale, del 6 agosto 1945.

La vita scorre abbastanza tranquilla, come può scorrere la vita durante una guerra, la città è popolata da 300.000 persone.

La domenica mattina a quell’ora si può correre per il parco, si può essere in procinto di sposarsi, si può essere testimoni della nascita di una nuova vita.
Sempre con le orecchie tese, ad ascoltare le sirene che a quel tempo annunciavano attacchi aerei, perché la guerra era arrivata alle porte del Giappone la presa di IWO JIMA, nonostante la propaganda del Sol Levante, era stata un massacro, una prova di forza per stabilire chi dovesse dettare le regole, perché intanto era già quasi pronto qualcos’altro che avrebbe terminato la guerra.

Ore 09.33 Le trecentomila persone continuano a fare quello che hanno sempre fatto: vivere e sobbarcarsi la quotidianità delle azioni, nessuno alzava gli occhi al cielo, nessuno aveva sentito sirene e rumori di aerei, la guerra era ancora non abbastanza vicina. Il signor Nakamoto Suzuki era nel suo orto a raccogliere i primi pomodori, da portare a tavola per ringraziare la terra che li aveva fatti crescere, per strada c’era una fila di persone che si recava nella vicina chiesa per il matrimonio tra Hirosci Sato e Ju Manji Kavasaki, era tutto pronto; la vita scorreva come al solito, ma un rumore di un solo aereo aveva fatto alzare gli sguardi di tutti verso il cielo. Un solo aereo, che mai potrà fare un solo aereo, il signor Nakamoto avrà pensato è un aereo da ricognizione, i due sposi pensavano no non adesso magari dopo ne arriveranno altri, ma confidiamo sulla nostra contraerea un solo aero non può vincere la guerra da solo, noi ci incamminiamo

Ore 09.34 il dottor Teztuia Sgahsi ha appena fatto partorire la Signora Kimoto, è il primo vagito di una nuova vita.

Ore 09.35 l’aereo è sopra il ponte: il pilota è arrivato a destinazione, il puntatore ha centrato il bersaglio e l’addetto alla bomba ha innescato il meccanismo.
Una bomba, una bomba sola e diretta verso un ponte. Gli americano stanno finendo le munizioni o questa è l’unica cosa avanzata dopo il combattimento contro la reale contraerea Nipponica? Questo potrebbero aver pensato i 300.000 abitanti della città di Hiroshima, ma quel sibilo perché è cosi sinistro e diverso dagli altri? E perché l’aereo sta cabrando cosi velocemente? Queste domande cominciavano a ronzare nella testa di chi aveva alzato gli occhi al cielo.

Nessuno sa realmente quanto impiegò dal momento del rilascio al momento dell'innesco... diecimila metri d altezza sono tanti, però la bomba era più pesante delle altre, voglio ipotizzare 3-4 minuti. In quei tre-quatto minuti in cui tutti hanno cominciato a sentire il sibilo e mano a mano a vedere l’ordigno arrivare pensavano “Via tutti nei rifugi” ma la Bomba esplode e il cielo limpido del 6 agosto di colpo si tinse di rosso e nero. Il mondo si chiuse in un triste sudario.

I 4000 kg di little boy da quando ha lasciato la pancia dell’aero, è innescata.
E durante la sua picchiata diventa sempre più veloce.
A 500 metri sopra le verticale del ponte la carica esplosiva contenuta all’interno della camicia di acciaio bluastro del ragazzino fanno partire un proiettile di uranio che va a colpire la massa radioattiva.

Alle ore 09.41 del 6 Agosto del 45 si scatenò l’inferno, presumibilmente 6 minuti dal rilascio della bomba al suo impatto, ma se l’orario dell’impatto è molto preciso, quello relativo al rilascio potrebbe essere in difetto, 5 minuti, il tempo che passa tra la vita e la morte di 200.000 esseri umani nel lasso di 5 secondi, 200.000 storie da non poter più raccontare, 200.000 sogni di un futuro troncato. L’elenco delle vittime è scritto da qualche parte, il numero esatto di bambini donne uomini, ai quali si aggiungeranno altri 20.000 morti nella notte, 50.000 consumati entro un anno dalle radiazioni... 200.000 in tutto, cifra tonda stabilita per comodità, forse per difetto, 200.000 storie che non possono essere raccontate, perché nessuno può raccontarle.
Queste le brevi notizie date allora.


