"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 11 dicembre 2007

UN GOVERNO SPAVENTOSO


Decreto "sicurezza" e morti sul lavoro

Sciopero generale subito contro il governo razzista e assassino!
di Fabiana Stefanoni

Ai rivoluzionari spetta un compito non facile: mantenere viva la prospettiva di un mondo liberato dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dalle guerre imperialiste, dalla violenza che un pugno di capitalisti e banchieri riversano ogni giorno sulla stragrande maggioranza della popolazione. Eppure, talvolta, abbiamo l'impressione che sui rivoluzionari ricada la responsabilità di un compito più elementare e immediato: quello di chiamare le cose col loro nome.

Gli attacchi ai lavoratori, le responsabilità della "Sinistra" di governo
Ci sono alcuni libri per bambini nei quali si apre la finestrella e, sotto l'immagine, compare il nome dell'oggetto: all'immagine della gallina corrisponde la parola gallina, all'immagine del gatto corrisponde la parola gatto. Nel libro del governo Prodi, le cose non funzionano così. Se si apre la finestrella con i colori della pace (con o senza falce e martello), si trova la parola guerra; per la precisione, se il libro è animato, si vedono 250 soldati italiani che il 6 dicembre si affiancano, armi in pugno, agli altri 2350 già presenti in Afghanistan per assumere il comando Isaf della regione di Kabul. Poco più in là, si vedono tanti deputati e senatori con la spilletta arcobaleno (gli stessi che tra l'8 e il 9 dicembre hanno dato i natali a La Sinistra) votare a favore, il 12 novembre, di una Finanziaria che prevede, oltre all'allargamento della base Usa a Vicenza, un ulteriore aumento dell'11% delle spese militari (24 miliardi di euro!), con abbondanti stanziamenti per gli F35, le fregate da combattimento Fremm, i satelliti spia militari, gli Eurofighters (armi pesanti che poco hanno a che spartire con la pace, come ha giustamente sottolineato Alex Zanotelli in un intervento che, se non soffrite di miopia, avrete avuto la fortuna di leggere il 21 novembre in un angolino della pagina delle lettere del Manifesto).

Se poi aprirà la finestrella con l'immagine dei servizi sociali (il cosiddetto Welfare), lo sfortunato bambino troverà l'immagine degli stessi deputati e senatori che, "in difesa del Welfare", votano a favore dell'innalzamento dell'età pensionabile, dell'aumento dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori, del mantenimento del lavoro precario, dei tagli nella pubblica amministrazione e nella scuola pubblica, dell'aumento dei finanziamenti alle scuole private. Similmente, sotto l'immagine con le sigle dei tre principali sindacati italiani (Cgil, Cisl e Uil), compare la faccia sorridente di Montezemolo, che gongola per quanto già ottenuto (accordi di luglio e protocollo Damiano) e per quanto otterrà a breve (a partire dallo smantellamento dalla revisione del contratto nazionale di lavoro); soprattutto, si vede il più basso numero di ore di sciopero degli ultimi anni a fronte del più pesante attacco ai diritti dei lavoratori.

Ma ora veniamo alla finestrella più inquietante: quella della solidarietà e dell'accoglienza. Lì sotto si trova qualcosa di veramente scandaloso: gli stessi senatori e deputati di prima - quelli con la spilletta della pace e della fratellanza, quelli che per anni abbiamo visto sfilare insieme a noi nei cortei per lottare contro l'intolleranza razziale e per chiedere la chiusura dei Cpt - votano a favore di un ignobile decreto razzista. A questo punto, non ci resta che gettare via il libro del governo e spiegare, non solo ai bambini, cosa stanno facendo quei partiti della cosiddetta "sinistra radicale" che sostengono il governo Prodi, come stanno tradendo le ragioni dei lavoratori, degli immigrati, dei precari; come è tragicamente ridicolo che chi è complice delle manovre padronali varate dal governo abbia la faccia tosta di criticarle "in nome dei diritti dei più deboli" (mi riferisco, ovviamente, all'intervista di Bertinotti rilasciata a Repubblica il 4 dicembre).

