"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 19 dicembre 2007

Metalmeccanici: sciopero per il contratto l' 11 gennaio

A quanto pare, l'unico diritto (acquisito) del lavoratore è quello di morire.
Il padronato fa orecchie da mercante su normalissime richieste di adeguamento dei salari, adeguamento più che doveroso visti gli andamenti dei prezzi ed i rincari in vista. Ma no, non solo i padroni chiedono maggiore flessibilità (?) ma addirittura l'allungamento dell'attuale contratto. Mentre loro, i padroni, vedono utili in crescita gli operai dovrebbero già essere contenti di avere un qualsiasi straccio di lavoro. E magari di morire per loro, appunto..
mauro
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19 dicembre 2007




I sindacati dei metalmeccanici hanno proclamato uno sciopero
di otto ore per venerdì 11 gennaio 2008 a sostegno della trattativa per il rinnovo del contratto. Non sono stati ancora fissati i termini dell'agitazione, se sarà generale oppure articolata sul territorio. Per ora non é prevista nessuna manifestazione.
Per il 7 gennaio è stata fissata una riunione di segreteria tra Fim, Fiom e Uilm. E il negoziato con Federmeccanica è stato aggiornato all'8 gennaio prossimo.

Ieri Federmeccanica si era detta pronta a trattare ad oltranza per arrivare al rinnovo del contratto entro Natale e il direttore generale Roberto Santarelli aveva definito «sbagliata e incomprensibile» l'ipotesi di rinviare tutto all'8 gennaio. E oggi il presidente dell'associazione, Massimo Calearo ribadisce che la speranza era di trovare l'intesa prima di Natale e se ciò non è avvenuto «non è per mancanza di buona volontà» da parte delle imprese, ma per la necessità di «fare qualcosa di innovativo».

Federmeccanica punta ora a trovare l'accordo «subito dopo l'Epifania». «Noi siamo disponibili tutti i giorni, esclusi Pasqua e Capodanno», sottolinea Calearo, che aggiunge: «proseguiremo domani e dopodomani in sede tecnica e parleremo di sicurezza». E a proposito dell'agitazione proclamata per l'11 gennaio si augura che sia solamente uno sciopero e «non un'occupazione di strade e ferrovie, come è già successo».

Il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi ha chiarito: « i livelli di flessibilità che ci chiedono non glieli possiamo dare. Siamo contrari ad aumentare l'orario di fatto e ridurre il ruolo negoziale delle Rsu sulle flessibilità. Su queste basi la trattativa non c'è. Sul salario non c'è poi spazio per un allungamento della vigenza contrattuale, perchè i soldi sono pochi».

Il segretario generale della Uilm, Tonino Regazzi ha fatto sapere: «abbiamo cercato di definire il metodo di lavoro. Chiediamo alle imprese risposte su: inquadramento, parità normativa, reperibilità e ambiente».
Il leader della Fim, Giorgio Caprioli, ha spiegato che si potrà andare ad una trattativa no stop solo se Federmeccanica comincerà a dare le risposte sui punti contenuti nel documento messo a punto dai sindacati.

Il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, già da ieri non si era detto ottimista sulla possibilità che le parti potessero giungere a una stretta finale entro l'anno e ha sottolineato che il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e la riforma del modello contrattuale «sono due cose indipendenti tra loro».
Scettico da subito sulla chiusura della trattativa con le tute blu entro l'anno è stato anche il leader della Uil, Luigi Angeletti, che ha rilanciato: «se mettono mano al portafoglio, siamo pronti a chiudere anche domani».

Tra i lavoratori la tensione è alta, tanto che nella manifestazione organizzata ieri a Milano ci sono stati tafferugli e due operai sono rimasti lievemente feriti. I due hanno riportato ferite al naso, colpiti da una manganellata, secondo quanto riferito dai partecipanti. I manifestanti miravano ad avvicinarsi alla sede di Assolombarda, ma l'area era stata transennata. Alcune auto parcheggiate nell'area sono state colpite dal lancio di bulloni e uova. Uno dei due contusi è Massimiliano Murgo, il gruista-mulettista 31enne della Brollo (gruppo Marcegaglia) indagato nell'inchiesta sulle nuove Br e per questo espulso dalla Fiom. L'altro è un membro dello stesso sindacato assunto alla Ansaldo Camozzi.

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2007/12/Metalmeccanici.shtml?uuid=4acc6b4c-ad7d-11dc-88d0-00000e25108c&type=Libero

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Industria, l'Istat: salgono fatturato (+6,6%) e ordini (+8,4%)


Il fatturato dell'industria italiana a ottobre è salito del 6,6 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Lo comunica l'Istat, precisando che con la variazione rispetto al precedente mese di settembre è stata del -0,5 per cento.

In crescita tendenziale anche gli ordinativi, che a ottobre hanno segnato +8,4 per cento. Su base mensile, invece, la variazione è stata negativa dell'1,1 per cento.

Deciso aumento nel settore energetico, che a ottobre registra una crescita del 10,5 per cento contro il calo dello 0,4 per cento di settembre e del 4,2 per cento di agosto. «L'energia questo mese ha una forte crescita - spiegano i ricercatori - ma occorre ricordare che i dati sono in valore per cui la componente prezzo ha influenzato fortemente il risultato». Il dato congiunturale segna un rialzo dello 0,8 per cento.

Sono in particolare i beni strumentali a spingere la crescita del fatturato di ottobre, segnando su base tendenziale un +13,3 per cento. Seguono i beni intermedi (+4,9 per cento) e quelli di consumo con +2,8 per cento (+3,9 per cento quelli non durevoli e -0,8 per cento quelli durevoli).

Su base congiunturale però la situazione appare differente: sono i beni di consumo a registrare la crescita maggiore con +0,8 per cento mentre strumentali e intermedi registrano un calo, rispettivamente, dello 0,5 per cento e dell'1,6 per cento.

Analizzando i settori di attività economica, su base tendenziale a registrare i maggiori aumenti sono apparecchi elettrici e di precisione (+17,5 per cento), macchine e apparecchi meccanici (+11,1 per cento) e metallo e prodotti in metallo (+8,5 per cento); si tratta di settori che fanno parte del raggruppamento dei beni strumentali.

Crescono poi le raffinerie di petrolio (+14,8 per cento), ma anche in questo caso, aggiungono i ricercatori, occorre tenere conto dell'effetto prezzo e le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco, che segnano un +11,1 per cento.

Pubblicato il: 19.12.07
Modificato il: 19.12.07 alle ore 12.13

fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71502

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