Dopo quasi 7 ore di camera di consiglio la sentenza dimezza le pene proposte dai pm
Reclusioni tra 6 mesi e 11 anni. Un'assoluzione. Proteste in piazza e slogan contro la polizia
Haidi Giuliiani: "Sono sconvolta. Serve una commissione d'inchiesta parlamentare"
Sospetti di falsa testimonianza per tre ufficiali dei Cc e un vice questore
Un'immagine di quel drammatico luglio 2001 a Genova
Massimiliano Monai, il giovane sorpreso in una fotografia mentre insieme a Carlo Giuliani - ucciso poco dopo da una pallottola sparata da un carabiniere - corre con una trave di legno all'assalto della camionetta dei carabinieri, è stato condannato a 5 anni solo per danneggiamenti. La Procura ne aveva chiesti 9. Contrariamente alle richieste dei pm, solo ad un terzo degli imputati è stato riconosciuto il più grave reato di devastazione e saccheggio che prevede una pena compresa tra gli 8 e i 15 anni.
Per Marina Cugnaschi, che apparteneva ad un gruppo anarco-animalista ed è accusata di aver fatto parte del famigerato Blocco Nero, i pm avevano chiesto 16 anni. Il tribunale ne ha comminato 11. Quindici anni era la pena che la procura aveva chiesto per Francesco Puglisi detto Molotov, che aveva confessato d'aver lanciato più bottiglie incendiarie di quelle che gli attribuiva la Procura. E' stato condannato a 10 anni e 6 mesi. Sentenze che, nonostante la forte riduzione rispetto alle richieste della procura, hanno "sufficientemente soddisfatto" i pm Anna Canepa e Andrea Canciani titolari dell'accusa.
Hanno contestato invece la sentenza del tribunale, una cinquantina di no global che si sono riuniti in piazza de Ferrari, nel centro della città, proprio sotto le finestre del palazzo Ducale che sei anni fa ospitò i grandi del mondo. Hanno scandito slogan di protesta e mostrato uno striscione su cui avevano scritto frasi contro la polizia.
"Sono sconvolta", commenta Haidi Giuliani, senatrice del Prc e madre di Carlo Giuliani. Il tribunale "ha giudicato i ragazzi come se fossero delinquenti abituali. Ribadisco l'assoluta necessità di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta". "Indegne" giudica le condanne il deputato no global di Rifondazione Francesco Caruso, mentre per Marco Rizzo dei Comunisti italiani è "una sentenza che profuma di vendetta sociale". Il deputato Verde Paolo Cento, sottosegretario all'Economia, aggiunge: "La contestazione dei reati di saccheggio e devastazione è capace di stravolgere la realtà dei fatti di Genova".
Ma Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, replica: "Le forze di polizia risposero a questa furia incontrollata per assicurare l'incolumità dei cittadini e il rispetto dell'ordine pubblico". E Francesco Storace gli fa eco chiedendo che sia rimossa la lapide del Senato intitolata a Carlo Giuliani.
Il tribunale di Genova ha pure inviato gli atti alla procura perchè valuti l'ipotesi di incriminare del reato di falsa testimonianza quattro ufficiali di polizia giudiziaria, due dirigenti della questura e due ufficiali dei carabinieri, che operarono in via Tolemaide dove fu ordinata la carica contro il corteo delle Tute bianche. Secondo i giudici, le loro deposizioni come testi durante il processo non sono state veritiere.
Restano ancora aperti i dibattimenti negli altri due processi avviati dopo i tragici fatti del 2001. I procedimenti contro l'irruzione alla scuola Diaz e le violenze nella caserma di Bolzaneto, si dovrebbero concludere la prossima estate.
(14 dicembre 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/g8-genova-2/condanne-noglobal/condanne-noglobal.html
5 commenti:
Vedremo se ci saranno condanne contro le forze "dell'ordine" (!)
Vogliamo la Commissione parlamentare d'inchiesta!
Frà! Se arrestano pure i poliziotti cosa cambia?
Cosa cambia??
Sono tutti capri espiatori.
SI DEVE RIFLETTERE SULL'ACCADUTO, SUL PERCHE' DEI DISORDINI E PERCHE' CENTINAIA E CENTINAIA DI PERSONE HANNO FATTO RICORSO ALLA VIOLENZA PER MANIFESTARE I LORO DISSENSI.
SEGUITAMENTE SI DEVONO PRENDERE PROVVEDIMENTI PER CAMBIARE LO STATO DELLE COSE. PIANO PIANO E CON MOLTO IMPEGNO.
NON SI DEVONO TROVARE I COLPEVOLI TRA LA FOLLA E CAZZI VARI!
