Damiano: "Il Paese ha bisogno di stabilità"
Finalmente il nuovo contratto c’è. E porta 127 euro in più al mese nelle tasche dei metalmeccanici. Dopo giornate di fuoco, dove le proteste dei lavoratori hanno bloccato strade e binari, e con la minaccia dello sciopero generale dietro l’angolo, il ministro del Damiano può ora esultare per aver compiuto quasi un miracolo.
Non vuole prendersi troppi meriti, il ministro. E precisa che l’azione del governo è stata attenta «a non invadere l'autonomia e la prerogativa delle parti sociali ma soltanto rendendosi disponibili ad avvicinare ed accompagnare le posizioni». Un lavoro che comunque c’è stato. E che il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha voluto riconoscere: «Dopo un confronto molto duro è stato raggiunto un buon accordo – ha commentato – Di questo risultato un riconoscimento va anche all'esperienza e alla competenza del ministro del Lavoro».
Ma alla fine, non è andata così: «Il contratto dei metalmeccanici si è concluso – afferma Damiano – È un risultato di grande rilevanza sia per i lavoratori, di cui migliorerà le tutele e le retribuzioni, sia per le imprese, per la loro competitività e flessibilità. Ma soprattutto per il Paese che ha bisogno di stabilità e certezze».
Gli aumenti entreranno a regime in tre tornate, per un totale di 30 mesi di contratto: 60 euro di aumento verranno erogati a partire da ora, altri 37 euro dal 1 gennaio 2009 e gli ultimi 30 euro dal 1 settembre 2009. Inoltre, ci sarà un’una tantum di 300 euro (nella quale rientra anche la cifra già erogata nello scorso contratto) che sarà nella busta paga del prossimo marzo. Infine, per quei lavoratori cjhe non hanno contrattazione di secondo livello (quella all’interno dell’azienda, per capirci) ci sarà un bonus di 260 euro su 13 mensilità.
Novità anche in materia di orario di lavoro: via libera all'utilizzo di un sabato comandato in più sia per tutte le aziende: «Un compromesso – secondo Damiano – che avvantaggia ambedue le parti sociali».
Anche Federmeccanica esprime soddisfazione per l'intesa raggiunta. E ora chiede la defiscalizzazione degli straordinari e della contrattazione di secondo livello: «È stato un contratto difficile – ha detto il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo – ma lo abbiamo chiuso nell'interesse del Paese e dei lavoratori. Siamo abituati a fare business, mercato – ammette – non è nostra abitudine fare queste trattative ma sono contento del risultato».
Soddisfatto Raffaele Bonanni, leader della Cisl: «Siamo contenti – ha commentato – e penso siano contenti soprattutto i lavoratori. È una mediazione intelligente. Ma l'accordo raggiunto sul contratto dei metalmeccanici – ha concluso – è anche un segnale positivo per il clima positivo del paese».
Esulta anche il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, soprattutto per quanto l’accordo è riuscito a raggiungere «dal punto di vista economico, che era il problema più sentito dai lavoratori». E Regazzi sottolinea anche che l’accordo ha finalmente sancito «la piena parità normativa tra operai e impiegati: nel contratto – spiega – c'è un'unica normativa, non ci saranno più operai e impiegati. Si parlerà di lavoratori».
Positivo anche il giudizio della Fiom: il segretario Gianni Rinaldini ha comunque ribadito che «ora la parola spetta ai lavoratori, perché andremo ai referendum, e valuteranno così questo difficile accordo». E aggiunge il suo punto di vista: «Le iniziative di lotta dei lavoratori hanno svolto un ruolo decisivo. Se si potesse farne a meno – ha detto – saremmo ben contenti, ma senza gli scioperi non saremmo arrivati a questo risultato».
Pubblicato il: 20.01.08
Modificato il: 20.01.08 alle ore 17.18
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=72252
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