Decreto sicurezza: un ignobile decreto razzista
Giovedì nero: il 7 dicembre è stato approvato in Senato, col voto favorevole di tutti i senatori della neonata "Sinistra" arcobaleno (Prc, PdcI, Verdi, Sd), un decreto che prevede l'espulsione, adottata sulla base di "segnalazioni" dei sindaci e attuata dai prefetti, di cittadini comunitari "per motivi di pubblica sicurezza". Il decreto ricalca il "Pacchetto sicurezza", già votato all'unanimità (col voto a favore del ministro Ferrero di Rifondazione comunista) in Consiglio dei ministri il 30 novembre. L'allontanamento dal suolo nazionale deve avvenire entro un mese o, nei casi più gravi (cioè a discrezione di sindaci e prefetti), entro 10 giorni: per 5 anni il cittadino espulso non potrà più mettere piede nel nostro Paese. E' prevista, invece, l'espulsione immediata per motivi "imperativi" di pubblica sicurezza. Oltre a ciò, si attribuiscono ai sindaci delle facoltà di adottare provvedimenti urgenti (e discrezionali) per prevenire o eliminare gravi pericoli per la "sicurezza urbana".
E' un decreto inquietante. Il solo fatto che vengano estesi i poteri di quei sindaci che, in questi giorni, stanno marciando e organizzando manifestazioni e marce razziste sotto i vessilli della Lega Nord - e che, già in passato, hanno dato prove concrete della loro fede padana, dalle panchine tolte a Treviso per impedire agli immigrati di sedersi al divieto a Verona di mangiare per strada per ostacolare i venditori di Kebab - basta a far raddrizzare i capelli.
L'ondata xenofoba - che si manifesta in modo eclatante nella diffusione delle idee di estrema destra nelle scuole e nelle università e nelle esternazioni di molti rappresentanti del centrodestra - è legittimata sia dalle politiche "securitarie" dei sindaci di centrosinistra (si pensi agli sceriffi Chiamparino e Cofferati), sia dagli stessi provvedimenti del governo. Il decreto sicurezza non fa altro che portare alle estreme conseguenze la logica dell'esclusione e della discriminazione che sta alla base di tutte le leggi anti-immigrati dell'ultimo decennio, di centrodestra e di centrosinistra, dalla Turco-Napolitano, alla Bossi-Fini, alla Amato-Ferrero ancora in gestazione: gli immigrati sono carne da macello per padroni e padroncini di casa nostra, utili solo finché servono come forza-lavoro sottopagata e ipersfruttata, da emarginare, rinchiudere, isolare, espellere se non servono allo scopo.
Scandaloso che la sinistra radicale abbia votato questo decreto. L'ipocrisia non conosce limiti: Russo Spena e Giordano (Prc) ci spiegano di aver ottenuto "modifiche sostanziali" che giustificano il voto a favore. Quali? Primo, il fatto che il decreto di espulsione, suggerito dal sindaco e attuato dal prefetto, dovrà essere approvato dal giudice monocratico e non dal giudice di pace: come se la gravità non stesse, piuttosto, nel fatto che vengono estese le misure cautelari, compresa la custodia cautelare, con un copione degno di uno Stato di polizia. Secondo, viene tolto il riferimento ai familiari dell'espulso: come se non fosse scontato che l'intera famiglia dello sventurato dovrà seguirne le sorti. Terzo, vengono ricordati i principi della legge Mancino prevedendo la punizione per chi discrimina sulla base dell'etnia e dell'orientamento sessuale: precisazione inutile, visto che la legge Mancino già esiste ma non si traduce in nessun provvedimento nemmeno nei confronti di quei "rappresentanti delle istituzioni" che si permettono di rivendicare l'operato delle SS.
La verità è che è impossibile pensare di emendare un decreto esplicitamente razzista, che punisce un solo reato: il reato di essere immigrato. Da questo punto di vista, è grave anche che la stampa alternativa, come il Manifesto, tanto solerte nel dedicare pagine e pagine all'organizzazione della manifestazione filo-governativa del 20 ottobre, non abbia avviato una campagna contro questo decreto, limitandosi ad alcuni articoli di cronaca (con più attenzione ai deliri della Binetti che a evidenziare le ricadute razziste di questo decreto) e alla pubblicazione, quasi infastidita, di un appello di artisti e di qualche intervento di critica nella solita pagina delle lettere.

