"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 10 dicembre 2007

Sinistra-l'Arcobaleno, primi passi verso l'unità

Il ministro dell'Università Fabio Mussi (a sin.) e quello della Solidarietà sociale Paolo Ferrero


L'assemblea generale si è chiusa, la sinistra unita ha ricevuto il sigillo dell'ufficialità. La "Cosa rossa" è diventata qualcosa di più definito e concreto, la Sinistra-l'Arcobaleno. Ma è adesso che comincia la sfida. Ai buoni propositi devono seguire i fatti: da lunedì dovrà mettere in pratica gli obiettivi prefissati e perseguire le priorità ribadite: dalla lotta al precariato, all'aumento dei salari, alle riforme ambientali.

E il primo banco di prova sarà l'anticipo delle norme sull'emergenza sicurezza sui luoghi di lavoro, che si va definendo di ora in ora. «Non si può andare avanti ad oltranza», si è sentito dire a Torino, dove sono avvenuti colloqui tra gli stati maggiori dei partiti, a margine della manifestazione di solidarietà per i morti e i feriti della Thyessen Krupp. «Se in Consiglio dei ministri emergesse un problema di tempi, i quattro ministri della Sinistra-l'Arcobaleno chiederanno martedì l'adozione di misure straordinarie ed urgenti da adottare per decreto». Contatti e un'intesa di massima, infatti, è stata raggiunta tra i ministri di Rifondazione, Pdci e Sinistra Democratica d'accordo con Alfonso Pecoraro Scanio che sta raggiungendo la conferenza sul clima di Bali e che domani per forza di cose non sarà in Consiglio dei ministri.

Nella verifica di gennaio, inoltre, si dovrà riprendere in mano il programma dell'Unione stabilendo un'agenda di priorità. Perché, come ha sottolineato il leader della Sinistra Democratica, Fabio Mussi, rivolgendosi domenica a Romano Prodi «150 parlamentari contano di più di Dini, Binetti e Manzione». I segretari della sinistra radicale sono pronti insomma a far sentire la loro voce. Ora che si sono messi insieme sanno di avere un peso diverso all'interno dell'Unione.

E poi, come avverte il leader del Pdci Oliviero Diliberto, sarà la difesa della norma contro l'omofobia inserita dal Prc al Senato nel pacchetto sicurezza. «Su questa norma di civiltà - ha affermato l'ex Guardasigilli - non si torna indietro. Alla Camera non verrà modificata». Ma il capogruppo dell'Udeur alla Camera, Mauro Fabris, ribadisce: «Udeur fuori dalla maggioranza se il governo non stralcia l'emendamento».


Pubblicato il: 10.12.07
Modificato il: 10.12.07 alle ore 18.26

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71289

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1 commento:

Franca ha detto...

Staremo a vedere...
Speriamo di non rimanere per tutta la vita "can che abbaia ma non morde"