"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 30 dicembre 2007

Thyssen: morto anche il settimo operaio

Torino, Giuseppe Demasi non ce l'ha fatta, era l'unico sopravvissuto alla strage del 6 dicembre. Era stato sottoposto a tre interventi chirurgici

Venerdì gli operai dell'acciaieria avevano organizzato una fiaccolata di solidarietà

Domani sera alle vittime del lavoro sarà dedicata la tradizionale marcia della pace del Sermig


Il reparto della Thyssenkrupp dove è avvenuto l'incendio


TORINO
- E' morto Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio ustionato nell'incendio del 6 dicembre alla Thyssenkrupp di Torino. Il ragazzo era l'unico rimasto in vita dopo la tragedia. Nell'incendio era morto sul colpo Antonio Schiavone, poi nelle settimane successive si sono verificate le altre morti. Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate.

Proprio venerdì gli operai dell'acciaieria avevano organizzato una fiaccolata di solidarietà per il loro compagno che stava lottando fra la vita e la morte e per ricordare le altre sei vittime: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo e Rosario Rodinò.

Tra i manifestanti c'erano anche i familiari dello stesso Giuseppe Demasi, il padre Calogero e la sorella Laura, oltre allo zio di Rosario Rodinò, Carlo Cascino, e il padre di Bruno Santino, Antonio. "Giuseppe Demasi si deve salvare per raccontarci quello che è successo, facciamo tutti il tifo per lui", aveva urlato Antonio Santino. Davanti al Cto i manifestanti avevano poi osservato un minuto di silenzio e applaudito a lungo in segno di incoraggiamento per Demasi. Ma il cuore del ragazzo non ha retto. E' morto oggi poco dopo le 13,30.

E sarà dedicata alle vittime del rogo nell'acciaieria della Thyssenkrupp, la marcia della pace del Sermig, che ogni anno da 40 anni la sera del 31 dicembre percorre le vie di Torino e si conclude nell'Arsenale della pace, dove l'associazione del volontariato cattolico tiene la cosiddetta "Cena del digiuno".

Le migliaia di giovani che partecipano alla manifestazione si ritroveranno davanti allo stabilimento di corso Regina Margherita, fermo dal 6 dicembre scorso quando sulla linea di produzione numero 5 le fiamme ustionarono a morte sette. "Scandiremo i nomi di decine di morti sul lavoro - spiega il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero - per ricordare che una fabbrica, un cantiere o un ufficio devono essere un luogo di serenità, di promozione umana dove le persone trovano le sostanze per mantenere la propria famiglia e mandare i figli a scuola".

(30 dicembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria-1/settimo-operaio/settimo-operaio.html

...

2 commenti:

Franca ha detto...

Presente col cuore...

Equo ha detto...

Merdamerdamerda! Lo so che non serve a un cazzo, ma la voglia prepotente, in questo momento, sarebbe di cercare le ginocchia giuste e farle saltare!