Il piano per i lavoratori: più soldi
«Il premier ci convochi subito» o «sarà sciopero generale». In un'intervista a un quotidiano nazionale, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, manda un messaggio perentorio al governo. «Le prime indicazioni emerse in questi giorni - dice il sindacalista - vanno nella direzione che noi auspichiamo. Ma aspettiamo di vedere le carte: la vicenda di questo anno mezzo, purtroppo, dimostra che troppo spesso le nostre aspettative sono state deluse». Epifani, in particolare, fa riferimento al Protocollo del Welfare ma anche alla recente protesta degli autotrasportatori che «se bloccano il Paese con proteste selvagge e fuori dalla legge» ottengono i fondi, mentre il sindacato che protesta da anni per il problema del trasporto non ottiene ascolto.
«Questo è davvero inaccettabile», si rammarica il numero uno della Cgil. «Gennaio - avverte - è il mese della verità. per il Paese e per noi» e aggiunge che «a Prodi conviene giocare d'anticipo, mettere sul tavolo le sue proposte di rilancio; ci convochi subito, ai primi del nuovo anno, e vedremo se ci sono le condizioni per un accordo». La priorità è la politica dei redditi: «Almeno un punto di Pil deve essere indirizzato ai lavoratori dipendenti» e anche per quanto riguarda il fisco, «noi chiediamo che la fetta più consistente della torta vada ai salari dei lavoratori dipendenti». Come? «Di sicuro chiediamo un aumento delle detrazioni», spiega Epifani, «vogliamo riprendere il tema del fiscal drag» ma anche una «riduzione della tassazione del tfr». Il sindacato poi esige anche un rinnovo dei contratti in scadenza nel pubblico impiego, un politica per la casa e «un impegno vero sul fronte dei prezzi e delle tariffe». Dopo la tragedia di Torino, poi, Epifani pretende «un'azione concreta» e massima severità perché non ci siano più morti bianche. Il sindacalista conclude con un avvertimento: «Il governo farà bene ad ascoltarci, e a cercare un'intesa con noi. Ma sia chiaro, non saremo al stampella di nessuno: il sindacato è interessato alla stabilità politica, ma solo a condizioni che questa produca risultati utili a chi lavora, ai giovani, al Paese. In caso contrario, noi non rinunceremo a far valere le nostre azioni di lotta, compreso la sciopero generale».
Il governo deve «rimettere i piedi in terra, con risposta tangibili come hanno dato Germania e Spagna. Serve un segnale concreto dal governo per il rilancio della politica dei redditi con un intervento per sbloccare i contratti pubblici". Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni in un'intervista al Sole 24 ore torna a ribadire la necessità di un intervento, anche fiscale, per ridare potere d'acquisto a stipendi e salari. In vista del vertice con il presidente del Consiglio Romano Prodi, Bonanni sollecita «risposte rapide sul terreno della concretezza». E per il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco c'è un suggerimento: dia «una soluzione comprensibile che arrivi direttamente nelle tasche dei lavoratori, senza ripetere le esperienze passate, quando il governo ha dato la sensazione di aumentare i problemi invece di risolverli». Bonanni sollecita un intervento «sul reddito familiare e per tutelare le fasce deboli», operazione il cui costo e' auspicato in "almeno una decina di miliardi di euro» su un periodo pluriennale. La richiesta principale al governo è «di legare fortemente il salario alla produttività, perché ci guadagnano sia i lavoratori che le aziende. Inoltre, le tasse devono pesare meno sui salari. Per avere un effetto positivo sulle retribuzioni proponiamo di sgravare completamente le tasse sul secondo livello di contrattazione».
Il segretario generale della Cisl, inoltre, si aspetta «dal ministro Bersani una nuova lenzuolata con misure organiche che aggiustino le attuali norme poco efficaci su concorrenza e liberalizzazioni. Bisogna dare piu' poteri all'Antitrust. Sui prezzi dei generi di prima necessità serve un intervento per controbilanciare il gioco speculativo che è in atto. Per arginare l'impennata dei prezzi energetici bisogna sterilizzare accise e Iva».
Pubblicato il: 24.12.07
Modificato il: 24.12.07 alle ore 16.24
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71634
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I sindacati: bene l'impegno, ma si passi dalle parole ai fatti
Veltroni: salari più alti, impegno per il 2008
Il leader del Pd: puntare sulla crescita dell'economia e delle retribuzioni. La sinistra: ma stop agli inciuci con la Cdl
ROMA - «Il 2008 deve essere l'anno della crescita dell'economia e di quella dei salari». Ne è convinto Walter Veltroni, segretario del Partito democratico, che individua proprio nell'aumento delle retribuzioni e nello sviluppo del sistema economico le due priorità che il governo, incassato il via libera alla Finanziaria, dovrà affrontare con il nuovo anno. L'Italia, ha detto Veltroni , «corre il rischio di restare indietro rispetto alla velocitá dello sviluppo di altri paesi per questo bisogna agire insieme sulla leva dei salari e della crescita». Resta ora da capire se, come indicato da più segnali lanciati nelle ultime ore, il governo farà propria questa esigenza trasformandola, tenuta della maggioranza permettendo, in un impegno concreto. Per questo c'è attesa per le parole di Romano Prodi che giovedì, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, potrebbe annunciare la fase 2 dell'azione del suo esecutivo.
