"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 5 dicembre 2007

Ex Cdl, Berlusconi all'attacco di Casini

Il Cavaliere parla durante una riunione con i coordinatori forzisti: "E' stato lui a ferire mortalmente la nostra alleanza". Smentita di Bonaiuti

"E' irrecuperabile, e andrà a sinistra"

Cesa: "Continua a spargere zizzania, complimenti per la nuova pensata"
Ronchi, il portavoce di An: "Smentisca quello che ha detto e la smetta di dividere l'opposizione"





ROMA - Ripete che il governo deve andare a casa e, soprattutto, attacca frontalmente il suo ormai ex alleato Pier Ferdinando Casini. Silvio Berlusconi, tra una polemica nei confronti di Prodi e l'altra, continua a definire le prospettive del suo nuovo partito. Prospettive che, almeno nella testa del Cavaliere, non escludono un riavvicinamento con Gianfranco Fini e invece tagliano fuori, pare irrimediabilmente, l'ex presidente della Camera. Sono parole - smentite successivamente dal suo portavoce Paolo Bonaiuti - che provocano altre tensioni nel centrodestra, e provocano la dura reazione sia dell'Udc che di Alleanza Nazionale. Anche se sul piano generale Gianfranco Fini afferma che per An "l'unità del centrodestra è un valore", ma mettendo subito dopo in chiaro che "non può essere un diktat".

L'attacco del Cavaliere. "E' stato Casini a ferire mortalmente la Cdl, non Fini e non certamente io", ha detto l'ex premier durante una riunione con i coordinatori forzisti. Dicendosi convinto che il leader dell'Udc "sia ormai irrecuperabile", e che invece il suo nuovo partito deve "recuperare i suoi, perchè nell'Unione di Centro molti non concordano con la sua linea". Un suggerimento che gli deve arrivare da Giovanardi, da sempre il più berlusconiano di via Due Macelli, già passato armi e bagagli nelle file del Pdl, il partito che verrà.

Per Berlusconi il progetto del leader centrista è inserirsi tra i due blocchi, ovvero tra il Partito della Libertà e il Pd. Spiegano alcuni partecipanti alla riunione di Fi: "Vuole occupare una zona franca, che può contenere circa l'11-12 per cento dei voti, e intende fare da 'pendolo' assieme a Pezzotta, Mastella, Di Pietro e Montezemolo". E, sempre secondo quante avrebbe detto il capo di Fi, "questa zona sarebbe orientata a dirigersi verso posizioni della sinistra".

L'Udc: "Bella pensata". Secca, e sarcastica, la reazione di via Due Macelli. "Mentre Berlusconi è impegnato in uno stretto rapporto con Veltroni e mentre in Senato l'opposizione si batte per la sicurezza dei cittadini e la legalità - dice il segretario Lorenzo Cesa, il leader di Forza Italia sparge zizzania e alimenta nuove divisioni nel centrodestra addebitando all'Udc progetti inesistenti di alleanze con la sinistra. Complimenti vivissimi per la nuova pensata".

An: "Smentisca". Parole contro cui si scaglia non lo stato maggiore dell'Udc bensì il portavoce di An Andrea Ronchi. "Berlusconi la deve smettere di fare dichiarazioni con l'unico scopo di dividere l'opposizione dopo aver sepolto la Cdl" attacca Ronchi. "Fermo restando che Casini farà liberamente le sue scelte, è incontestabile che fino a oggi in Parlamento l'Udc ha contrastato le sinistre e il governo Prodi".

Sul fronte del rapporto con l'esecutivo, subito dopo le due impasse della maggioranza al Senato sulla sicurezza, nulla di nuovo. "Non è possibile governare in questa situazione", dice l'ex premier, secondo il quale "il fatto che questa maggioranza sia implosa viene dimostrato ad ogni passaggio, ed è una agonia che fa male al Paese".

La battuta finale del Cavaliere. Dopo le indiscrezioni, le reazioni e la smentita del suo portavoce, in serata Berlusconi liquida i cronisti: "Non fatemi parlare. Non voglio alimentare altre polemiche...".

Fini: "Niente diktat". Il leader di Alleanza Nazionale preferisce dal canto suo parlare in generale degli sviluppi degli ultimi giorni. "L'unità del centrodestra è un valore, ma non può essere un diktat. An considera un nuovo centrodestra l'obiettivo su cui lavorare - dice Fini incontrando i cittadini in un teatro romano - I partiti non nascono come funghi dopo le piogge, non si sciolgono o si creano dalla sera alla mattina. Noi siamo convinti che l'unità del centrodestra è un valore e non un colpo di bacchetta magica". Fini ribadisce poi che An non si scioglierà e non confluirà in nessun partito.

(5 dicembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl12/berlusconi-casini/berlusconi-casini.html

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2 commenti:

elena ha detto...

Ma non ci basta Mastella, nel centro sinistra? Pure Casini mò? E in che Aventino ci toccherebbe ritirarci questa volta??? No no e poi no. Mastella Casini Montezuma e gli altri quantomeno al centro... altrimenti io scelgo di andare fuori orbita (chiariamo subito: niente a che vedere con il terrorismo, per carità!)

Franca ha detto...

E io vengo con te...
Perlomeno intanto litigano anche loro