"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 25 gennaio 2008

Da un cittadino che si vergogna di questo Paese


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Si respira una strana aria oggi. È un’aria tenue, impercettibile, subdola,
eppure ben manifesta: l’aria di un paese che si sente abbandonato. Girando per le strade di Roma, in una splendida giornata di sole, nessuno lo da a vedere, ma gli sguardi che si riescono a cogliere negli occhi del popolo hanno molte analogie con quelli di un cane che si sente tradito dal proprio padrone, o di una pecora che smarrisce il pastore.


Sono sguardi rinunciatari, rassegnati, di chi non ne può più.
Non si parla di destra o di sinistra, di chi andrà ora al governo o dello schieramento politico che prevarrà alle prossime elezioni. Si parla di scene da osteria in una sede istituzionale. Si parla di senatori della Repubblica Italiana che stappano champagne e mangiano mortadella come fossero ad un matrimonio, che sputano, che insultano e vengono insultati. Che si comportano alla pari di tifosi allo stadio contro i quali essi stessi hanno legiferato.


Si parla di mezzi di informazione che tacciono strumentalmente
su scene di bassa volgarità, rese ancor più gravi perché perpetrate da “onorevoli” cariche istituzionali. Si parla dell’immagine di un paese messo alla berlina di fronte a tutto il mondo, che si è autoderiso nella figura di persone che lo dovrebbero rappresentare. Non so se è sempre stato così, o se è quello che noi italiani ci meritiamo. Di certo non è questo il paese in cui voglio che crescano i miei figli. Vergogna.

Luca Cecchetti 27 anni, Roma


(25 gennaio 2008)

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=17665&sez=HOME_MAIL

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1 commento:

Franca ha detto...

Purtroppo nostri!
Uno spettacolo indegno, ma al quale siamo ormai abituati...