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mercoledì 26 dicembre 2007

Grazia a Contrada, Mastella accelera i tempi


Rita Borsellino: «Un'ipotesi molto grave»


Bruno Contrada (Foto Alessandro Fucarini - Ap)

ROMA (26 dicembre) - «Mi sembrava un atto dovuto, visto anche l'allarme destato dalle condizioni di salute di Bruno Contrada»: il ministro della Giustizia, Clemente Mastella - in un'intervista al Gr Rai - dichiara di ritenere «giusto» l'aver avviato l'istruttoria per un'eventuale concessione della grazia all'ex funzionario del Sisde, condannato a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. L'istruttoria sollecitata dal Capo dello Stato prevede la richiesta dei pareri (tecnici e non vincolanti) alla procura generale di Palermo e al Tribunale di sorveglianza di Napoli. La sua durata - spiega Mastella - potrebbe essere breve: «In questo caso l'urgenza deriva dalle condizioni di salute. Normalmente per l'attivazione di questi strumenti si impiegano sei mesi. Io mi auguro che si faccia molto, molto prima».

L'interessamento del Quirinale e del ministero della Giustizia alla vicenda parte dal «dramma che sta vivendo Contrada - dice Mastella - Io valuto l'aspetto umano, come anche il presidente della Repubblica ha valutato questo». L'interessamento del ministero della Giustizia, inoltre, non è nuovo: «Per la verità - sottolinea il Guardasigilli - a seguito della lettera che mi era stata inviata dall'avvocato di Contrada, eravamo già intervenuti precedentemente sul Tribunale di sorveglianza di Napoli per vedere un po' il da farsi, nei limiti di quello che non appare mai un'interferenza del ministro rispetto all'attività della magistratura». Quanto all'ipotesi di una revisione del processo, Mastella frena: «Non è qualcosa che attiene a me».

Rita Borsellino: la grazia a Contrada è un'ipotesi grave. Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso nella strage di via d'Amelio, chiederà un incontro al capo dello Stato Giorgio Napolitano in merito al dibattito in corso sulla concessione della grazia all'ex numero tre del Sisde, Bruno Contrada, che lei giudica grave. «Ritengo questa ipotesi estremamente grave - dice Borsellino - Contrada è stato condannato per reati commessi tradendo la sua funzione di servitore dello Stato, quello stesso Stato per cui Giovanni, Paolo e tanti altri rappresentati delle istituzioni hanno consapevolmente dato la vita». Rita Borsellino aggiunge: «Comprendo i sentimenti di pietà che si possono avere nei confronti di un uomo nelle condizioni di Contrada, ma la sua vicenda giudiziaria ha sempre lasciato l'alea del dubbio sul fatto che il dirigente del Sisde abbia detto fino in fondo ciò che sapeva sulle complicità di parte delle istituzioni con l'organizzazione mafiosa».
Per RitaBorsellino, «coloro che si accingono a decidere devono sapere che questo dubbio si riaccenderà anche sul loro operato. Uno Stato deve sapere distinguere e ricordare, altrimenti il rischio, dirompente per un Paese democratico fondato sulla giustizia, è che domani possa apparire legittima e dovuta anche la grazia ai boss mafiosi. La mia richiesta al Capo dello Stato è da sorella di Paolo, ma anche da parlamentare e da cittadina italiana».

Associazione Georgofili: singolare la decisione di Mastella. «Come Rita Borsellino, anche noi chiederemo un incontro al capo dello Stato in merito alla concessione di grazia a Bruno Contrada»: lo annuncia in una nota l'Associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili. «E' importante, da parte delle massime Istituzioni - spiega l'Associazione - ascoltare la voce di chi, come noi, ha pagato un prezzo incredibile, perché servitori dello Stato hanno tradito questo Paese. Ma soprattutto perché si sappia fino in fondo che la mafia in carcere condannata per le stragi del 1993 sta giocando una partita per lei molto importante a suon di ricatti».
«Ci appare alquanto singolare la decisione del ministro della Giustizia di concedere in tempi brevi la grazia a Bruno Contrada, condannato per il reato associativo - dice Giovanna Maggiani Chelli, membro dell'associazione - Ci permettiamo di ricordare che due degli stragisti del 27 maggio 1993, Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno, non sono più, dopo solo 14 anni dalla strage terroristica ed eversiva di Firenze, detenuti al regime carcerario del 41 bis. Il ministro della Giustizia, in questo caso, malgrado le sue promesse, non ha certo provveduto a emettere un decreto tempestivo che sanasse l'affronto fatto alle vittime di via dei Georgofili».

Fondazione Caponnetto: la grazia è un messaggio deleterio. L'eventuale concessione della Grazia a Bruno Contrada incontra le critiche anche della Fondazione Caponnetto. «Il messaggio che verrebbe mandato al Paese nella lotta contro la mafia - afferma in una nota Elisabetta Caponnetto, presidente ad honorem della Fondazione - sarebbe, a mio modesto avviso, deleterio in quanto farebbe apparire lo Stato debole soprattutto nel non difendere la memoria di coloro che per servirlo sono stati uccisi. Si pensi a Falcone, Borsellino e ai tanti giudici e agli esponenti delle forze dell'ordine uccisi dalla mafia. Si pensi alle stragi del '93. Si pensi ai tantissimi cittadini e ai giornalisti uccisi dalla mafia, nel corso degli anni. Tale atto di clemenza vanificherebbe il loro impegno, la loro onestà. Tale atto di clemenza renderà sempre più difficile educare alla legalità e al senso dello Stato gli studenti delle scuole italiane».

I fratelli di Contrada: Rita Borsellino rispetti il dolore degli altri. I sette fratelli di Bruno Contrada si dicono «rattristati dal sentire affermazioni crudeli» da parte «della signora Rita Borsellino», della quale «rispettano il dolore» e alla quale chiedono «rispetto per le sofferenze subite per 15 anni» da un uomo «condannato ingiustamente» e per il quale è stato avviato l'iter per la grazia, ipotesi ritenuta «grave» dalla sorella del magistrato.
«Nostro fratello sta male davvero - affermano Elisa, Romano, Vittorio, Maria Rosaria, Carlo, Ida e Anna Contrada - e ha settantasei anni e mezzo e potrebbe morire in qualsiasi momento, e la signora Rita Borsellino, che è farmacista, questo lo dovrebbe capire meglio di chiunque. Abbiamo sentito le dichiarazioni della signora Rita Borsellino, di cui rispettiamo il dolore sempre condiviso unitamente a tutti gli italiani, ma ci rattrista profondamente sentire affermazioni crudeli e gravi nei confronti di nostro fratello Bruno, della cui innocenza o colpevolezza non stiamo qui a discutere, anche se siamo sicuri che un giorno la vera giustizia ristabilirà la verità sulla sua vicenda giudiziaria».

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=15840&sez=HOME_INITALIA

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1 commento:

Franca ha detto...

Io trovo vergognoso già il fatto che la proposta di grazia venga presa in considerazione