"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 16 dicembre 2007

Il click day svela che l'Italia ha bisogno degli immigrati


Ferrero: cambiare subito la legge


Far saltare il tetto dei 170 mila ingressi; subito un nuovo decreto flussi che risponda alle reali esigenze del paese di lavoratori stranieri; prendere atto dell' impossibilità di formare le graduatorie: sono, in sintesi, le questioni urgenti che patronati e sindacati sottopongono al governo il giorno dopo il primo dei tre 'click day' che ha visto un boom di domande (oltre 350 mila a fronte a 45mila ingressi autorizzati per quel giorno) e lentezze nel sistema informatico. Le difficoltà di sabato sollevano timori per il 18 dicembre, quando sempre dalle 8 del mattino, si potranno inviare le richieste di assunzione di colf e badanti dei paesi che non hanno siglato accordi di cooperazione. È atteso un altro assalto al sistema ed altri disagi.

Intanto, il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ribadisce la necessità di approvare la nuova legge per evitare clandestinità. «La quantità di domande arrivate - sostiene - ci dice che le esigenze del paese reale sono molto alte, al di là delle campagne folli della destra. Dobbiamo approvare una nuova legge altrimenti continueremo a stare nell' emergenza e a produrre nuovi clandestini». La nuova legge a firma Ferrero-Amato prevede infatti nuove modalità di ingresso, più flessibilità per incontrare la domanda e l'offerta, programmazione dei flussi d'ingresso triennale, permesso per ricerca di lavoro, ritorno dello sponsor. Un modo di modellare gli ingressi, dunque, sulle reali esigenze della società, come già ha sollecitato il sottosegretario all'Interno, Marcella Lucidi.

«Il Governo - aveva detto - ha già indicato i suoi obiettivi nel testo di riforma Amato-Ferrero per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, disporre di una conoscenza attendibile e verificabile del reale fabbisogno occupazionale del nostro Paese, valutare la conseguente sostenibilità numerica di nuovi ingressi di lavoratori extracomunitari».

Restano vivaci le polemiche sulla procedura telematica adottata per l'invio delle domande per il decreto flussi e la Cgil ipotizza un contenzioso per violazione delle pari opportunità degli aspiranti datori di lavoro. «Si è visto - afferma il responsabile immigrazione del sindacato, Piero Soldini - che i privati sono stati facilitati rispetto ai patronati. Come dirimere la questione delle graduatorie quando uno sa di aver inviato ad una certa ora ed ha ricevuto l'ok dell'invio ore dopo? Crediamo che il governo debba dare rassicurazioni, dire che tutte le domande che hanno i requisiti verranno accolte. Su questo c'è l'impegno del sottosegretario Lucidi di prendere in considerazione la cosa, ma non è ancora giunta alcuna dichiarazione formale. Un nuovo decreto flussi è l' unica soluzione di buon senso per far fronte a tutto il contenzioso che si sta creando».

«Ieri sono stati privilegiati i privati. Fino alle 15-16, i patronati sono stati praticamente tagliati fuori - ribadisce Raffaele Minelli, presidente dell'Inca-Cgil - noi chiediamo che sia rivisto in fretta il sistema degli accessi così come debba essere fatto subito un nuovo decreto flussi. È troppo alta la sproporzione fra domande e disponibilità». «Tanti se la prendono con noi - dice Guglielmo Loy, segretario confederale Uil - e non è gradevole visto che noi non c'entriamo niente ma che anzi abbiamo fatto un gran lavoro». E il 18, a suo avviso, «si ripete. Ecco perchè un altro decreto deve essere rapido. Va affrontato il dato politico evidente sull'esigenza dei lavoratori stranieri ed anche il numero degli irregolari è sopra ogni stima. Domani chiederemo un incontro al Viminale. Vogliamo definire tecnicamente le cose e stabilire se ci sono state rispettate le pari opportunità». Michele Consiglio delle Acli segnala che l'incognita ora riguarda le e-mail di risposta (che devono arrivare entro 24 ore dall'invio della domanda) che vale per la formazione delle graduatorie.


