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De Mita non si arrende, ma Veltroni frenaLa Margherita è spaccata, ma Ciriaco De Mita non demorde. Non vuole rinunciare alla possibilità di essere il candidato unico del Pd in Campania, il leader regionale dei Dl. E così, nel corso di un confronto riservato, ieri a Roma, con Walter Veltroni e Dario Franceschini, avrebbe chiesto agli aspiranti segretario e vice del Partito democratico nazionale, di “agevolare” la sua discesa in campo. Rassicurazioni che né il sindaco di Roma, né il capogruppo dell’Ulivo alla Camera avrebbero potuto dargli: difficile impedire che altri decidano di misurarsi, qualora De Mita si candidasse. Scalda i muscoli, infatti, l’avversario al momento più temibile, Salvatore Piccolo. Intanto i rutelliani starebbero ipotizzando la presentazione di liste autonome (per l’elezione dell'assemblea costituente del Pd), soprattutto nelle regioni in cui si stanno verificando accordi ex Ds ed ex Ppi. |
di Antonella Autero |
Gelo dei vertici nazionali del nascente Pd, di fronte alla richiesta di Ciriaco De Mita di correre come candidato unico in Campania. Al termine del colloquio, Walter Veltroni si è limitato a chiedere a De Mita, fa sapere una nota, di “concorrere con la sua autorevolezza alla nascita del nuovo partito e di sostenere questo sforzo anche attraverso la sua partecipazione alla formazione culturale e politica dei gruppi dirigenti. Il Pd - si legge - avrà bisogno del contributo di tutte le energie migliori e quindi anche delle generazioni dei dirigenti politici che hanno svolto ruoli e funzioni importanti nella vita del Paese”. Insomma, l’ennesima doccia fredda per l’ex presidente del Consiglio dopo i veti incrociati, sia da parte dei Ds che della Margherita. Che non tirasse aria buona per le aspirazioni demitiane, si era già capito dopo la lieve forzatura tentata con la sottoscrizione di un documento unitario da parte dei consiglieri Dl di Comune, Provincia e Regione in favore del loro leader regionale. Un intento riuscito in parte, e solo a Palazzo San Giacomo. Altra speranza tradita, per il segretario diellino, poi, quel vertice con Antonio Bassolino, per incassare dall’alleato di Palazzo Santa Lucia l’appoggio sul proprio nome. Ma pure il governatore ha preso tempo e nessun impegno. A sparare a zero contro un’eventuale discesa in campo di De Mita poi, ci si è messa pure Rosy Bindi, sfidante di Veltroni alla guida del Pd: “De Mita? Una grande testa politica, ma potrebbe dare un grande contributo rinunciando alla candidatura”. Ma il principale conflitto è tutto interno ai Dl locali: da un lato l’ex presidente del Consiglio e da sette anni coordinatore regionale, dall’altro il suo segretario provinciale Salvatore Piccolo, gradito anche a pezzi della Quercia, tra cui Massimo Paolucci (che aspira al ruolo di segretario provinciale). “Bisogna solo chiedersi una cosa- va ripetendo in questi giorni Piccolo -. C’è la condivisione trasversale su una candidatura? Se non c´è, bisogna prenderne atto con lealtà.”. Senza contare che De Mita avrebbe contro anche Enzo De Luca, il sindaco antibassoliniano di Salerno che, per la Campania, dice di avere un solo motto, fatto di tre parole: “Voltare pagina. Radicalmente”. |
4-09-2007 |
fonte: http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=283879
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De Mita: il nuovo che avanza nel nuovo partito
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