"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 29 dicembre 2007

31 dicembre: luci spente per i martiri del lavoro



Giorgio Santelli *


Milletrentotto morti. È il numero di chi è morto per lavorare in questo 2007 che sta per chiudersi. Donne e uomini che non hanno più un futuro, giovani e anziani che una mattina si sono alzati per andare a lavorare e la sera non sono più rientrati. Non solo italiani, ma anche extracomunitari, o cittadini di un'Europa unita che avevano raggiunto il nostro Paese per ottenere un riscatto sociale con un lavoro che avevano sognato ma che li ha uccisi.

Queste donne e questi uomini non festeggeranno la fine dell'anno. In Italia ci saranno più di mille famiglie che avranno ben poco da gioire per un 2008 che si aprirà con un affetto in meno e senza uno stipendio che, in molti casi, era l'unica fonte di reddito. Si spengano le luci, quelle pubbliche. Si dia un segnale forte perché non è più possibile morire per lavorare.

Noi di articolo 21 abbiamo lanciato questa proposta a tutti i comuni d'Italia. Sta viaggiando sul web, sta raccogliendo le prime adesioni di sindaci di grandi e piccole città. Per le metropoli sarà forse difficile spegnere tutta l'illuminazione pubblica, ma nelle forme e nelle possibilità possono scegliere di spegnere l'illuminazione di una parte della città, di alcuni palazzi pubblici, di una piazza famosa. Solo per un minuto. Il buio equivale al silenzio ed il fatto che questo possa accadere alla mezzanotte dell'ultimo dell'anno può dare veramente il senso di quella che è una tragedia che di anno in anno si ripropone.

Articolo 21 ha colto il messaggio arrivato dal sindaco di Oriolo Romano Italo Carones che, per primo, ha affermato di voler spegnere le luminarie del proprio comune per ricordare le morti bianche. Pensiamo che questa sua iniziativa debba essere colta dall'Italia intera, dai comuni più colpiti a quelli che hanno avuto la fortuna di non avere cittadine e cittadini martiri del lavoro.

E non sarebbe certo male se all'iniziativa dessero la propria adesione - sebbene formale - le associazioni di categoria, le associazioni degli imprenditori, i sindacati per segnalare che quella delle morti bianche è una piaga che può e deve essere sconfitta. Come sarebbe bello se, nonostante la schiavitù dell'auditel, anche le televisioni italiane, pubbliche e private decidessero di osservare, nei modi che più preferiscono, un minuto di buio. Magari un semplice cartello, con la semplicissima scritta "Non si può morire per lavorare". Sarebbe un segno di grande civiltà!

Chiediamo ai sindaci di partecipare a questo minuto della memoria dando la loro adesione al sito di Articolo 21

* di articolo 21


Pubblicato il: 29.12.07
Modificato il: 29.12.07 alle ore 11.20

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71726

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2 commenti:

Franca ha detto...

Non so perchè, ma dubito della riuscita di questa manifestazione

Anonimo ha detto...

Questa Italia è davvero strana. Sembra che i morti sul lavoro siano una costante e costantemente si fanno manifestazioni di solidarietà e si grida, si smanetta, si piangono lacrime di coccodrillo.
Eppure ci sono leggi da applicare, controlli da eseguire, organi pubblici e personale interno responsabili della sicurezza, oltre ai sindacalisti che dovrebbero esercitare il controllo critico.
Tutte queste persone coinvolte nell'applicazione delle leggi e dei controlli sfilano, senza alcuna vergogna, dietro le bare, ma mai le trovi dietro a qualche sbarra.
Invito chi ha voglia a fare un elenco di "presunti" responsabili.
Mat