A proposito di sicurezza
Per un macabro scherzo del destino, mentre nelle aule del parlamento si parlava di sicurezza per intendere razzismo, la ThyssenKrupp a Torino ammazzava quattro lavoratori. Altri due ne morivano contemporaneamente a Cassino e su un cantiere ad Avellino.
Torneremo con altri articoli su questa vicenda: le morti sul lavoro in Italia hanno raggiunto una media di quattro vittime al giorno. Per ora, accanto alla rabbia per l'ennesima strage di lavoratori, ci limitiamo a ricordare le responsabilità. Prima di tutto, la responsabilità è di un sistema economico e sociale, il capitalismo, che costringe a ritmi di lavoro massacranti i lavoratori in nome del profitto di pochi. Ma la responsabilità è anche di governo, Confindustria e burocrazie sindacali, che firmano accordi che peggiorano le condizioni di lavoro. Non è un caso che molti dei morti sul lavoro sono operai precari e sottopagati, costretti a ore di straordinario insopportabili per evitare il rischio di non vedere riconfermato il contratto. Gli accordi del 20 luglio, ricordiamolo, prevedono la detassazione per il padronato delle ore di straordinario, cosa che, almeno per tutti i precari ricattabili e non sindacalizzati, provocherà un ulteriore prolungamento della giornata lavorativa: i casi come i giovani padri di famiglia, morti dopo aver fatto almeno 4 ore di straordinario, saranno sempre più frequenti. Firmare accordi che favoriscono gli incidenti sul lavoro e poi invitare i lavoratori a indossare la fascia nera in segno di lutto, come fanno i sindacati confederali, è una vera e propria presa in giro. Ridicolo anche, di fronte a questa ennesima tragedia, limitarsi a due ore di sciopero.



Serve, ora più che mai, un grande sciopero generale, unitario e di massa, contro il governo razzista e assassino!
Per il ritiro immediato del decreto sicurezza!
Per il ritiro delle manovre antioperaie!
Per un lavoro sicuro e dignitoso per tutti!
Mandiamo via i governi dei padroni, lottiamo per un governo dei lavoratori!

fonte: http://www.partitodialternativacomunista.org/

.....

questa volta non sarò la prima a commentare... anche se, ovviamente, qualche ideina l'avrei... :)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Io sono incompatibile con Prodi.
Quindi condivido questo "manifesto" del PdAC.
Un solo "ma": condivido... MA... non credo che i lavoratori siano degli angeli o una sorta di classe sognatrice di un mondo migliore per la quale combattere nel nome loro.
Il cambiamento deve essere individuale e collettivo allo stesso tempo.
La massa è unita quando si fà lo sciopero per avere diritti/soldi (facile no?), ma poi in azienda c'è il mobbing tra gli operai, capi e sottocapi, il lecchinaggio spaventoso verso gli stessi padroni a danno di qualche altro operaio sulla turnazione, ecc.
I problemi sono secondo me, molto più complessi.
Questo l'unico "ma", del resto, concordo.

Anonimo ha detto...

ah! Possiamo picchiare i lavoratori sfruttati, dicendogli:
"prendi questo! Perchè ti sei fatto fregare dall'ammiccamento del consumismo, tradendo la tua stessa natura politica!... e questo! Perchè ti sei fatto fregare guardando la TV in prima serata mentre 4 coppie di padroni, ballavano e si facevano votare!... e questo! Perchè quando Edgar ti diceva: vedi che quelli che bloccano i "treni della morte" sui binari, lo fanno anche per te! E tu mi rispondevi che dovevano andare a casa ad accudire i propri figli!!"
Operaio della fabbrica, precario sfruttato, svegliatevi, combattete e fate della saggezza la vostra arma migliore! Non siate pecoroni.

elena ha detto...

Chissà perché leggendo i commenti (ma non è assolutamente un fatto personale) mi frulla nel capino questa citazione: "massimalismo = malattia infantile del comunismo"...

