"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 21 gennaio 2008

Lunedì nero per le Borse. Il giorno peggiore dall'11/9

RECESSIONE MONDIALE, SULL'ONDA DEL DECLINO USA. A PRESTO IL SI SALVI CHI PUO'?
mauro
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Un lunedì di lacrime e sangue per le Borse europee, il più disastroso dall'11 settembre 2001, sull'onda delle preoccupazioni per i segnali di un'imminente recessione dell'economia degli Stati Uniti e di un rallentamento dell'Europa.


Milano brucia 32 miliardi. La seduta nera dei listini costa alle piazze finanziarie continentali 440 miliardi di euro. L'indice Dj Stoxx 600 è arretrato del 5,73%, bruciando circa 420 miliardi, oltre 13 milioni al secondo. Per Piazza Affari la capitalizzazione è scesa a 641 miliardi, mandando in fumo circa 32,7 miliardi (pari a 1 milione al secondo).

Europa in profondo rosso.Di seguito gli indici delle chiusure delle principali Borse europee: Londra -5,48%, Parigi -6,8%, Francoforte 7,16%, Madrid -7,54%, Milano -5,17 (S&P Mib) - Zurigo -5,26 per cento. Dal settembre 2001, le Borse europee non erano mai scese così tanto in un giorno solo.

Alla Borsa di Milano lo S&P/Mib ha perso il 5,17% a 33.903 punti e il Mibtel il 4,85% a 25.606 a punti. Per il listino milanese si è trattato del settimo maggior tonfo degli ultimi dieci anni.
A far tremare i mercati è dunque la paura di un periodo di rallentamento dell'economia globale in scia ai timori legati ai mutui 'subprime' e al comparto delle società assicuratrici di bond (come Mbia e Amac). «I mercati stanno lanciando un chiaro e forte segnale affinché le banche centrali taglino al più presto i tassi d'interesse per consentire maggiore facilità all'accesso al credito», ha sottolineato un operatore, puntando il dito contro il piano anti-recessione da 150 miliardi di dollari presentato da George W. Bush venerdì scorso.
È Saipem il peggior titolo del paniere principale con un tonfo dell'8,57% a 21,98 euro. Sulla controllata dell'Eni (-5,25% a 22 euro) hanno pesato i giudizi di alcune banche d'affari tra cui quello di Morgan Stanley che ha tagliato il rating a 'equal-weight' da 'overweight', riducendo anche il target price a 30. Inoltre, il settore petrolifero ha risentito del calo del greggio sotto gli 89 dollari al barile, che ha condizionato il comparto energetico con Erg (-5,38% a 9,73 euro) ed Enel (-5,59% a 7,55 euro). A precipitare anche Fastweb (-6,99% a 19,55 euro), al fianco di A2A (-7,27% a 2,6 euro) e Atlantia (-5,79% a 22,94 euro). Pesanti Fiat (-3,1% a 15,73 euro) e Alitalia (-5,38% a 0,7 euro).

Banche e assicurazioni i più penalizzati. A soffrire di più soprattutto i bancari con Intesa SanPaolo (-5% a 4,69 euro), UniCredit (-8,9% a 4,85 euro) e Mediobanca (-4,8% a 12,16 euro). Giù tra gli altri Bpm (-3,8% a 8,24 euro) e Mps (-3,73% a 3,12 euro). Sotto tono anche le assicurazioni con Generali (-5,12% a 27,98 euro) e Unipol (-5% a 1,91 euro).

Lusso nel mirino dei fondi.
Sotto pressione i colossi della moda che continuano a risentire delle vendite dei fondi d'investimento. Giù Bulgari (-5,7% a 7,42 euro) e Luxottica (-2,92% a 17,43 euro), così come Damiani (-9,4% a 2,23 euro) Tod's (-4,46% a 35,77 euro) e Poltrona Frau (-5,14% a 1,55 euro).

Sospensioni a raffica.
Numerosi, nel corso della seduta, i titoli che sono stati sospesi per eccesso di ribasso. Tra quelli a maggiore capitalizzazione Mediolanum (-5,12% a 4,37 euro), Parmalat (-3,1% a 2,24 euro) e Tenaris (-3,2% a 12,17 euro). Da segnalare poi la sospensione di Mediaset (-5,8% a 5,77 euro) per eccessivo scostamento tra un contratto e un altro.


L'onda lunga dell'Asia.
Il terremoto comincia in Asia e poi contagia i listini europei, che hanno perso fino al 7%, orfani di Wall Street, chiusa per il Martin Luther King Day. Il lunedì nero è iniziato con Tokyo, che ha perso il 3,86%, ai minimi da oltre due anni. Anche Hong Kong ha ceduto il 5,5%, il ribasso più grosso dall'11 settembre del 2001 e Shanghai intorno al 5%. L'ondata di ribassi proveniente dall'Asia ha colpito inevitabilmente l'Europa. Con i listini in profondo rosso dopo timidi tentativi di arginare le perdite.

Almunia: rischio recessione Usa. «Siamo molto preoccupati e speriamo che le cose non vadano così male come sembra - ha detto il ministro delle Finanze sloveno e presidente di turno dell'Ue, Andrej Bajuk - Seguiamo gli avvenimenti giorno per giorno». E il commissario europeo agli Affari Economici e monetari Joaquin Almunia, ha evidenziato che c'è il rischio di una recessione americana ma l'economia europea resta solida. «Un'eventuale recessione americana influenzerebbe anche l'Ue, ha ammesso Almunia, »ma non direttamente, perché la nostra economia non è più così dipendente dall'economia Usa come una volta».

I mercati azionari non credono infatti che il piano Bush riuscirà ad impedire la recessione in America e ora perfino in Europa i banchieri centrali ammettono che la crescita sarà inferiore al previsto. La Bce conferma che è pronta ad alzare i tassi per frenare l'inflazione perché un rallentamento più pronunciato dell'economia non è detto che riduca automaticamente il tasso di inflazione, che ha toccato il 3,1% a dicembre nella zona euro, un livello «intollerabile».
«Abbiamo chiaramente comunicato che siamo preoccupati per il tasso di inflazione - ha sottolineato Stark - faremo ciòe che è necessario per evitare gli effetti di secondo livello. Siamo pronti ad agire«. Nout Wellink, numero uno della banca centrale olandese e considerato uno dei falchi del direttivo della banca centrale, parlando in tv ha ammesso che il pil dell'Eurozona nel 2008, stimato dalla Bce in crescita tra l'1,5% e il 2,5%, »finirà più all'1,5% che al 2,5%«. Le parole di Wellink hanno un effetto immediato sull'euro, che per la prima volta da un mese, è scivolato sotto quota 1,45 sul dollaro e, sotto quota 153 sullo yen. Anche il petrolio, sull'onda dei cali di borsa, è sceso sotto gli 89 dollari, mentre il prezzo dell'oro arretra sulla scia del rafforzamento del biglietto verde.

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/01/borsa-piazza-affari.shtml?uuid=c5d0830a-c7f9-11dc-81ce-00000e251029&type=Libero


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