NON CHIUDIAMO GLI OCCHI E NON TAPPIAMOCI LE ORECCHIE.
Intanto i summit si svolgono ancora come vogliono "loro".
Bye e scusa se sembra che mi incazzi sempre con te, Franca.
Aspetta un attimo, Edgar... se un poliziotto viene condannato per violenza gratuita e non commisurata al pericolo reale, magari agli altri viene in mente che rischiano del loro, ad eseguire ordini venuti dall'alto... e già questo sarebbe un risultato. Comunque non è il singolo membro delle forze dell'ordine che dev'essere messo sotto accusa, ma i vertici. Quelli che hanno manovrato perché a Genova succedesse quello che poi è successo.
Tanto per cominciare.
... mmm... così, mi piace di più.
Articolo tratto dal portale Indymedia al link:
http://piemonte.indymedia.org/article/8908
Scoop: Ecco come il Sismi spiava Roppo & Canepa (nonché CARIGE e CIR)
SISMI: “Operazione Cavallo di Troia” ecco come il servizio segreto militare attenzionava centri sociali, alta finanza, avvocati, banche ed iraniani.
Palazzo di Giustizia di Genova, P.zza di Portoria 1. Lo stramaledetto “Armadio della vergogna”. continua a vomitare faldoni che dovrebbero rimanere sopiti per molto tempo ancora. Ecco come il Sismi attenzionava Roppo & Canepa nonché C&C (Carige & Cir e Coe & Clerici). A smascherare lo 007 del Sismi non i CC (Carabinieri) ma il duo inquirente Canepa & Canciani.
Accidenti se li ha fregati. Li ha fregati tutti, quell'Altana…. L’agente del Sismi Altana Pietro sembra l'unico a custodire certezze in questa intricata spy story dove la realtà è tutto meno ciò che sembra, sfuggente come la sabbia di queste spiagge liguri. Li ha fregati tutti. Le banche, l’alta finanza, i centri sociali, gli iraniani. Forse anche i giudici. E ora tremano anche alcuni magistrati. L’armadio della vergogna è quel famoso archivio dove pare siano stati riposti per anni tutti quei fascicoli scomodi da tenere al riparo da occhi indiscreti. Almeno un ripiano dell’archivio segreto di P.zza Portoria, è proprio riservato a lui: Altana Pietro. La spia del servizio segreto militare che è andato a battere nei centri sociali in cerca di informazioni per il Sismi.
Qui una sintesi:
- “Altana Pietro: lo 007 del SISMI che spiava i centri sociali (e non solo)”
http://piemonte.indymedia.org/article/5620
Lo 007, all'anagrafe Altana Pietro, è conosciuto anche con alcuni strani pseudonimi come "Guglielmo Dabove" e/o “Franco Ugo Davolio” (“Diavolio” sarebbe più corretto). Ha 49 anni, look alla kojak (capoccia lucida e rasata) elegante e con la faccia da bravo ragazzo. Per alcuni non è che un Robin Hood in giacca e cravatta. Ma chi sia davvero, nessuno - neppure i giudici di palazzo di giustizia di Genova - possono dirlo con esattezza. La sua storia è la trama di un intrigo internazionale, un racconto che si snoda ricco di insidie tra spie e servizi segreti, depistaggi, presunti rapimenti, export di armi per l’Iran etc etc. Di sicuro si sa che Altana Pietro, esperto informatico nato a Torino da una famiglia di origini genovesi, doppio passaporto – italiano e americano - ha sottratto documenti riservati alle più importanti società italiane ed estere, nonché informazioni super-segrete a prestigiosi avvocati d’affari.
Di alcuni dossier scottanti abbiamo già dato conto in precedenti articoli proprio quì sul portale Indymedia. L’attività di intelligente dello 007 del Sismi però non s’è esaurita infiltrandosi nei centri sociali. Il primo tassello di questo intricato puzzle si rintraccia seguendo il filo di importanti società dell’alta finanza e aziende in odor di mafia e traffico d’armi.che l’agente Altana risulta aver spiato per lungo tempo.
Qui una sintesi:
- “Scoop: Ecco come il Sismi doveva rapire Carlos Remigio Cardoen”.
http://piemonte.indymedia.org/article/6564
Il capitolo più intrigante di questa incredibile storia concerne invece l’attività di intelligence dei servizi segreti militari nell’ambito di un certo tipo di studi legali. Per intenderci stiamo parlando di importanti avvocati d’affari (non certo di penalisti) nonché di avvocati fiscalisti di primissimo piano.
continua su Indymedia ...
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