"Tokyo - 8 Agosto - Radio Tokyo informa che la bomba atomica ha letteralmente polverizzato tutti gli esseri viventi che si trovavano a Hiroshima. I morti e i feriti sono assolutamente irriconoscibili e le autorità non sono in grado di fornire dati circa il numero approssimativo delle vittime. La città è un immenso cumulo di rovine" (Prima pagina del Corriere Lombardo, dell'8 agosto 1945).

"Londra, 5 settembre - Il corrispondente speciale della Reuter, Peter Burchett, telegrafa che quanti sono ancora vivi senza nessuna ragione apparente, la loro salute comincia a declinare. Perdono l'appetito. I loro capelli cadono. Il loro corpo si cosparge di macchie azzurrognole. Le orecchie, il naso e la bocca cominciano a sanguinare. E poi muoiono" (Comun. Ansa, 5 settembre, ore 21,15)

"Londra, 8 settembre - Riferendo le ultime cifre rese note alle autorità, la Domei ha dichiarato oggi che 254.000 persone sono rimaste vittime della bomba ad Hiroshima. 60.000 sono morte bruciate istantaneamente, 60.000 per ferite, 10.000 sono scomparse, 14.000 sono gravemente colpite e 100.000 leggermente. Soltanto 6.000 dei 250.000 abitanti della città sono rimasti incolumi.

Ora lo sappiamo quel mattino il cielo sopra Hiroshima ha visto la fine dei sogni di tutti, le scorie radioattive non si possono nascondere né eliminare definitivamente, si può cercare di bonificare, di mettere in stato di sicurezza, ma i sommergibili nucleari affondano, le centrali nucleari scoppiano, gli uomini testano ancora ordigni sempre più potenti. E la natura si ribella: scoppiano epidemie, tsunami, terremoti, cambiamenti climatici, ma tutto questo non è servito a niente... troppa poca informazione su questi argomenti: a scuola si usa la data del 6 agosto solo per dire che segnò l’inizio della fine della 2 guerra mondiale.
Nessuno racconta la storia di 200.000 persone che avevano i nostri sogni e che nel giro di 4 minuti sono stati spenti, spezzati.
Oggi voglio dedicare un minuto della mia vita per fare una preghiera al signor Suzuki al suo orto, ai due sposi Horoshi Sato e il Marito Ju manji Kawasaky
Alla signora Kimoto e alla sua bambina o bambino, al dottor Teztuia.
Anche se queste storie sono inventate, anche se questi nomi non esistono, sono solo frutto di una fantasia. Voglio lo stesso dargli un minuto della mia vita, per fargli riassaporare il sapore delle cose, per cui oggi annuserò le rose e soffierò il loro profumo verso il cielo. Sperando che la radioattività gli permetta di oltrepassare la stratosfera e di raggiungere tutte le persone cadute per le guerre.

fonte: http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=5&id_articolo=3861

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La memoria è l'impegno: Hiroshima

Isola di Tinian, Marianne Settentrionali, Aereoporto. Erano le due di notte del 6 di agosto 1945.

Un B-29-45 Superfortress rollava sulla pista in attesa del suo equipaggio. Il comandante, colonnello Paul W. Tibbets, ha chiamato il “suo” aereo ENOLA GAY, come sua madre.


leggi tutto il post da: Diario di Bordo

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E' più invenzione che fatti

di DANI VERACITY



“L’esperimento ha avuto un successo travolgente,” così riferiscono le parole dette dal presidente Harry S. Truman ai suoi compagni di bordo una volta appreso che le forze armate Usa avevano sganciato la bomba atomica su Hiroshima.

Se si considerano gli effetti immediati della bomba e quelli sulle vite umane delle generazioni future, le dichiarazioni del presidente Truman evocano immagini orribili del Dr. Frankenstein e della sua visione distorta dell’umanità. Come il mostro di Frankenstein, le bombe atomiche lanciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki dimostrano cosa può fare la scienza se sta nelle mani sbagliate, ma noi non dobbiamo pensarlo. Noi dobbiamo credere che l’uso della bomba atomica da parte dell’esercito degli Stati Uniti fu la giusta risposta a Pearl Harbor ed il solo modo per finire la guerra con il Giappone.