Pubblicato il: 16.12.07
Modificato il: 16.12.07 alle ore 18.57

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71434

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E gli italiani dove vanno?

Ho scoperto Roma 3 anni fa,quando sono venuto con un amico di mio padre a visitarla. Da quel giorno questa ho deciso di tornarci a vivere. Avevo 18 anni e dopo l' esame di maturita mi sono iscritto alla facoltà di teologia a Bucharest, ma il mio più grande desiderio era andare via da una Romania in cui non mi ci ritrovavo proprio e che a mio parere non aveva niente da offrirmi . Cercavo me stesso,e lo cercavo altrove. Dopo 2 anni di facoltà, ho deciso di ritornare a Roma,come avevo sognato.Sono partito senza niente solo con i miei documenti. Non sono partito perchè volevo lavorare e fare soldi per poi tornare a casa come un "re", come tanti rumeni che tornano in patria raccontando bugie sui lavori che hanno svolto,e sui loro guadagni. Che si comprano macchine che tornando al loro paesino sembra una Porsche solo per la targa straniera!No,loro hanno fatto i muratori, imbianchini,lavorando in nero,dormendo in 30 in una piccola stanza,mangiando un giorno si e un giorno no,vittime di sfruttamenti lavorativi,o forse delinquenti per qualche pezzo grosso,vivendo episodi razzismo e xenofobici,perchè anche se l'Italia si dichiara libera da queste cose,è un paese realmente macinato dal pregiudizio,razzismo e un odio nascosto per l'altro,che viene e rubare lavoro,case,e anche le loro donne...Sti rumeni!!!Sono loro quelli che fanno sempre il male,peccato che nessuno dice che forse erano rom,che sono totalmente diversi dai rumeni. Chiedo scusa ai molto dei miei amici rom,ogni foresta ha i suoi arberi marci!No,io sono venuto perchè volevo inscrivermi alla facoltà,magari lavorare part time,farmi una vita qua.Parlo 3 lingue straniere,anche un pò di latino e greco,dipingo,faccio design,webdesign,fotografia,scrivo,penso a me come un artista,sono un realista. Non sono venuto a fare lavori pesanti...però ecco,mi ritrovo a farli!Perchè si deve mangiare,si deve dormire,si deve bere!La necessità e quella che ti cambia!Ho fatto diversi lavori,diversi nel senso che non hanno niente in comune: nel primo mese ho conosciuto della gente potente,e viste le mie qualita linguistiche ho fatto il traduttore per una azienda legale.Un traduttore puo prendere anche 5000 € al mese,io prendevo 800-1000€ mensili...però stavo bene!!Tutti promettevano di farmi documenti, "in un mese ti metteremo in regola"...ma questo non è mai successo! Forse perchè in Italia tutti promettono tutto e non fanno niente?!L'italia è governata da gente che promette ma non fa niente per essa!E la catena arriva fino al nucleo di una famiglia,la cellule della società!Genitori che promettono ai bambini un futuro migliore,perè sanno che probabilmente non sarà così,perchè il mutuo si deve pagare,le spese si devono affrontare..."e sti bastardi non fanno niente per fermare l'usura,per fermare le aziende che rubano alla gente"! PERò IO PARLAVO DI ME!Non posso però parlare solo di me senza non parlare di questa società di cui adesso ne faccio parte.E non vedo bene l' Italia!Per niente!Perchè se noi non facciamo niente,nessuno farà niente per noi!E non parlo di immigrati,extracomunitari,razze.Parlo dell'italiano comune!Perchè è lui quello che soffre veramente!Se io non mi sento bene qua,se io vedo che sto male,vado a casa,in Romania!ma lui,lui dove cazzo va?

themistius george tilita 10/04/2007

fonte: http://www.stranieriinitalia.it/news/lettereallaredazione.html

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