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martedì 11 dicembre 2007

Milano, Letizia Moratti sogna le norme anti-immigrati

 letizia moratti

Piacciono a Letizia Moratti le leggi anti-immigrati che i leghisti cercano di imporre in alcuni comuni del Nord. Il sindaco di Milano sta pensando di andare a ripetizione da Umberto Bossi. E già la Lega canta vittoria. «Dopo che abbiamo alzato la voce - gongola il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Matteo Salvini, il sindaco ci ha chiesto una copia dei provvedimenti che sono già nelle sue mani» e saranno presto valutati per un’eventuale applicazione anche nel capoluogo lombardo. Si tratta, in particolare, delle ordinanze adottate a Cittadella (Padova) sul reddito minimo per ottenere la residenza e a Caravaggio (Bergamo) sui matrimoni misti. Le ordinanze di questi comuni della Lombardia e del Veneto recepiscono in modo restrittivo alcune norme europee sull'immigrazione e sono contestati da moltissime parti.

«Milano sta già attuando quello che i sindaci del Nordest chiedono attraverso delle ordinanze», cerca di scusarsi il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. «Già oggi – ha cercato di spiegare - il comunitario che chiede all'anagrafe la residenza è vincolato ai requisiti fondamentali del lavoro e dell'assistenza sanitaria, come prevede il decreto legislativo dello scorso febbraio, che ha recepito una direttiva europea. E per l'extracomunitario il documento che attesta la sua regolarità è il permesso di soggiorno, che secondo la legge Bossi-Fini viene concesso a chi ha un lavoro. I filtri per chi chiede una residenza ci sono. Il problema è semmai scovare i clandestini».

«Altra questione – ha puntualizzato ammiccando De Corato - è il matrimonio misto in cui uno sposo risulta essere un clandestino». «Si tratta evidentemente di un aggiramento della Bossi-Fini – ha detto soddisfatto -, che sfrutta un vuoto legislativo». «Oggi infatti la legge non permette di vietarne la celebrazione», è il suo rammarico.

«Come deputato, mi attiverò con iniziative di modifica della normativa. In tema di presenze irregolari – ha fatto notare il vicesindaco - il capitolo carente è oggi quello delle espulsioni. Sia per comunitari sia per extracomunitari vengono fatte col contagocce. Ma il pericolo maggiore all'orizzonte è la legge Amato-Ferrero. Che svincolando l'immigrato dalla disponibilità di un lavoro, rischia di spalancare le porte ai clandestini».

Pubblicato il: 11.12.07
Modificato il: 11.12.07 alle ore 15.32

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71300

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1 commento:

Franca ha detto...

Prende ripetizioni da un gran bel professore!