"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 31 dicembre 2007

Basta code, carta e raccomandate

Nei prossimi mesi vanno a regime norme "per digitalizzare e dematerializzare" la pubblica amministrazione. Dall'apertura di una ditta al cambio di residenza

Nel 2008 la "svolta" con un clic

Rendere "snella e trasparente" la burocrazia uno degli obiettivi di Prodi
Magnolfi: "Un risparmio di 472 milioni solo per la carta". Ma può essere di 14 miliardi

di CLAUDIA FUSANI


Una cosa alla Posta. La digitalizzazione della Pubblica amministrazione dovrebbe abbattere tempi e code


ROMA - Un clic e fai vivere la tua nuova ditta.
Un clic e cambi residenza. Un clic e regolarizzi la colf, lla badante, il cuoco o il pizzaiolo. Un clic e l'avvocato potrà leggere sul suo pc, in studio, gli atti del processo che altrimenti sarebbero una mezza dozzina di faldoni di carta da fotocopiare. Un clic e un indirizzo di posta elettronica e il tuo datore di lavoro ti dice se sei assunto, prorogato, insomma ti comunica quello che serve. Un clic, per risparmiare tempo, carta e soldi; per semplificare la vita di tutti noi; per iniziare a smantellare il vero problema di questa Italia vecchia e depressa: la burocrazia. Non è il solito elenco delle cose possibili. Diventa prassi quotidiana.

La svolta in un clic. Potremmo anche vederlo così questo 2008 che va a incominciare. Romano Prodi nella conferenza stampa di fine anno ha buttato là un messaggio di poche ma pesanti parole: "Il 2008 sarà l'anno cruciale, quello in cui proiettiamo l'Italia nel futuro". Tra le spinte per il futuro c'è anche "far marciare la pubblica amministrazione, renderla snella e trasparente", ridurre quella matassa poltiglia che sono gli adempimenti burocratici. Tanto per dare un'idea, basti pensare a cosa è successo dal 15 al 22 dicembre con i tre clic day del ministero dell'Interno: via internet sono state sbrigate le pratiche per chiedere la regolarizzazione di 655 mila stranieri. Due anni fa sui giornali si leggevano le cronache di persone accampate fuori dagli uffici postali da 24 ore prima e i dettagli di bivacchi assai poco dignitosi per un paese evoluto. Due anni dopo è cambiato tutto. Con un clic, appunto, e un pc.

La "svolta" è sparsa nelle pieghe di leggi, Finanziarie, provvedimenti vari, un insieme di tessere che discendono da vari ministeri e che hanno la loro cabina di regia nel ministero per le Riforme e Innovazione nella pubblica amministrazione. Da un anno e mezzo il ministro Luigi Nicolais e il sottosegretario Beatrice Magnolfi stanno facendo un lavoro oscuro, silenzioso per mettere il puzzle in condizioni di essere completo e operativo fin dalle prossime settimane. Tra gennaio e marzo in Italia sarà possibile svolgere per via digitale una serie di pratiche burocratiche ma anche professionali

I due pilastri della svolta - "Questo anno e mezzo è servito soprattutto per fare quel lavoro di back office - spiega Magnolfi - cioè di adeguamento delle strutture di un paese nato e cresciuto su carta e che deve diventare digitale, che oggi ci permette di far decollare certi servizi evitando il rischio, molto frustrante, di dover stare in coda davanti a un pc". Come quando sei convinto di fare tutto con un clic e poi c'è sempre qualcosa che non funziona. Questo lungo lavoro ha due pilastri.

Il primo pilastro - Si chiama SPC, sistema pubblico di connettività, ed è andato a regime nella pubblica amministrazione centrale a partire dal 30 novembre scorso. Si tratta delle rete intranet della pubblica amministrazione: è come se tutti gli uffici sparsi nel territorio fossero diventati un unico grande ufficio. A marzo sarà operativo anche il regolamento, cioè gli standard e l'insieme di regole comuni in grado di far camminare in tempo quasi reale e da un ufficio all'altro in Italia questo enorme flusso di dati e informazioni. A quel punto l'unico grande ufficio della pubblica amministrazione italiana sarà operativo in rete e accessibile da chiunque con un clic. La Finanziaria ha stanziato 30 milioni di euro per risolvere e adeguare i nodi regionali, quelli degli uffici periferici della pubblica amministrazione.
Beatrice Magnolfi, sottosegretario del ministero dell'Innovazione


Il secondo pilastro - Si chiama CIE, la carta d'identità elettronica, che finalmente, dopo anni di annunci e stop&go, diventa disponibile in tutta Italia a un costo di 20 euro. "La Cie - spiega Magnolfi - non è solo strumento di identificazione del cittadino ma diventa anche la chiave di accesso ai servizi che sono stati informatizzati". Pensiamo solo alle banche dati degli ordini professionali, dei comuni. Un avvocato potrà, dall'ufficio, accedere al calendario delle udienze del Tribunale, un notaio al registro dei passaggi di proprietà delle case, un architetto o un ingegnere, identificandosi con la Cie, potrà accedere alla banda dati dell'ufficio urbanistica e verificare lo stato delle concessioni edilizie.