«MAGGIORI DETRAZIONI» - Per quanto riguarda i redditi, ha osservato il sindaco di Roma, «si possono usare strumenti immediatamente efficaci e comprensibili a tutti, come un forte aumento delle detrazioni per le spese di produzione del reddito da lavoro dipendente. Anche aiutando, in particolare, il reddito del lavoro femminile che oggi in Italia è troppo basso». Il segretario del Partito democratico, che ha presentato nei giorni scorsi le proposte del Pd, ha messo anche l'accento su altri possibili interventi: «È necessario che venga aiutato il salario di produttivitá, con una incentivazione della contrattazione decentrata. Il Pd ha proposto, ad esempio, una defiscalizzazione parziale degli incrementi salariali derivanti dalla contrattazione aziendale di produttivitá». Il leader del Pd, Walter Veltroni (Omega)
IL GOVERNO - Una linea, quella indicata da Veltroni, espressa anche da Palazzo Chigi. «Con questa Finanziaria - ha spiegato Giulio Santagata, prodiano doc e ministro per l'Attuazione del programma, dai microfoni di Radio Rai - migliariamo un'opera di risanamento sia sul versante della lottta all'evasione che sul controllo della spesa, che ci libera un po' di risorse per operazioni di rilancio di un'economia affaticata soprattutto dai bassi consumi. Il che, tradotto, vuol dire che dobbiamo intervenire per rafforzare il potere di acquisto di stipendi e salari». E una crescita del potere di acquisto dovrebbe arrivare anche dalla riforma dei contratti. «E' nelle mie priorità - ha puntualizzato in un'intervista al Messaggero il ministro del Lavoro, Cesare Damiano -. Bisognerebbe passare dall'attuale cadenza quadriennale, con rinnovi economici teoricamente biennali ma poi vanificati dai ritardi, ad una cadenza triennale, sia per la parte normativa sia per quella economica». Paolo Cento, sottosegretario all'Economia, ha confermato l'intenzione dell'esecutivo di agire per il rafforzamento del potere di acquisto delle famiglie, precisando che «il governo ha la volontà di mettere la riduzione della pressione fiscale sui redditi bassi e medio-bassi come priorità del 2008».
VETI A SINISTRA - L'aumento del potere di acquisto delle famiglie è da sempre uno dei cavalli di battaglia dell'ala sinistra della coalizione, che tuttavia in questi giorni appare preoccupata soprattutto per la tenuta della maggioranza. Il confronto tra Berlusconi e Veltroni sulla riforma elettorale viene visto come una mossa per marginalizzare le forze politiche minori e per questo si guarda con particolare attenzione alla data del 10 gennaio, quando si dovrebbe svolgere il vertice di maggioranza. Ma il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, non vuole sentire parlare di «verifica», una parola, dice, che «da sola mi dà l'impressione di avere di fronte Mariano Rumor e i vecchi riti della prima repubblica». Il segretario dei Comunisti italiani esorta però Prodi a «produrre fatti concreti su salari, sicurezza sul lavoro, scuola e università» e la sinistra a «farsi sentire». Il premier, ha avvertito Diliberto dalle colonne del Corriere della Sera, «dovrà guadagnarsi anche i nostri voti» perché «d'ora in avanti decideremo caso per caso». Oliviero Diliberto, segretario del Pdci (Lapresse)
«NO AGLI INCIUCI» - «La verifica di gennaio non deve essere un trucco per tradire gli impegni presi nel 2006» sostiene invece il segretario dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, che fa la voce grossa sulle intese trasversali tra i Poli: «Chi vuole il governo dell'inciucio con Berlusconi - ha detto il ministro dell'Ambiente - abbia il coraggio di proporlo agli elettori». «Nel corso del prossimo anno è necessario - ha poi ribadito il leader ambientalista - porre più attenzione ai salari, al potere d'acquisto delle famiglie, agli investimenti sull'ambiente e sulla ricerca. Noi Verdi lavoreremo per aumentare anche le iniziative sulla pace, sui diritti civili e per l'equitá fiscale».
I SINDACATI - Le principali organizzazioni sindacali restano nel frattempo alla finestra e attendono di vedere se gli annunci di questi ultimi giorni saranno poi seguiti da fatti concreti. «Cgil, Cisl e Uil - sottolinea il segretario confederale della Cgil, Marigia Maulucci - hanno approvato una piattaforma densa di proposte specifiche, l'hanno inviata all'esecutivo e sono in attesa di una convocazione formale di un tavolo di confronto. Speriamo quindi di avere in tempi brevi questa convocazione, così da iniziare un percorso negoziale tutto di merito, centrato sui temi del fisco, del controllo/riduzione di prezzi e tariffe, della contrattazione. Un riferimento certo in questa direzione nella conferenza di fine anno sarebbe un segnale dell'impegno del governo a fare sul serio». Della necessità di passare dalle parole ai fatti parla anche il segretario aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta, mentre Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, esprime apprezzamento per l'impegno di Palazzo Chigi e invita a «intervenire prima sul lavoro dipendente attraverso un aumento delle detrazioni e una detassazione degli aumenti contrattuali».
23 dicembre 2007 (ultima modifica: 24 dicembre 2007)
fonte: http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_23/veltroni_salari_priorita_2008_049c2f5a-b17d-11dc-9f4d-0003ba99c53b.shtml...
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