Tradizionale conferenza di fine anno organizzata dall'Ordine dei giornalisti a Villa Madama a Roma. Questa volta in diretta solo su Rai Uno e non sulle reti Mediaset come quando a farla era Silvio Berlusconi.
Il presidente del Consiglio coglie l'occasione per «un dibattito franco e aperto».
Alle "minacce" di Dini, Prodi risponde così: «Un governo si abbatte con un voto di sfiducia. Per abbatterlo bisogna pensare a quello che viene dopo. Per votare contro un governo occorrono delle motivazioni: se ho capito bene sono l'aumento della spesa pubblica e deficit. Oggi ho detto che il deficit è sceso al di sotto delle previsioni e la spesa pubblica è calata. Non riesco a capire l'intendimento espresso da Dini. Siamo stati eletti con un mandato, con un compito, e lo stiamo perseguendo».
E ancora sulla possibile sfiducia: «Molti si dimenticano che noi alla Camera abbiamo una larga maggioranza. Se ci sarà altro governo dovrà avere maggioranza anche lì: non è così facile».
«A gennaio non ci sarà una verifica (parola vecchia), ma confronto con forze politiche». «Un rimpasto? Il governo funziona, l'alto numero dei ministri è figlio della legge elettorale. Il mio precedente governo ne aveva nove di meno. Ora è difficile cambiare».
Prima delle domande dei giornalisti, l'intervento di Prodi. «L'Italia uscita dalle secche: aumento Pil intorno al 2 per cento da due anni, il deficit è molto più basso del previsto, intorno del 2 per cento: cosa che non succedeva dall'ultimo governo di centrosinistra».
E poi gli annunci: «Abbiamo intenzione di riformare profondamente enti previdenziali, razionalizzazione con risparmi di milioni di euro».
«Metteremo pannelli solari su tutti gli edifici pubblici, lampadine a basso consumo, entro il 2011 in vendita solo lampadine a basso consumo. Piano straordinario per dotare laboratori delle scuole medie. Più dignità ai nostri ricercatori. Comunità virtuale dei nostri cervelli in fuga».
Poi il piano salari: «Hanno perso loro valore d'acquisto. Bisogna cambiare rotta, per farlo legarli a produttività. Propongo un grande patto produttivo, inizieremo subito questa sfida. Forte operazione fiscale per salario medio basso.
E conclude così: «In politica è impossibile accontentare tutti. Continuerò su queste basi a ricercare sintesi all'interno della coalizione. Opererò con tutte le componenti della maggioranza».
«Quello che mi preoccupa è la mancanza di fiducia e clima di insicurezza che non permette di correre. Nel 2007 abbiamo superato il problema conti pubblici, questo ci permette di respirare e di mettere insieme politiche sociali importanti. Questo ci permetterà a fine legislatura a scendere sotto 100 % nel rapporto debito/pil».
«Il 2007 è stato l'anno della rimonta contro la mafia: assicurati a giustizia boss e mandanti. Cambiamento di clima soprattutto in Sicilia: i cittadini stanno alzando la testa. Ma non dobbiamo abbassare la testa».
«Altro grande tema è stato il contrasto alla violenza delle donne: abbiamo messo un grande impegno, ma è necessario un cambiamento delle mentalità ma serve il recupero di una parola spetto trascurata: rispetto».
«La disoccupazione al 5,7 per cento, nettamente sotto la media Europea. In più il pacchetto welfare ci dà la possibilità di ridurre la precarietà, si migliorano le condizioni lavoratori in modo sostanziale. Abbiamo fatto in modo che il lavoro precario sia sempre meno economico per le aziende».
«Un grande successo ci viene dai 190 mila lavoratori edili usciti da sommerso».
«La piaga dei morti sul lavoro è diventata emergenza nazionale. Ad agosto approvato testo unico, ora bisogna accelerare sulle norme e le aziende e i sindacati devono prendersi responsabilità».
«Voglio poi ricordare gli 800 milioni per la costruzione di asili nido».
«Non mi sembra salto logico troppo ardito passare a costo fisso ricariche cellulari e spero che presto il Parlamento approvi il terzo pacchetto delle liberalizzazioni».
«Un male ancora affligge la società italiana: il familismo corporativo con ognuno che pensa ai suoi interessi. Il bene comune invece deve essere invece la bussola del governo».
«Abbiamo portato avanti le prime operazioni per redistribuzione del reddito. Il tesoretto, come la stampa ha definito il lavoro certosino di lotta all'evasione e all'elusione fiscale, ci ha consentito di dare soldi a pensionati e incapienti. Poi il pacchetto casa».
«Ci sono cifre che fanno scarse notizie: se prima eravamo malato d'Europa ora sta passando convalescente. Crescita export dopo molti anni di perdita di quota ne è la conferma».
In campo internazionale Prodi ha ricordato le missioni all'estero e la moratoria sulla pena di morte: successi portati avanti grazie ad «una rete di relazioni migliorate».
«La necessità di surplus di moralità io l'avevo imposto assai prima delle inchieste giornalistiche sui privilegi della politica: serio taglio dei costi per dare efficienza e avvicinare politica ai cittadini».
«Il 2008 anno sarà anno cruciale che divide a metà legislatura, dovremmo scrollarci da dosso insicurezza e sfiducia. In questo primo anno abbiamo lavorato bene su conti pubblici. Non meno di 21 milardi di euro da recupero evasione fiscale».
Sul ritardo della riforma del sistema radiotelevisivo: «È vero, siamo in ritardo. È una risposta di debolezza ma è una risposta onesta».
Sull'Alitalia: «Il governo sceglierà senza farsi condizionare da pressioni e proteste».
Sulle conseguenze della crisi dei mutui americani sub-prime: «Risposta molto difficile. Ci saranno conseguenze per il calo della crescita degli Stati Uniti, ma credo che crescita dei paesi asiatici la bilancierà».
Pubblicato il: 27.12.07
Modificato il: 27.12.07 alle ore 16.34
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71673
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3 commenti:
Ma non vi torna alla mente quella storiella in cui un politicante durante un comizio afferma: "L'anno scorso eravamo sull'orlo del baratro.. Ma finalmente abbiamo fatto un passo avanti!"
Vabbé... dite che nella calza la Befana ci fa trovare Letta?
Mi viene anche in mente la favole delle ranocchie che, deluse dal re travicello, lo deposero schiamazzando a gran voce ed elessero loro re un serpente.
Così lo stagno ammutolì e le ranocchie divorate.
Mat
Già già, equo. Il governo ci al..letta!
mauro
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