Questo governo non mi piace - ma davvero vorrei sapere a chi piace... - e su questo, credo, non ci possono essere dubbi. Ma criticare e basta serve a poco. Dire che la "sinistra radicale" tradisce i suoi elettori ed i lavoratori in generale è quantomeno ingeneroso: ma cosa pensate, voi "duri e puri", che al governo ci sono solo i "magnifici 4" (tié!)? Non vi siete accorti che esistono anche altri soggetti, tipo il Prodi che stava all'IRI e che, non dimentichiamolo, aveva l'appoggio di Montezuma già prima delle elezioni. O Mastella, che di sinistro non so cos'abbia... (o meglio, io lo so...) O i radicalchic, cui l'unica cosa che importa sono i diritti, sacrosanti per carità, ma che per il resto sono quasi più liberisti del cavaliere?
E' semplicemente una questione di numeri: Mastella conta poco ma ricatta, la Bonino conta poco e fa lo stesso... allora che si doveva fare? Stare fuori e conservarsi la coscienza immacolata, penso sia la risposta. Peccato che, conti alla mano, questo governo - che pure è pietoso - non ci sarebbe. Saremmo ancora in balia del centrodestra. Siete così sicuri che staremmo meglio? Tra l'altro, su Vicenza abbiamo pubblicato un post di recente, in cui si dice che sempre i quattro hanno chiesto a Prodi di ripensarci. Allora cosa volete, la guerra civile? Non basta Bossi?
Questo non è il migliore dei governi possibile - è semplicemente il meno peggio. Ma è da qui che partiamo, non da elezioni vinte da PRC, PdCI, SD e Verdi...

Anonimo ha detto...

Elena, non sei tu che hai appena commentato sopra vero?
E' qualcuno che ti ha rubato la password. Sicuramente. ;)

Condivido la prima parte, appieno. Non condivido la seconda, appieno.


P.S.: Per quanto riguarda: Massimalismo=malattia infantile della sinistra, ne avevo già sentito parlare, ma ahimè non ricordo più il significato.

elena ha detto...

Edgar, fratello della costa... nessun furto - almeno non questa volta. Ma onestamente non capisco dove cominci la seconda parte... Sarà colpa dei 4 se solo loro, nella coalizione, credevano nel programma (peraltro firmato da tutti, mica solo da loro...) ma da soli non hanno la forza per obbligare il governo a metterlo in pratica? In fondo, a ben guardare, gli elettori siamo noi. E se noi che andiamo alle urne votiamo in maggioranza per i Rutelli ed i D'Alema, passando pure per gli Amato (ma adesso mi fermo... dissociata sono già!), è inutile gridare al tradimento. Siamo in democrazia, no? Che non sempre vuol dire che chi ha la maggioranza ha pure ragione, ma tant'è...
Cos'è che ti sconvolge???

elena ha detto...

PS: sono d'accordo con te nel non ritenere la "classe lavoratrice" (ma si può ancora dire? tra precariato, mobilità, cassintegrazioni e disoccupazione a volte mi domando CHI lavora più...) angelica, innocente e giusta e che il cambiamento debba coinvolgere l'individuo come la collettività. :)

Anonimo ha detto...

Infatti concordo con il non gridare al tradimento (per esempio di Berty, ecc.)perchè la politica di palazzo non è un gioco e i "nostri" non sono supereroi. Questa era la prima parte.
La seconda parte riguardava la questione (per me antipatica) di sorbirci questo governo come minor male. Forse un grande assenteismo avrebbe fatto capire... ma che dico, quando mai questi "intrallazati" hanno la sensibilità di capire il popolo sovrano!
Ciao vado a nanna.

Anonimo ha detto...

errata corrige: "intrallazzati".

elena ha detto...

Purtroppo no, Edgar. Negli USA vota una percentuale minima degli aventi diritto: ma sono costoro a stabilire chi ha la maggioranza. E temo che da noi le cose siano uguali. Non ho mai sentito parlare di quorum per le elezioni... magari sono io che mi sbaglio, ma temo ci sarebbe sempre qualcuno che va a votare e "frega" tutti gli altri. Ergo... :)
Buonanotte!

Anonimo ha detto...

