Da nord a sud in Italia continua ad allungarsi l'elenco delle morti bianche
Le altre sciagure a Venezia, in provincia di Alessandria, nel modenese e a Roma
Stasera a Roma fiaccolata e Colosseo illuminato. Bonanni: "Via le imprese senza arte né parte"
Palazzo Chigi: "Bollettino quotidiano che lascia sconcertati. Necessario moltiplicare gli sforzi"
ROMA - Cinque lavoratori morti in poche ore, vittime di altrettanti incidenti sul luogo di lavoro. Dopo l'ondata di indignazione provocata dalla tragedia nell'acciaieria ThyssenKrupp, non si arresta la catena delle morti bianche che continua a colpire da nord a sud della penisola. Le vittime a Venezia, Alessandria, in provincia di Roma, nello stabilimento della Fiat di Melfi e nel modenese. Palazzo Chigi: "Dolore e solidarietà"
Melfi. Tragedia alla Fiat di Melfi dove si produce la Grande Punto. Luigi Simeone, di 57 anni, è morto schiacciato dal macchinario che stava pulendo. L'uomo, residente nell'Avellinese, era dipendente della ditta "Merielettra due", anch'essa con sede in Campania.
Il segretario della Uilm, Vincenzo Tortorelli, ha detto che nel reparto stampaggio, dove è avvenuta la disgrazia, gli operai si sono astenuti dal lavoro per un'ora e ha ribadito "la necessità di approvare una legge per prevenire gli infortuni sul lavoro".
Vignola (Modena). Un carpentiere di 37 anni, originario di Brescia, Marco Gagliardi, è morto nel primo pomeriggio mentre lavorava alla costruzione di un solaio del nuovo centro polifunzionale in costruzione a Vignola, nel modenese. L'uomo, mentre stava posizionando delle asse o delle putrelle con l'ausilio di una gru, si è accorto che una di queste era messa male: si è quindi spostato per rimuoverla, sganciandosi anche dalla sua posizione di sicurezza. In seguito alla caduta dell'asse, ha perso l'equilibrio, schiantandosi a terra da una altezza di cinque metri. L'operaio è morto sul colpo. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.
Venezia. Maurizio Michelon, un operaio di 55 anni di Jesolo, è morto stamani all'Arsenale di Venezia. L'uomo è stato travolto da alcune travi che erano state accatastate in vista della messa in opera ed è rimasto ucciso sul colpo. L'operaio era dipendente di una società veneziana di costruzioni impiegata nel recupero e restauro di alcuni capannoni dell'Arsenale di Venezia. La Cgil di Venezia sta valutando un'iniziativa di sciopero.
Valenza (Alessandria). Un'altra vittima sul lavoro a Valenza, in provincia di Alessandria, in una fornace per la produzione di tegole. Franco Raselli, 50 anni, prestava servizio come capo turno presso il Gruppo Terreal-Italia San Marco Laterizi. L'uomo è stato travolto dai carrelli vuoti spinti da un trattorino elettrico condotto da un fuochista. L'autista del mezzo ha azionato il segnale acustico ma non si è accorto del collega, chinato per raccogliere i frammenti delle tegole cadute. L'incidente si è verificato nell'area protetta sotto la piattaforma delle linee robotizzate. Inutili i soccorsi dei colleghi e dei medici. Le segreterie di Filca Cgil, Fillea Cisl e Feneal Uil, hanno proclamato uno sciopero di 8 ore di tutti i dipendenti del Gruppo-San Marco Laterizi per domani 19 dicembre.
Roma. Un operaio di 22 anni, Giovanni Del Brocco, della provincia di Frosinone, ha perso la vita questa mattina mentre stava lavorando alla realizzazione della rete fognaria a Cecchina, nella provincia di Roma. Il ragazzo era stato assunto dalla ditta "Preneste Appalti" il 6 dicembre e oggi si stava occupando delle operazioni di scarico di grossi tubi da un camion. "Una delle due cinghie che sosteneva il carico ha ceduto - ha riferito il segretario generale di Fillea Cgil di Pomezia (Roma) Marco Carletti - e i tubi di plastica sono caduti in obliquo sul ragazzo colpendolo sul petto e provocandogli un grave trauma toracico".
La fiaccolata. Dal tardo pomeriggio a Roma, in piazza del Colosseo, si tiene una fiaccolata indetta da Cgil, Cisl e Uil. L'iniziativa era stata presa dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino. Alla manifestazione ha aderito anche il sindaco della capitale, Walter Veltroni. I manifestanti di "no morti lavoro" hanno anche innalzato una sorta di totem: una piccola tavola di legno coperta con spruzzi di vernice rossa e con su inchiodati i nomi delle ultime morti bianche.
La Cisl. "Siamo costernati e dispiaciuti. Purtroppo continuano a morire altri lavoratori. Le regioni principali non sono intaccate, al di là dei clamori e dei discorsi di circostanza dei governanti", commenta il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. "E' necessaria più cultura della sicurezza, ma devono andare al bando le imprese senza arte nè parte - conclude Bonanni - e intervenire per eliminare la clausola del massimo ribasso nei contratti pubblici".
Il governo. Palazzo Chigi esprime "dolore e solidarietà" per i tre operai morti oggi sul lavoro. Fonti della presidenza del Consiglio parlano di un "bollettino quotidiano che lascia sconcertati e contro il quale è necessario moltiplicare gli sforzi". In una dichiarazione il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero lancia un appello al governo affinché "applichi subito le misure varate per rispondere a quella che è ormai una vera e propria guerra".
(18 dicembre 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro/tre-morti/tre-morti.html
...
Confindustria: «Fuori imprenditori se manca sicurezza»
di Francesco Sangermano
Se un'impresa violerà le regole in materia di sicurezza sul lavoro sarà fuori da Assindustria. Giovanni Gentile, presidente fiorentino degli industriali, non vuole dirlo così esplicitamente, ma il concetto è chiaro. Lui, al timone dell'associazione da sei mesi, lo spiega letteralmente così: «Qualora la magistratura accerti una violazione da parte di un'impresa, questa, di fatto, si metterebbe da sola fuori dai parametri della nostra associazione. Si autoescluderebbe». Parole che giungono sull'onda lunga dello sdegno per quanto accaduto a Torino, ma che confermano quello che Gentile aveva detto al momento del suo insediamento ponendo il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro come perno della sua presidenza.
«Non c'è bisogno neppure di un provvedimento da parte dei vertici dell'Associazione - aggiunge - Abbiamo un codice etico che ogni impresa sottoscrive e chi sgarra si mette fuori da solo. Non c'è bisogno di mettersi ulteriormente a fare la guardia» Perché per Gentile "fare la guardia" deve essere solo una faccia della medaglia. «Dall'altra - spiega - deve esserci una legislazione premiante per quelle imprese virtuose che stanno nelle regole». Anche in questo caso l'esempio diventa pratico: «Si potrebbe pensare - dice - a uno sgravio sulle contribuzioni o sui versamenti Inail per quelle realtà che per due o tre anni non incorrono in alcuna sanzione e i cui lavoratori non subisono alcun incidente». Tutti elementi sui quali "stiamo lavorando intensamente insieme ai sindacati" perché, conclude Gentile, «sebbene a Firenze le morti sul lavoro nel 2007 siano diminuite del 20%, anche una soltanto sarebbe da considerarsi troppa».
Pubblicato il: 18.12.07
Modificato il: 18.12.07 alle ore 19.44
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71489
...
1 commento:
La strage continua...
Posta un commento