Si apre con una storica ratifica la tredicesima conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Bali. L’Australia rompe il fronte del no degli Stati Uniti e decide di sottoscrivere il protocollo di Kyoto. Inizia quindi con una svolta la conferenza che per due settimane vedrà confrontarsi politici e climatologi sul futuro degli accordi salva-ambiente. Partecipano 190 paesi, in totale diecimila persone.
La firma del neo premier australiano, il laburista Kevin Rudd, è stata accolta con un’ovazione dei partecipanti al summit: è la prima volta che l’Australia partecipa alle riunioni delle Nazioni Unite in materia di cambiamenti climatici. Restano così isolati gli Stati Uniti, gli unici che ancora si rifiutano di firmare. Rudd ha invitato nazioni come Cina e India ad aderire al taglio delle emissioni, in modo da convincere a firmare anche gli Usa, che non firmano anche perché il protocollo non impone tagli ai paesi in via di sviluppo. In realtà, il segretario esecutivo del summit, Yvo de Boer, aveva chiesto, in apertura della conferenza, ai paesi sviluppati di «dare il buon esempio, visto che le nazioni in via di sviluppo devono contemporaneamente combattere la povertà».
Obiettivo della conferenza è quello di gettare le basi per un nuovo accordo da ratificare dopo la scadenza di quello di Kyoto, nel 2012. In particolare si cerca una posizione comune sulla stabilizzazione delle concentrazioni dei gas serra: l'Ue chiede un target di stabilizzazione della Co2 per stoppare l'aumento della temperatura a 2 gradi. Gli Usa sono contrari a impegni vincolanti, mentre Cina e India rivendicano il diritto allo sviluppo.
L’Unione Europea, insieme alla Grn Bretagna, spinge perché tra le emissioni considerate inquinanti vengano inserite anche quelle prodotte dai trasporti navali e aerei, che sono escluse dal protocollo di Kyoto firmato nel 1997, ormai dieci anni fa. Certo non sarà un accordo facile da raggiungere e non basteranno di sicuro le due settimane di dibattito a Bali. La speranza però è quella di gettare le basi per le trattative che si svolgeranno nei prossimi anni, entro la scadenza del 2012.Per evitare un gap temporale tra il termine del primo periodo del Protocollo di Kyoto ed un successivo accordo, però, è necessario che le negoziazioni vengano completate nel 2009, per lasciare poi ai governi nazionali il tempo necessario per la ratifica.
Pubblicato il: 03.12.07
Modificato il: 03.12.07 alle ore 17.25
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71097
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1 commento:
Un piccolo passo avanti...
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