Una nuova impresa? Basta un clic - E' quello che succederà se un giorno si decide di aprire una ditta. Si chiama "comunicazione unica" e diventa operativa il 18 febbraio per effetto della prima "lenzuolata" decreto Bersani . Il presupposto è che la persona intestataria si sia dotata di PEC (posta elettronica certificata) e di firma digitale due strumenti che sostituiscono totalmente firme su carta, raccomandate, code alle poste, appuntamenti dal notaio. Così in massima sicurezza, senza muoversi dall'ufficio o da casa uno può raggiungere Inps, Inail, il Registro delle imprese per comunicare inizio, modificazioni o cessazione della ditta, l'Agenzia delle entrate. Provate a immaginare cosa vuol dire in termini di tempo risparmiato, certezza delle operazioni e soprattutto, sottolinea Magnolfi, "di trasparenza". Infatti, senza essere troppo pubblicizzata, questa possibilità piace agli italiani se il Cnipa (Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione) a ottobre ha già contato 10.200 domini attivi (per la firma digitale) e 122 mila caselle di posta certificata.

Piano di semplificazione - Vita più semplice per le ditte. Ma anche per i cittadini. Entro il 30 giugno diventa operativa la comunicazione unica anche per i cittadini per il cambio di residenza. Con il presupposto del possesso della firma digitale o della Carta d'identità elettronica, ognuno di noi potrà da casa o dall'ufficio con un semplice clic, comunicare una sola volta al Comune il cambio di residenza e in tempo reale il dato sarà modificato presso gli archivi informatici di tutti gli altri uffici e servizi pubblici interessati, dalla Asl all'agenzia delle entrate, dall'Enel all'agenzia del gas eccetera. Così finiranno le peregrinazioni e le file che rendono un incubo cambiare casa.

Trasparenza sul lavoro - Basta con lettere sotto banco, accordi paralleli o altre di queste cose che capitano. Per ogni assunzione, proroga o cessazione di un dipendente, pubblico o privato, dal 1 marzo 2008 i datori di lavori non dovranno più fare tate comunicazioni cartacee ma saranno obbligati alla comunicazione unica on line ai servizi territoriali competenti "secondo un modello unificato valido su tutto il territorio nazionale". I servizi a loro volta provvederanno ad inoltrarla in tempo reale a ministero del Lavoro, all'Inps, all'Inail e alle prefetture. Tutto questo, oltre a far risparmiare tempo e soldi per la carta e la spedizione dei plichi, "favorisce - è sicura Magnolfi - la tempestività, la trasparenza e offre garanzie ai lavoratori. Contribuirà anche a far emergere il sommerso".

Addio vecchio telefono, buste e francobolli - C'è un articolo della Finanziaria che assomiglia a una mannaia per tante vecchie abitudini difficili da cambiare. Prevede, l'articolo, che tutti gli uffici centrali della pubblica amministrazione utilizzino esclusivamente la posta elettronica certificata al posto della vecchia posta e dei vecchi francobolli. "Significa un risparmio di oltre cento milioni di euro solo per la spesa dei francobolli" puntualizza Magnolfi. Lo stesso articolo obbliga le amministrazioni centrali all'utilizzo del Voip anziché delle linee telefoniche. E' la cosa più semplice del mondo: telefonare e comunicare tra uffici utilizzando la rete internet - già attiva col pc - e non quella telefonica. Chi non si adegua, si vedrà comunque tagliare il 30 per cento delle spese postali e telefoniche nell'esercizio successivo. Grazie a questo disincentivo, nel 2008 è stato calcolato un risparmio di 25 milioni di euro. A regime, in tre anni, la riforma porta un risparmio di 286 milioni di euro.

I risparmi - Digitalizzare e dematerializzare farebbe risparmiare al paese "dal 3 al 5 % sul prodotto interno lordo". E' una stima della società NetConsulting a cui lo scorso anno Infocamere ha commissionato uno studio sui possibili risparmi. Tagliando ad esempio la stampa e la trasmissione dei certificati, la pubblica amministrazione avrebbe un risparmio di carta pari a 472 milioni di euro. A novembre, al convegno annuale di ITech-Assinform è stato stimato che la fatturazione elettronica, conservazione sostitutiva dei dati, insomma digitalizzare e dematerializzare, porterebbe un risparmio annuo di 14 miliardi di euro. Più o meno il valore della Finanziaria 2008. Non solo, ci guadagnerebbe anche l'ambiente: digitalizzare significa quasi cancellare i 240 miliardi di fogli che vengono usati ogni anno negli uffici, salvare 6 milioni di alberi e avere 900 mila tonnellate di anidride carbonica in meno. "E' un grande cantiere aperto - suggerisce Magnolfi - che richiede tenacia perchè non basta informatizzare le vecchie procedure, bisogna rottamarle. Ed è più facile cambiare le leggi che modificare le prassi". L'ideale sarebbe che fin dalla nascita fossimo tutti provvisti, oltre che di codice fiscale, anche di una casella di posta elettronica e di una firma digitale.

(31 dicembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/costi-politica/digitalizzazione-della-pa/digitalizzazione-della-pa.html

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