"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 23 dicembre 2007

Grillo contro Bertinotti. Il Prc: attacco volgare







INTERCETTAZIONI - Il comico: sbagliato difendere Berlusconi

Mastella insiste: subito il decreto


ROMA—Scandalizzato dalla telefonata tra Berlusconi e Saccà, nonché dalla difesa delle prerogative e del diritto alla privacy del Cavaliere fatta dal presidente della Camera, Beppe Grillo scende in campo a dire la sua. E attacca a testa bassa Fausto Bertinotti che si è «preoccupato—scrive il comico nel suo blog — per la privacy di un signore che voleva comprare un senatore. Invece di espellere questo (basso) insulto alla democrazia dalla Camera ne tutela la privacy. Boia Faust(o)».

È infuriato Grillo, per una «Rai, servizio pubblico, che si fa bordello per far cadere il governo» e per questo il messaggio a Bertinotti è che «non me ne frega un c...o della privacy di queste persone: le voglio fuori dal Parlamento, fuori dal servizio pubblico. È gente immorale, che della legalità ha sempre fatto carne da porco. E lei, tenera mammola, pensa alla loro privacy mentre viene chiesto il trasferimento dei giudici di Mastella e di D’Alema da una Letizia Vacca qualsiasi ». La difesa del presidente della Camera è affidata a Gennaro Migliore, capogruppo del Prc, secondo il quale «difendere il garantismo è un dovere morale e per la sinistra rappresenta un valore di fondo», mentre «Grillo nel suo volgare attacco a Bertinotti conferma di saper intervenire sulla scena politica solo dal buco della serratura».

In questo clima di contrapposizione, Clemente Mastella insiste: serve un decreto legge per dare una risposta all’ «emergenza civile» causata dalle intercettazioni. E a Palazzo Chigi che sconsiglia di «agire d’impulso», il Guardasigilli replica che no, si tratta invece di un atto «ragionato», perché la sua riforma della giustizia «giace» in Senato da troppo tempo. Ma da sinistra contestano la lettura di Mastella: «L’esame del provvedimento in commissione per il 15 gennaio può essere concluso», dice il presidente Cesare Salvi di Sd, confortato da Felice Casson, e «se il governo dovesse dare più importanza» alle intercettazioni che «ai morti sul lavoro», entro il mese la riforma sarebbe varata. Che il problema ci sia comunque lo pensano in tanti nell’Unione: Dario Franceschini definisce «inammissibile» la pubblicazione delle intercettazioni, ma Antonio Polito chiede una posizione ufficiale di Veltroni sul tema: «Cosa dice di tutto questo l’esecutivo del loft?».

P.D.C.
23 dicembre 2007

fonte: http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_23/intercettazioni_lite_grillo_bertinotti_6325831e-b132-11dc-9f4d-0003ba99c53b.shtml

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IL POST INCRIMINATO

22 Dicembre 2007

Proci d'Italia

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Leggi il testo del discorso del giudice Norberto Lenzi.


Un sindaco di Roma, segretario di un partito che non si è mai presentato alle elezioni. Un prescritto multiplo con amici e sodali finiti in galera. Queste due persone stanno negoziando il nostro futuro. Decidono come gli italiani dovranno votare. Disegnano la geografia degli eletti. Percentuali, circoscrizioni, accorpamenti, premi di maggioranza, deputati, senatori.
Topo Gigio Veltroni non è neppure deputato, potrebbe al massimo fare una proposta per le elezioni comunali. Lo psiconano è un compratore professionista, tutto per lui ha un prezzo. Sta cercando di capire il prezzo del PD, ma sa che sarà un affare, si sono sempre venduti per poco.
Due persone decidono per 58 milioni di italiani senza averne l’autorità istituzionale. La legge elettorale va discussa in Parlamento alla luce del sole. In termini chiari, semplici, comprensibili dai cittadini. Oggi, invece, è peggio della nebbia in Val Padana. Ogni partito deve illustrare la sua posizione, se ne ha una, in diretta televisiva alla Camera, gli italiani ascolteranno, giudicheranno. Sono loro che votano. La legge è per loro. Devono sapere tutto, ma proprio tutto. Non possono mangiare un piatto preconfezionato.

Paghiamo (troppo) un Parlamento (che non abbiamo eletto) per fare le leggi. Topo Gigio e lo psiconano non hanno alcuna legittimazione per fare da soli una nuova legge elettorale. Se la nuova legge la decideranno loro, nei loro palazzi, allora questo si chiama colpo di Stato.
Bertinotti si è preoccupato per la privacy di un signore che voleva comprare un senatore. Invece di espellere questo (basso) insulto alla democrazia dalla Camera ne tutela la privacy. Boia Faust(o). La RAI, un servizio pubblico, si fa bordello per far cadere il Governo. Questo è quello che è successo. Scusi Bertinotti, non me ne frega un c…o della privacy di queste persone. Le voglio fuori dal Parlamento, fuori dal servizio pubblico. E’ gente immorale, che della legalità ha sempre fatto carne da porco. E lei, tenera mammola, pensa alla loro privacy mentre viene chiesto il trasferimento dei giudici di Mastella e di D’Alema da una Letizia Vacca qualsiasi.


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Nessuno tocchi Clementina

fonte: http://www.beppegrillo.it/2007/12/proci_ditalia/index.html?s=n2007-12-22'%20class=%22Stile13%22%20target=%22_blank%22%20%3E[continua]%3C/a%3E%3Cp%20/%3E%3Cdiv%20align=%22right%22%3E%3Ca%20href=

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9 commenti:

Matteo L. ha detto...