Tuttavia, cosa accadrebbe se in realtà molto di quello che ci hanno detto su Hiroshima e Nagasaki fosse una menzogna? Come cambierebbero le nostre percezioni della II Guerra Mondiale, delle armi nucleari, dell’esercito Usa e del cambiamento del Giappone?

Il primo annuncio ufficiale del bombardamento di Hiroshima da parte del Presidente Truman riflette tutto ciò che noi dovremmo credere riguardo alle azioni compiute dalla nostra nazione. Mentre il Presidente era ancora al mare, il suo assistente per le relazioni con la stampa Eben Ayers lesse il seguente annuncio alla stampa di Washington:
“Sedici ore fa, un aereo americano ha sganciato una bomba su Hiroshima, un’importante base dell’esercito Giapponese. La bomba era più potente di 20.000 tonnellate di TNT … I Giapponesi hanno iniziato la guerra con l’attacco aereo a Pearl Harbor. Sono stati ripagati di molte offese… E’ una bomba atomica. E’ un attacco alla base del potere dell’universo.”

Esatto, la bomba atomica ha attaccato “la base del potere dell’universo” e si, la bomba è stata più potente di 20.000 tonnellate di TNT. E’ stata la giusta risposta a Pearl Harbor?

In base alle informazioni che il governo USA fornì allora al popolo americano, molti americani credevano fosse giusto. Il governo Usa non fu stupido; gli ufficiali del governo sapevano esattamente cosa dire (e cosa non dire ) al pubblico per incoraggiare l’opinione pubblica. Classificando Hiroshima come una “importante base militare Giapponese,” il presidente Truman ridusse il bombardamento ad una questione puramente militare, come niente più di un atto di guerra. Inoltre, come scrive Greg Mitchell nel suo articolo su Editor and Publisher “La stampa ed Hiroshima”, il presidente enfatizzò la potenza della bomba (che era sicuro avrebbe impressionato molti americani), piuttosto che gli orribili effetti delle radiazioni, un effetto successivo della bomba atomica che la maggior parte degli Americani a quel tempo ignorava.

In seguito, nei giorni successivi ad Hiroshima, l’Aeronautica militare (Air Force) fornì ai giornali Americani fotografie aeree della città e concentrò l’attenzione sul fatto di essere riusciti a colpire un’area occupata da importanti obiettivi industriali.

Quando una successiva indagine Usa sui danni ad Hiroshima scoprì che la bomba aveva distrutto principalmente aree residenziali, tale informazione non fu resa pubblica. Ogni notizia divulgata faceva parte di una campagna di relazioni pubbliche ben calcolata con cui la stampa di allora fu imboccata.

Come dichiarò in seguito il direttore militare del Manhattan Project, il Generale Leslie Groves, “La maggior parte della stampa pubblicò per intero le notizie divulgate da noi. Questa fu una delle poche volte in cui le dichiarazione del Governo furono date esattamente come doveva essere fatto.”

La stampa, nel trasferire le informazioni al pubblico americano, diede una visione quasi esclusivamente positiva del bombardamento, producendo come risultato la prospettiva disinformata sulla bomba atomica che ha prevalso nelle coscienze americane negli ultimi 60 anni.

Tuttavia l’opinione popolare su Hiroshima e Nagasaki potrebbe finalmente cambiare adesso che sono in corso di pubblicazione informazioni precedentemente censurate. Il 16 Giugno del 2005 il quotidiano Mainichi Shimbun di Tokyo ha pubblicato quattro articoli scritti da George Weller, il defunto giornalista del Daily News che entrò per primo a Nagasaki dopo l’attacco atomico del 9 Agosto del 1945. Weller fu un vero giornalista, un anticonformista che non aveva paura di rischiare grosso pur di arrivare alla verità. Piuttosto che obbedire alle restrizioni del Generale Douglas MacArthur, Weller fece finta di essere un alto ufficiale dell’esercito e riuscì ad entrare nella città, dove visitò la distruzione urbana, l’ex campo POW (prigionieri di guerra) ed i centri di soccorso.

Forse i suoi articoli più importanti provengono dalle sue visite all’ospedale, dove egli osservò e riferì delle vittime affette dalla “Malattia X” (gli effetti delle radiazioni emesse dalla bomba atomica). Weller raccontò di pazienti dalla bocca “nerastra” e macchie con punti rossi, bambini che stavano perdendo i capelli e molti altri feriti che stavano morendo misteriosamente.

