"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 25 gennaio 2008

La Bufala di Ceppaloni

Per gentile segnalazione di Morgan
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L'editore del Nobel cileno ha dovuto fare un comunicato
la "bufala" gira da anni sul web, Mastella ci è caduto

"Non è di Neruda quella poesia
e lui non avrebbe gradito la citazione"

di FULVIO TOTARO


Clemente Mastella


ROMA - Non è di Pablo Neruda la poesia che Clemente Mastella ha letto ieri al Senato. Stefano Passigli, presidente della Passigli editori, che pubblica in Italia le opere del Nobel cileno, ha dovuto fare un comunicato. "Chi conosce la sua poesia - spiega Passigli - si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento".

"Meglio così: non credo che Pablo Neruda, che ha speso la vita per grandi ideali politici, sarebbe stato lusingato dal sentir citare una poesia davvero sua dalla voce di Clemente Mastella".

Analoga smentita è arrivata dalla Fondazione Pablo Neruda: "Quella poesia non è sua".

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine", diceva ieri il senatore dell'Udeur, ma non sapeva di essere caduto in una bufala che gira da anni su internet. Il testo della poesia è di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961. Da anni passa come una catena di sant'Antonio dalle caselle di posta elettronica ai blog: una ricerca su Google produce quasi cinquantamila risultati per le parole Neruda e "muore lentamente", ma solo pochissimi siti segnalano l'errore: il 10 gennaio 2007, più di un anno fa, Lorenzo Masetti lo scriveva sul suo blog; un altro blog sul sito internet del Pais lo ha scritto l'8 luglio 2007.

Poche segnalazioni rispetto ai tantissimi siti che avevano diffuso questa "ode alla vita", come una poesia di Neruda, ma la lettura di Mastella ha svelato l'errore.

(25 gennaio 2008)

fonte: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/crisi-governo-2/poesia-neruda-no/poesia-neruda-no.html

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2 commenti:

Franca ha detto...

Indipendentemente se la poesia è sua o meno, aver citato Neruda è una bestemmia...

Anonimo ha detto...

In ogni caso questi versi, che io trovo belli "Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine", non possono essere strumentalizzati da Mastella, che con essi ha poco da spartire.
Un invito all'impegno, al confronto e alla scoperta è un invito a "costruire" e non a "sfasciare".
O furbo o idiota, ma ritengo che sia solo furbo.

Mat