di Mahatma Gandhi
(Mohandas Karamchand Gandhi, 2 ottobre 1869 - 30 gennaio 1948)
Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perché perdono la calma" disse uno di loro.
"Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore
"Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
" Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro.
D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.
E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."
Infine il pensatore concluse dicendo:
"Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."
7 commenti:
Ammesso che le voci nella mia testa non abbiano torto... LOL :)
"Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino..."
Si... e quando "voi" non discutete? Cosa succede? E' meglio non discutere che gridare? :)
Confesso, sarà il vino de li castelli che mi ha reso allegro, che quasi quasi mi aspettavo che il maestro perdesse la calma.
Simona, Elena (se sapete di cosa sto parlando - Simona sì credo) al momento io mi sento come Korovev e Ippopotamo ne "Il Maestro e Margherita".
Io invece no, Piper... non so di che parli - ma ti devo però dire (che magari non c'entra nulla) che ogni riferimento è puramente casuale: il post non l'ho fatto io e l'autore è... "persona all'oscuro dei fatti".
Cambia qualcosa?
Ah sì? Ogni riferimento è puramente casuale? Non l'avrei mai detto!
Ad ogni modo ho dovuto cercare su google per vedere chi è Ippopotamo....è il gatto! :) Behemot, nella mia versione, che in russo significa appunto Ippopotamo...non si finisce mai di imparare. Pensa che quando l'ho letto avrei voluto dare alla mia gatta questo nome, ma ormai era già Trip da qualche settimana...
Ma non voglio andare fuori tema...mi sa che è ora che mi rilegga questo libro, perché non sono sicura di capire ciò che intendi...mi aiuti a ricordare la caratterizzazione di Korovev-Fagotto?
Elena: io che ne so chi è che posta? Io vedo "Elena" e penso che sei tu :) Volevo dire che se è il caso è meglio una discussione urlata piuttosto che niente...
Ska: conosci anche il russo? :-O
Ad ogni modo Korovev e Ippopotamo sono due casinisti. Suscitano una certa simpatia ma sono dei casinisti e non gli daresti un soldo. Però alla fine del romanzo si trasformano e in qualche modo tutto si svela e le cose sembrano assumere un significato diverso. Comunque rileggilo perchè come dice Montale è davvero un "miracolo" quel romanzo (per tante ragioni... anche se potrebbe non sembrare).
E lo so che è un grande romanzo! Io ce l'ho nella mia topo ten...solo che con il tempo (credo di averlo letto almeno 5 anni fa) i dettagli si appannano...mi ricordavo che erano dei casinisti, c'era pure un altro, Azalello o qc di simile....poi, ora che me lo dici, mi ricordo di una trasformazione...ma vabbè, non mi raccontare tutto, devo rileggerlo assolutamente. Libro stupendo.
Non sapendo di chi parlassi quando hai scritto "ippopotamo" ho cercato un po' in rete, ed ho trovato "Ippopotamo" o "Behemot" nella versione originale e in alcune traduzioni.
Ma non è che parlo il russo, magari! Qualche anno fa ho cominciato a studiarlo, quando abitavo a Berlino con una coinquilina russa che voleva imparare italiano, ma poi ho dovuto smettere perché stavo perdendo di vista l'università e gli esami...ma prima o poi...
Ahahaha! :D :D
"Topo ten" ... ri:D
VOGLIO IL TASTO EDIT!!! ;)
Eh pensa che io l'avrò letto una decina di volte e mi piace proprio perchè ogni volta ritrovo un sacco di cose che mi ero dimenticato... E' talmente pieno di sfumature, poi la cosa geniale dei tre romanzi che si sviluppano l'uno sull'altro (Cristo, il diavolo a Mosca e la storia del Maestro e Margherita)... Sarà che sono un po' dislessico anch'io... infatti, a parte la miriade di errori ortografici, non ci avevo fatto caso alla Topo Ten LOL :)
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