"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 31 agosto 2007

Letta, i 40enni e il Subbuteo maestro di vita


LETTATE STA FINENDOOO..

IL TEMA PUO' SEMBRARE FUTILE.. E L'ARTICOLO ANCHE. MA PROVATE A DOMANDARVI DOVE POSSA AVER PRESO TUTTI QUEI BEI SOLDINI, IL LETTA JUNIOR, PER RIUNIRE E SOLLAZZARE 400 PORTENTOSE MENTI DEL BEL SUOLO ITALICO.. E PER FARNE CHE? MA SIAMO SICURI CHE L'IDEA SIA STATA PROPRIO SUA? SA TANTO DI MERCATO DELLE VACCHE, UN DISEGNO TESO AL CONTROLLO DI UNA PROFICUA MUNGITURA A VENIRE.. AMBIGUO. ED ANCHE INQUIETANTE.
mauro

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Sfide sul panno verde con Prodi jr: come in politica, perde chi ha la mano pesante

DAL NOSTRO INVIATO
DRO (Trento) Il gazebo per la ricreazione è in un angolo del prato, bisogna attraversare l'animosità caciarona dei biliardini, e là, su una pedana che fa tanto distacco snob, si entra nell'isola del Subbuteo, dove Andrea Pezzi dopo un raffinato colpo d'unghia alza gli occhi e fa: «Yeaah, sto recuperando il magic touch!». Da recuperare c'è anche altro. «Forze propulsive per modernizzare il Paese», spiega Enrico Letta. Il sottosegretario a Palazzo Chigi e candidato alla guida del Pd ha riunito in conclave 400 tra economisti, giuristi, avvocati, imprenditori, artisti. Luogo simbolico: la centrale elettrica di Dro, «perché l'Italia ha le batterie scariche — aggiunge Letta — e c'è bisogno di nuova energia». Tre giorni di dibattiti e workshop. Età dei partecipanti: under 40. E per i momenti di relax, tuffi amarcord nel gioco simbolo di una generazione.

I trenta-quarantenni che partecipano a «VeDrò» sono stati adolescenti negli anni '80. Classe dirigente che si ritrova oggi a discutere di sviluppo, riforme e meritocrazia. Raduno bipartisan. In comune (per molti) un'infanzia di partite a calcio simulato sul panno verde. L'età li ha fatti collezionisti e feticisti. «Mi raccomando il Subbuteo», sentenziò Letta tre anni fa, mentre si organizzava la prima edizione di «VeDrò». «E che sia quello vero», fu l'ordine. Ci vollero un paio di nottate a smanettare su Ebay per recuperare campi, squadre, porte e palloni. Tutto originale anni '80. «Il nuovo è diverso», sorride Giorgio Prodi, insegnante di Economia e figlio del premier, che è stato previdente: «Il vecchio Subbuteo l'ho messo da parte per mio figlio». Il bambino ha quattro mesi.

Tradizione che si perpetua. E allora, in questa valle sul lago di Garda in cui si cercano nuovi approcci alla politica, si può tentare anche un gioco semiserio, abusando del più trito fra i luoghi comuni: il calcio come metafora della vita. E il Subbuteo? Risponde Letta: «Di sicuro dà una lezione per la politica: chi ha la mano pesante, perde». Non è tutto. Ore 14 di ieri, piccolo confronto intorno al campo, non tutti ricordano le norme.
Il più ferrato è Giorgio Prodi. Occasione per spingersi ancor più in là sulle corrispondenze tra Subbuteo come res publica: «Prima di tutto bisogna mettersi d'accordo sulle regole ». Altra partita, altra metafora. Sempre più ardita. Giulia Bongiorno, avvocato di An, presenza fissa a Dro per la «grande stima» che ha di Enrico Letta, si chiede: «Perché le donne rimangono lontane dal Subbuteo?». Quel che mancava, le pari opportunità.

Limite sottile: sotto le battute c'è la profondità dei problemi, soprattutto se ci si raduna per parlare di «Italia tra 10 anni» (tema di «VeDrò 2007»).
Riassume Giulio Napolitano, giurista, figlio del presidente della Repubblica: «Sentiamo la responsabilità del futuro. Siamo in ansia per l'ambiente, il ritardo culturale, un sistema politico inefficiente. Ci chiediamo: cosa possiamo fare?». Arturo Artom, imprenditore, unico italiano ospite del prossimo World Economic Forum in Cina, offre una ricetta: «Che l'Italia diventi come la Apple ». E cioè: «Design più tecnologia. Per puntare a grandi nicchie ». Folco Terzani non gioca a Subbuteo, gira per la convention senza scarpe e sul palmo della mano porta scritta una domanda: «Chi ha la responsabilità del mondo?». Alle 6 della sera tutti in campo a Riva del Garda. Imprenditori contro amministratori. Stavolta è sudore e fatica, calcio vero. Privato batte pubblico 4 a 2. Ma Enrico Letta è costretto a passare la serata al pronto soccorso per un infortunio al ginocchio.

Gianni Santucci

1 commento:

Val ha detto...

Che bello nemmeno una bandiera rossa,colore che sopporto appena nel Milan perchè c'è tanto nero in mezzo.
Qui è tutto arancione :quasi quasi mi iscrivo anch'io al PD.
Mi iscrivo,mi iscrivo,mi iscrivo,mi iscrivo,mi iscrivo ma che ca...sto dicendo?
Lo faccio mio!
Cordialmente,
(in mia vece).
Gianni Letta