"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 23 gennaio 2008

In mobilità a 55 anni



Caro direttore, vorrei esporle il mio caso che credo rappresenti il segno del disfacimento Italia. Ho quasi 55 anni e a quasi 5 anni dalla pensione sono stato messo in mobilita’ con enormi difficolta’ a reinserirmi nel mondo del lavoro. Nel 2003 ho acceso un mutuo a tasso variabile la cui prima rata era di 770 euro mentre l’ultima di dicembre 2007 e’ di 1.025 euro, mi chiedo come si possa lasciare a casa un uomo di 55 anni con una facilita’ disarmante senza che nessuno muova un dito. Mi chiedevo se il governo non potesse esentarci provvisoriamente dal pagamento ici, bollo auto e canone rai, almeno per venirci incontro.

Ho saputo invece che un ramo del parlamento ha dovuto aumentarsi lo stipendio gia’ dorato, di 200 euro per equipararsi all’altro ramo, ma questi politici sanno cosa vuol dire vivere con lo spauracchio della quarta settimana?. Credo sia giunto il momento di dare un taglio a tutto cio’, io capisco la flessibilita’ ma poi a 55 anni si viene considerati giovani per la pensione e vecchi per il reinserimento. In attesa di un riscontro le faccio i migliori auguri per il suo giornale e le porgo distinti saluti.

Steve

(23 gennaio 2008)

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Il governo tuteli chi ha perso il lavoro


Rispondo a Steve. Io sono nelle tue condizioni ma mi sto battendo. E’ l’unica speranza che mi rimane. Ho fatto migliaia di vertenze, sempre per mio conto. Ora sono a buon punto. Il mio fascicolo è passato, dalla competenza del Ministero del Lavoro, alla decisione dell’INPS. Ho constatato che sono l’unico italiano a battermi.

Ho 57 anni, perso il lavoro nel novembre 2000. Ho i requisiti al prepensionamento dal gennaio 2003. Il prepensionamento non lo vogliono più concedere e dovrò attendere la pensione di vecchiaia nel 2016. A noi è dovuta un’assistenza adeguata. Una sola voce ha messo in guardia il Governo, ma non desta eccessiva preoccupazione. Per ottenere quanto di diritto, occorre essere in tanti a mostrare le particolari esigenze o i propri dubbi e chiedere che venga approvato un intervento in fase di presentazione del bilancio INPS, che sarà reso noto a metà febbraio.

Tutti possono collaborare, senza distinzione di grado di cultura, professione, religione, appartenenza politica e riguarda direttamente o indirettamente tutti gli Italiani. Ho appena iniziato a inviare lettere alla stampa, ai sindacati e quanti hanno i mezzi e la possibilità di interferire, per darci un sostegno. I giornali finalmente non trovano più difficoltà a parlarne. M’impegno a dare risposta a quanti vorranno inviarmi messaggi di posta elettronica per solidarietà, dare consigli o chiedere pareri. Un sincero grazie a quanti vorranno collaborare per dare maggior valore e dignità alla vita umana.

Almerino Dolciotti
almedolciotti@alice.it
Jesi
(23 gennaio 2008)


fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=17529&sez=HOME_MAIL

fonte immagine: http://www.gildavenezia.it/hp-img/trasferimenti4a.JPG

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1 commento:

elena ha detto...

Ma tu guarda! Non sono l'unico caso umano... quasi giro questo post a Bertinotti... peccato che, nel frattempo, lui non sia più segretario di partito ma si sia messo super partes - così non risponde nemmanco più.
Ma perché nessuno ci conta, noi "over 40", troppo esperti e troppo cari per essere presi in considerazione ma troppo giovani per andare in pensione (ammesso che qualcuno ci voglia andare)? Perché altrimenti i giovani scoprirebbero che avranno sul gobbone anche noi, che tanto siamo solo "casi umani"?
Che angoscia...