(25.1.08) - Mentre Napolitano dà il via alle consultazioni c'è grande fermento fra i partiti politici italiani che devono analizzare i possibili scenari che si aprono e in particolar modo nel Pd, che si riunisce in un vertice con Romano Prodi
Ma il dibattito sulla possibilità di un nuovo governo o di elezioni anticipate non investe solo i gruppi politici ma anche chi non è atteso al Quirinale ma vuole dire la sua, come del resto ha fatto fino ad ora. Sono quelli che il segretario del Pdci chiama “poteri forti”, Confindustria e Vaticano, che dopo aver fatto pressing sul passato governo in temi economici ed etici decidono di dettare l'agenda anche in materia elettorale, con una certa convergenza d'idee, tra l'altro.Un governo tecnico per fare le riforme e andare avanti col risanamento è la strada indicata dal presidente di Confindustria. Luca Cordero di Montezemolo che si mostra scandalizzato per le scene viste in un Senato che paragona ad un suk (come se nei mercati di alcuni paesi arabi sia all'ordine del giorno insultare e aggredire un proprio collega) e sostiene che la parola, dopo la crisi, debba tornare a «noi cittadini».
Ma non subito, perché l'attuale legge non va bene a Montezemolo, dà troppo potere ai partiti e a una politica «sempre più concentrata sulla spartizione di posti e poltrone». La soluzione è «una breve ed efficace stagione di riforme condivise, nell'interesse generale». Insomma un esecutivo tecnico. Che Montezemolo, dopo aver sentito aleggiare i nomi di Draghi e Monti, si voglia candidare anch'egli alla guida di un nuovo governo?
Il primo appello dal mondo religioso invece arriva dalle Acli che chiedono ai partiti più «responsabili» di prendere in considerazione «l'ipotesi di un governo d'intesa, tecnico o istituzionale, in grado di affrontare le più urgenti scadenze politiche ed economiche e che metta mano alla riforma elettorale».
Ma quale riforma? La risposta la dà la Cei (Conferenza episcopale italiana) che, ricordando il «sostanziale pareggio del 2006», invoca una maggiore stabilità per il paese: «attori deboli producono tensioni e fratture, uno stato di instabilità permanente, cui non può supplire una enfatizzazione del processo maggioritario».
Ma fosse che l'ipotesi di un governo di larghe intese venga superata da quella di un governo di “larghissime” intese, con dentro centrodestra e centrosinistra e Montezemolo e Bagnasco presidenti delle Camere?
fonte: http://www.larinascita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=1893&Itemid=75
Ennò, cari signori: avete voluto far cadere questo governo? E mò andate a votare con la legge che hanno fatto i vostri amici!
3 commenti:
Anche l'Onorata Società, la Sacra Corona Unita, e la Nuova Camorra Organizzata si sono pronunciate per un governo tecnico. Attendiamo la posizione dell'Associazione Nazionale Alpini e della Gran Loggia Riformata di Rito Scozzese .'.
Concordo con il finale: elezioni subito!
Questi sono abituati già da tempo alle "larghe intese". Non dimentichiamo l'indulto e l'applauso circolare fatto al discorso di dimissioni di Mastella, discorso in cui attaccava la magistratura.
Mi possonmo trattare da cittadino-fesso, ma non permetto che mi facciano diventare "fesso".
Mat
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