Auguri di buon Natale e Felice 2008 da Matteo di TEO NEWS!!

Anonimo ha detto...

Meno male che c'è chi da voce ai nostri pensieri :-)

Mat

ska ha detto...

Non ritengo Grillo il mio portavoce, ma stavolta sono d'accordo al 100 % con lui.
Ma più che altro mi pare che la reazione del PRC confermi che continuiamo a guardare al dito: cioè si bada più al "Bertinotti boia" che al fatto gravissimo che un esponente della sinistra cosiddetta "radicale" si metta pure a tenere la manina al Padrino; così come si bada più alla privacy di un personaggio STRAPUBBLICO - che conduceva una conversazione di interesse pubblico, non è cha stesse dicendo alla moglie di buttare la pasta - che al fatto che si attenti alla sovranità del voto democratico dei cittadini tramite un paio di attricette nelle grazie di qualche senatore. A proposito: non vi pare importante sapere il nome del senatore? Sorge il dubbio su chi sia la vera mignotta in tutta 'sta storia.
E si guarda ancora al dito quando si licenzia Agostino Saccà... capito: se la prendono col servo (che va certamente punito), non col boss. Al bosso baciamo le mani.

Franca ha detto...

Io credo che dovremmo ragionare su due piani distinti.
Siccome a me non piacerebbe vedere tutte le mie telefonate pubblicate sul giornale, dico che non sono d'accordo con questa continua "fuga di notizie" dalle sedi competenti.
Sull'altro piano siamo tutti d'accordo: via certa gente dal Parlamento!

ska ha detto...

Franca, non cadere anche tu nel tranello: che c'entrano le tue telefonate private? E chi le leggerebbe? Non interesserebbero a nessuno, perché il paese non è in mano a te. Queste sono le storielle che raccontanto i diretti interessati per farci credere che è in gioco la perdita dei nostri diritti fondamentali...che già da tempo non ci appartengono più. Io sono strad'accordo con queste intercettazioni: questi personaggi non possono usufruire del loro essere pubblici solo quando goli fa comodo. Appena qualcuno sta attentando alla democrazia, spendendo a droga e battone i soldi che io con grande fatica e rinuncia verso nelle case dello stato...IO VOGLIO SAPERLO!
La tua privacy non ha niente a che fare con la loro, Franca, e neanche la loro privacy quella vera, quella privata, quello del cittadino Berlusconi che parla con la moglie, verrebbe toccata.Non fatevi ingannare: noi poveracci non abbiamo alcun diritto fondamentale in comune con lorsignori!

ska ha detto...

...e d'altra parte se qualcuno temesse che tu fossi una possibile terrorista e stessi per mettere in pericolo il nostro paese, farebbero bene ad intercettarti...
Io sento che questi personaggi ("persone" sarebbe troppo) stanno per far saltare in aria il nostro paese, loro sono dei terroristi!

elena ha detto...

Assolutamente d'accordo con Ska. Non per antipatia conclamata nei confronti del berty... ma per il semplice fatto che molte nostre telefonate assolutamente private (quelle sì) sono sistematicamente intercettate ed ascoltate - magari pure commentate. Certo, poi non arrivano sui giornali: ma a chi può fregare qualcosa delle mie burrasche familiari o dei voti scolastici di mia figlia o delle litigate con assicurazioni, banche e/o avvocati? A nessuno. Appunto: perché, quelli sì, sono fatti miei - anche se magari Altroconsumo o altre organizzazioni di difesa del consumatore protrebbero prendere spunto da lì. Invece restano in qualche tabulato per qualche tempo e poi finiscono nel dimenticatoio. Perché io non sono una terrorista e non manipolo la gente. Certo non mi fa piacere essere controllata, come a chiunque. Ma qui non parliamo esattamente di telefonate al dentista, mi pare... quindi non c'è privacy che tenga.
C'è una cosa però su cui sto meditando - e riguarda la dottoressa Vacca e le sue affermazioni. Ma siccome è una cosa sulla quale vorrei il vostro - più ampio possibile - parere, vi rimando ad una prossima, piuttosto vicina, puntata... :)

Anonimo ha detto...

Appoggio Skakkina e sottoscrivo :-)

Un augurio a tutti da un vero, autentico, originale .... peones.

ps: Nessuno mi offre 2 milioni di euro per schierarmi :-((

Mat

elena ha detto...

Mat, caschi proprio male: farei fatica ad offrirti DUE euro!!!
Ma gli auguri, quelli te li ricambio di cuore.
E adesso copio un pezo tratto dal sito di Antonio Di Pietro - se volete leggerci l'originale, lo trovate qui:
http://www.antoniodipietro.com/2007/12/privacy_di_stato_1.html

..."Ci sono due aspetti che vanno rimarcati nell’attuale pseudo difesa della privacy da parte dei garantisti a senso unico. Il primo è che non sono i politici ad essere intercettati, ma delle persone sotto indagine da parte della magistratura. Se, per ipotesi, un mafioso parla con un politico di affari, il politico non può stracciarsi le vesti per la violazione della privacy: parli solo con persone oneste e la sua privacy sarà salva. Il secondo aspetto è che un uomo pubblico, un parlamentare, un ministro, un segretario di partito non è sopra la legge. Ha, viceversa, il dovere di essere trasparente in ogni sua azione e, se indagato, farsi processare al più presto." ... "Prima della legge sulle intercettazioni dei politici ci sono altre emergenze legislative come la sicurezza, il lavoro precario, le morti nei luoghi di lavoro, il conflitto di interessi, la riforma del sistema radiotelevisivo. La legge sulle intercettazioni non solo non va votata, ma neppure presentata in aula."
Questo è ragionare.