“I dottori… hanno confessato apertamente …che la risposta al male è al di là delle loro capacità… Essi [i pazienti affetti dalla Malattia X] sono morti –morti a causa della bomba atomica—e nessuno sa perché”.

In realtà gli scienziati Americani ed il governo sapevano, ma certamente non ne parlavano. Le informazioni raccolte da Weller avrebbero senza dubbio ridotto il favore dell’opinione pubblica Americana nei confronti della bomba. Il Generale MacArthur ed i suoi censori a Tokyo sapevano questo, ecco perché gli articoli di Weller non videro mai la luce del giorno fino a che suo figlio Anthony Weller trovò le copie carbone degli originali. Adesso, 60 anni dopo, possiamo finalmente vedere la dimenticata Nagasaki attraverso gli occhi di un vincitore del premio Pulitzer.

D’altra parte, le foto dicono migliaia di parole e le immagini degli effetti medici della bomba atomica ritraggono orrori inimmaginabili inflitti a esseri umani, e questo è il motivo per cui il governo americano ha nascosto all’opinione pubblica americana fino agli anni ottanta il filmato delle due città distrutte. Dopo i bombardamenti, alcuni registi giapponesi tentarono di documentare l’orrore che le bombe atomiche lasciavano sul Giappone. Riconoscendo questo come una potenziale minaccia, l’esercito USA si impossessò di tutti i video giapponesi e con un ordine vietò ogni altro futuro filmato. Il generale MacArthur poi incaricò il colonnello Daniel A. McGovern di dirigere una squadra di 11 registi americani – nove membri dell’esercito Usa, tra cui Herbert Sussan e due civili.

A Nagasaki, il team volle dimostrare gli effetti umani della bomba, incluse le ombre dei corpi vaporizzati dei civili rimaste sui muri ed i segni, le bruciature e l’avvelenamento da radiazioni a causa dei quali le vittime stavano morendo negli ospedali della città. Sussan in seguito spiegò la sua interpretazione all’autore ed esperto di Hiroshima Greg Mitchell: “Capii che se non avessimo catturato questo orrore nel film, nessuno avrebbe mai capito le dimensioni di ciò che era successo. A quel tempo, la gente da casa non aveva visto niente se non foto in bianco e nero degli edifici distrutti o una nuvola a forma di fungo.” Purtroppo, per troppo tempo, le stranamente belle nuvole a forma di fungo rimasero l’unica percezione del pubblico americano riguardo Nagasaki e Hiroshima, mentre il Dipartimento della Difesa e la Commissione per l’Energia Atomica tennero le pellicole del film sepolte negli Archivi Nazionali e l’etichetta di catalogazione "#342 USAF" non dice niente degli orrori raccolti nel film all’interno delle custodie.”

Sia i video giapponesi che quelli dell’esercito Usa rimasero nascosti alla vista del pubblico per decenni. Alla fine degli anni sessanta, il governo giapponese negoziò con il Dipartimento di Stato Usa, chiedendo la consegna dei video in bianco e nero al Giappone. Gli Stati Uniti consegnarono una copia del cinegiornale al Giappone, che stimolò la curiosità del regista Erik Barnouw. Dopo aver visto il video da solo, presso gli Archivi Nazionali di Maryland, Barnouw decise di ricavare dal video di 160 minuti un breve video di 16 minuti molto duro, raccogliendo verso la fine del film le immagini degli effetti della bomba sull’uomo per massimizzare l’impatto. Il video di Barnouw, “Hiroshima-Nagasaki 1945” fu proiettato [nel 1970] al Museo di Arte Moderna di New York, ma nessuno dei tre principali network tv volle trasmetterlo sulle proprie reti.

Stranamente, la NBC mise in dubbio che la notizia potesse essere un vero “scoop”. L’esercito americano aveva declassificato il video di McGovern/Sussan a metà degli anni settanta, ma il film rimase nell’oscurità finché l’incontro tra Sussan e Tsutomu Iwakura, un attivista antinucleare di Tokyo, spinse quest’ultimo ad affrontare la questione. Dopo aver trovato le pellicole del film negli Archivi Nazionali, Iwakura e 200.000 donatori Giapponesi raccolsero mezzo milione di dollari e comprarono il film dagli Archivi Nazionali. L’orribile video apparve per la prima volta sullo schermo Americano con il titolo di “Dark Circle” e fu un enorme successo al Festival del Film di New York del 1982, anche se non ricevette alcuna attenzione da parte della stampa. Nel 1995, il cinquantesimo anniversario del bombardamento attirò l’attenzione della stampa; comunque, l’opinione pubblica americana riguardo alle nostre azioni militari rimase inalterata. Come disse Chris Beaver, condirettore di "Dark Circle", a Mitchell, “Non mi meraviglio che il governo non volesse farlo vedere. Penso che non volessero che gli Americani si vedessero in quelle immagini. Una cosa è conoscere il fatto ed un’altra e vederlo.”

