"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 27 dicembre 2007

Colombia, ok del governo a Chavez

L'annuncio del ministro degli Esteri colombiano Fernando Araujo in presenza al Commissario per la pace. Ma non ci sarebbe la Betancourt

Il piano per liberare tre ostaggi

"Gli aerei impiegati nella liberazione dovranno avere la Croce rossa internazionale"
Chavez sicuro che "in 24 ore" saranno liberate Clara Rojas, il figlio e Consuelo Gonzales


Ingrid Betancourt. A sinistra un'immagine di cinque anni fa; fermo immagine del video inviato dalle Farc un mese fa


BOGOTA' - Il governo colombiano ha accettato
l'accordo scaturito dal negoziato tra il presidente venezuelano Hugo Chavez con i guerriglieri delle Farc per la liberazione di almeno tre ostaggi.

La notizia, rilanciata con il carattere dell'urgenza dalle agenzie di stampa sud americane e ripresa subito in Europa, sembra un ottimo passo in avanti nella complessa strada delle trattative con i guerriglieri della Farc. Finora, infatti, le iniziative del presidente venezuelano non avevano mai avuto l'assenso e il consenso del governo di Bogotà. Ma al momento non ci sarebbero speranze circa la sorte di Ingrid Betancourt, l'attivista politica franco-colombiana ormai da cinque anni prigioniera dei guerriglieri nella jungla.

I dettagli e le modalità dell'accordo raggiunto da Chavez con i leader della Farc sono ovviamente segreti. La novità assoluta, la vera differenza, è che il "piano" segreto ha avuto l'ok del governo direttamente coinvolto, cioè quello di Bogotà. Una sorta di triangolo dove si è inserito Chavez.

L'accordo è stato annunciato dal ministro degli Affari esteri colombiano Fernando Araujo in presenza dell'Alto commissariato per la pace Louius Carlos Restrepo. "Il governo di Uribe - ha detto alla stampa il ministro - ha autorizzato la missione umanitaria per la liberazione di tre ostaggi nei termini proposti da Chavez in una lettera".

Uribe ha delegato l'Alto commissario per la pace Restrepo "come suo rappresentante in questa operazione". Parteciperanno, come custodi e testimoni dell'operazione, leader e politici del sud america tra cui Bolivia, Ecuador, Brasile, l'ex presidente argentino Nestor Kirchner ma anche delegati di Francia e Cuba.
La missione partirà da Caracas. Si raggiungerà in aereo la località colombiana di Villavicencio. Da qui si proseguirà in elicottero verso una destinazione tenuta segreta, dove i tre ostaggi, Clara Rojas, suo figlio e Consuelo Gonzalez, saranno liberati. "Per ragioni costituzionali - ha aggiunto Araujo - gli aerei implicati in questa missione dovranno portare l'emblema della Croce Rossa internazionale".

L'accelerazione al complicato intrico di proposte, dichiarazioni e contrasti che ha caratterizzato l'ultima settimana è venuta oggi quando Chavez ha annunciato di aver raggiunto un accordo con le Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc). In una conferenza stampa al Palacio Miraflores di Caracas, il presidente venezuelano ha spiegato che è pronta una "carovana aerea umanitaria" di elicotteri con il simbolo della Croce Rossa, in grado di decollare non appena Uribe avesse dato il via libera all'operazione. Secondo Chavez
la liberazione potrebbe avvenire "tra stanotte e domani".

Tutta l'operazione, specie se dovesse andare in porto, marca una svolta nei rapporti di forza tra i paesi e i leader sud americani. Specie tra Venezuela e Colombia. Quella di Chavez è stata una sorta di sfida a Uribe, che negli ultimi giorni aveva mostrato di non gradire affatto le intromissioni del focoso presidente venezuelano nel difficile negoziato tra governo e guerriglia. Chavez ha ricordato che diversi Paesi dell'area (Argentina, Brasile,Cuba, Ecuador e Bolivia, oltre alla Francia) hanno inviato loro rappresentanti per seguire da vicino l'operazione.

Per Ingrid Betancourt, l'ostaggio franco-colombiano ex candidata alle elezioni presidenziali, Chavez ha riconosciuto che i tempi saranno più lunghi.
"In una secondo momento" ha detto il presidente, sarà possibile liberare un secondo gruppo di ostaggi, tra i quali "la mia amica Ingrid Betancourt". L'annunciata liberazione da parte delle Farc, ha concluso Chavez, "ci fa sperare che prima o poi saranno rilasciate tutte le persone che si trovano in mano alle Forze armate rivoluzionarie colombiane".

(26 dicembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/betancourt-mediazioni/ok-colombia-chavez/ok-colombia-chavez.html

...

Nessun commento: