"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 27 agosto 2007

Sciopero su SecondLife degli avatar IBM

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Alessia Grossi


 Logo Ibm foto interna


«I diritti dei lavoratori IBM non sono in svendita! Vogliamo il contratto integrativo aziendale, difendiamo il nostro futuro e la nostra professionalità». I dipendenti italiani della IBM sono in sciopero per il rinnovo del contratto. E fin qui, niente di straordinario. L'aspetto innovativo della protesta è che i dipendenti non marceranno personalmente, almeno non con le loro gambe, ma manderanno avanti il proprio avatar. Si protesta nella seconda vita per reclamare diritti appartenenti alla prima. È la prima protesta virtuale dei lavoratori su SecondLife: la data, però, non è ancora decisa.

La notizia è apparsa su tutti i blog e le newsletter del settore IT (information technology) . Ma soprattutto ha già fatto il giro tra i quasi nove milioni di avatar di SecondLife. E sul sito della rappresentanza sindacale IBM si legge che questa protesta sarà un evento unico al mondo. In quale mondo, però, non è chiaro. E ancora sul sito si legge che «i sindacati mantengono il massimo riserbo ma riteniamo che gli effetti saranno eclatanti». Una cosa è certa: in questo mondo una dimostrazione online non si era mai vista. E non si vedrà se non collegandosi con il proprio avatar a SecondLife nel momento in cui i dipendenti virtuali brandiranno le bandiere del sindacato e gli slogan della protesta. Resta il fatto comunque che uno sciopero per i diritti dei lavoratori virtuali o reali che siano non è cosa sulla quale scherzare. In modo particolare quello indetto dai dipendenti italiani di una delle maggiori multinazionali al mondo, a quanto pare, è cosa seria.

L'aspetto interessante è che la protesta da farsi su SecondLife sarebbe nata proprio da una considerazione dei dipendenti italiani: una società come l'IBM che investe nella seconda vita non può non rinnovare il contratto di lavoro ai suoi dipendenti nella prima vita. Il gigante informatico IBM, infatti, ha creato a maggio di quest'anno il suo centro virtuale su SecondLife per fornire assistenza e vendita per i clienti e visitatori della seconda vita dotandolo di personale in carne e ossa: dall'America e dall'Europa.

In un'intervista a Reuters, Maggie Blaney, direttore strategia web di Ibm, ha dichiarato che «la vera ragione per cui lo facciamo è perché percepiamo l'inizio di una grande trasformazione di come le persone interagiscono sul web, da un'esperienza piatta ad una full immersion». Da quando ha aperto la sim (il luogovirtuale di SecondLife) Ibm su SL ha ricevuto 10mila visite, certo ancora poco visti i 250mila visitatori l'anno che navigano sul sito della società.

Ma per quanto riguarda l'approccio al web non più piatto, i lavoratori italiani di IBM la strategia del direttore sembra l'abbiano compresa bene. Al vecchio e obsoleto sciopero di fabbrica hanno sostituito quello virtuale sul nuovo mondo da conquistare. Se l'azienda non può prescindere dall'investire nella seconda vita, i lavoratori italiani raggiungono l'azienda nel mondo virtuale per chiedere il rinnovo del contratto in questa vita.

Sul sito del sindacato dei lavoratori IBM Italia si legge ancora che il morale interno dell'azienda è «al di sotto di tutte le altre aziende IT. A far traboccare il vaso è stata la lunga e inconcludente trattativa per il contratto interno». Il sindacato ha richiesto un aumento irrisorio, a quanto si legge nel comunicato. Nello stesso momento IBM rispondeva «cancellando il premio di risultato con una perdita per ogni lavoratore di circa 1000 euro l'anno. Sembra che per la protesta virtuale «la preoccupazione serpeggi ai piani alti dell'azienda anche perché» continua il comunicato «questa azione accenderà i riflettori sul progetto di creazione di un sindacato mondiale IBM che coinvolge i sindacati di oltre 16 paesi, compresa la nuova frontiera dell'informatica, l'India. E dal sindacato annunciano: «Comunicheremo ai dipendenti IBM e a tutti gli avatars data, luogo e modalità di questa protesta virtuale.Tenetevi tutti pronti a settembre....e spargete la voce fra i vostri amici e colleghi di lavoro».


Pubblicato il: 27.08.07
Modificato il: 27.08.07 alle ore 14.15

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=68388

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Second Enterprise

Tra le grandi imprese continuano a diffondersi sistemi di realtà virtuale che permettono ai dipendenti di comunicare e lavorare insieme.

IBM, Sun, Intel, HP, Rytheon, Cisco, Motorola… le multinazionali con sedi in ogni angolo del Globo hanno trovato nei mondi virtuali la soluzione perfetta.

Ispirandosi a Second Life, il più famoso esempio di metaverso online, le grandi imprese hanno sviluppato ambienti virtuali tridimensionali dove i propri dipendenti possono ‘vivere’ impersonando un avatar, proprio come in un videogioco.

Qui però c’è ben poco da giocare. L’obiettivo di questi progetti, già attivi ma in continuo sviluppo, è consentire ai dipendenti di lavorare insieme, comunicando e intessendo relazioni sociali fondamentali per la condivisione delle conoscenze tacite.

A differenza di Second Life, gli universi alternativi aziendali non sono costruiti su internet ma sulle intranet delle imprese, protette da firewall che impediscono l’accesso di visitatori non autorizzati.

Per Sun si tratta della soluzione ottimale che consente a lavoratori, che fisicamente si trovano in diversi Paesi, di lavorare proprio come se fossero nello stesso ufficio. La comunicazione è garantita, oltre che dalle chat testuali, da un sistema audio che permette di parlare con la propria voce.

Per questo, IBM sta mettendo a punto un sistema di traduzione automatica, indispensabile quando gli avatar appartengono a persone di diversa nazionalità che parlano lingue differenti. Ma sono proprio gli avatar tridimensionali la vera marcia in più: rappresentando esteticamente il dipendente, offrono un surrogato accettabile della comunicazione face-to-face, a tutto vantaggio dell’efficacia.

fonte: www.multi-consult.com/.../18/second-enterprise/

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1 commento:

Franca ha detto...

Onestamente, preferisco il vecchio, caro scipero tradizionale