Ancora oggi, neppure guardandolo, il pubblico Americano riesce a credere che la nostra nazione agì in modo sbagliato.Siano nel 2006. L’ultima capitolazione. Il 6 e 7 Agosto 2005, il film “Original Child Bomb” è stato trasmesso sul canale via cavo Sundance. E’ stato il primo film a usare non solo le immagini che il colonnello McGovern e Sussan realizzarono per l’esercito, ma anche quelle amatoriali riprese da McGovern sui disastrosi effetti successivi.

La trasmissione di tale video ha cambiato la prospettiva della popolazione Americana nei confronti della bomba atomica? La cambierà mai? Il colonnello McGovern ha detto a Mitchell – che è stato consigliere per il film – di credere che molta gente responsabile del bombardamento prova rimorso per ciò che accadde: “Ho sempre avuto la sensazione che le persone della Commissione per l’Energia Nucleare provassero rimorso per il lancio della bomba. L’Aeronautica era dispiaciuta. Al Pentagono alcune persone mi hanno detto che non volevano che quelle immagini fossero rese pubbliche perché mostravano gli effetti su uomini, donne e bambini. Non volevano che il pubblico sapesse ciò che avevano provocato le loro armi … perché si sentivano colpevoli. “Non è tempo per noi, come nazione, di dispiacersi per ciò che abbiamo fatto a due città piene di civili?

Hiroshima e Nagasaki fatti e narrazione:

Falso: furono lanciati volantini sulle città giapponesi per avvertire i civili di evacuare l’area.
Vero: I volantini furono lanciati dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki.
Falso: Il nostro uso delle bombe atomiche accorciò i tempi della guerra.
Vero: I Giapponesi stavano cercando la pace quando fecero ritorno dalla Conferenza di Postdam il 3 Agosto 1945, tre giorni prima della bomba di Hiroshima.
Falso: Abbiamo bombardato Hiroshima, che era un’importante base militare Giapponese.
Vero: Abbiamo bombardato il centro della città di Hiroshima, che aveva una popolazione di 350.000 persone.
Vero: Solo quattro dei 30 obiettivi erano in realtà militari.
Falso: L’area distrutta di Hiroshima conteneva per la maggior parte obiettivi industriali.
Vero: I soli obiettivi “industriali” erano tre stabilimenti tessili.
Vero: le aree residenziali subirono i danni maggiori.
Vero: meno del 10% degli impianti di immagazzinamento, produzione e trasporto di Hiroshima fu danneggiato.
Falso: Le radiazioni residue non furono una minaccia per i soldati Americani che occuparono Hiroshima e Nagasaki.
Vero: La “pioggia sporca” che cadde dopo i bombardamenti contaminò il terreno, che rappresentava una delle principali fonti di radiazioni residue.

Dani Veracity
Fonte:www.counterthink.org
Link: http://www.counterthink.org/019176.html
28 febbraio 2006

Scelto e tradotto da MANRICO TOSCHI per Comedonchisciotte.org

CITAZIONI:

Bird, Kai e Sherwin, Martin J. "The Myths of Hiroshima." Los Angeles Times. 5 Aug 2005. http://www.commondreams.org

Mitchell, Greg. "A Great Nuclear-Age Mystery Solved." Editor and Publisher. 16 Jun 2005.

"Hiroshima Film Cover-Up Exposed." Editor and Publisher. 6 Aug 2005. http://www.editorandpublisher.com

"The Press and Hiroshima: August 6, 1945." Editor and Publisher. 5 Aug 2005. http://www.editorandpublisher.com

Radiation Effects Research Foundation. "Residual Radiation." 2003. http://www.rerf.or.jp

Vedi anche:
http://www.topfoto.co.uk/gallery/atombomb/default.htmhttp://www.gensuikin.org/english/photo.html

http://www.worldlanguage.com/Products/27972.htm
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fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=654

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