Le prese di posizione sempre "dopo" la tragedia, e sono anni che proprinano la stessa cosa. Come mai i rapopresentanti di fabbrica non parlano prima?
Dici Elena che al governo non ci sono i magnifici 4. Siamo l'unico Stato che da oltre mezzo saecolo ha una forza comunista vicina al 30%, poi ci sono socialisti, socialdemocratici e radicali. Il risultato cara mia e che siamo l'unico stato europeo dove la corruzione è al massimo, la giustizia non funziona e la scuola è ferma a de amicis (e chiedo scusa a de amicis).
Sei sicura che ci sono i magnifici 4??
Un pò di reale autocritica non farebbe male.
La Campania è retta da molti anni da un principe comunista e abbuamo merda da regalare.
Non mi rispondere, per carità, che chi non funziona non è comunista....

by Mat

Anonimo ha detto...

Serve, ora più che mai, un grande sciopero generale, unitario e di massa, contro il governo razzista e assassino!

Non sapevo che governasse Mussolini post '38.
Come dice Equo, questi pensano di mangiare cicoria e invece .....

by Mat

Franca ha detto...

Quello che dice il post è in gran parte dolorosamente vero.
Come è vero che non governiamo da soli e quindi per forza di cose ogni decisione è frutto del compromesso.
Ma il compromesso è accettabile solo se non è al ribasso.
Questo Governo è il meno peggio...
ma non ci si può sempre accontentare del male minore!
Se poi il male minore coincide con quello che avrebbe fatto un Governo di centro-destra forse è ora di dire basta.
La sinistra unita (che avrebbe potuto lavorare unita anche prima degli stati generali) è rappresentata da 150 parlamentari.
Non può continuare a contare meno dei Mastella, Bonino o Binetti di turno!
Se invece continuerà ad essere così, meglio che trarre subito le dovute conclusioni

Per quanto riguarda la condizione operaia.
E' innegabile che in pratica non c'è più coscienza di classe, come è innegabile che il sindacato ha perso gran parte del proprio ruolo, come è altrettanto innegabile che il precariato rende i lavoratori oltremodo ricattabili.
Oggi tutti piangiamo gli operai di Torino, ma davvero possiamo credere che la situazione di quella fabbrica era loro sconosciuta?
Dov'era il responsabile per la sicurezza? Perchè qualcuno accettava di fare fino a 16 ore consecutive di lavoro?
Dov'erano i rappresentanti sindacali?
Se non si ritorna ad una forte coscienza di classe, questi saranno d'ora in poi i risultati

Equo ha detto...

Uh! Ci sarebbe materiale per tre convegni!!! Elena ha ragione quando dice che "coloro che si considerano di sinistra" non governano da soli e sono sottoposti ai ricatti di biechi figuri...ma se li sono scelti loro come compagni di governo. Se la condizione per stare in un governo di "centro-sinistra" è condurre una politica di destra...forse si farebbe meglio a lasciare i Prodi con i Mastella, i Veltroni e, domani, i Casini, e liberarsi le mani e la voce. Ma a questo penserà il bipartitismo in gestazione e, come sempre, la sinistra reagirà domani invece di agire oggi.
Molto più interessante la discussione sulla persistenza o meno della classe operaia. Credo che si sia ormai capito che appartenere ad una classe non significa svolgere un lavoro ma anche e soprattutto averne consapevolezza (ed orgoglio, aggiungo io). Quando cessammo di batterci per un affitto equo e, in qualche modo, incoraggiammo l'acquisto della prima casa, magari con delle belle cooperative edilizie, quando cessammo di proporre una visione alternativa della società per "realisticamente" accontentarci di miglioramenti, perdemmo la grande ed epocale battaglia culturale del secolo scorso: i "lavoratori" iniziarono a nutrire sogni da piccola borghesia e l'egoismo spicciolo prese il posto del grande sogno collettivo.
Una battaglia persa è una battaglia persa. Ma la guerra continua... sino a che non ci si arrende. Io continuo a credere che se vuoi che degli uomini costruiscano una nave non devi parlar loro di assi, chiodi o martelli: insegna loro a sognare e desiderare il mare... ed il resto verrà da sé. "Siate realisti: chiedete l'impossibile!"