"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 19 gennaio 2008

Mastella: «Sono l'Obama campano: scomodo»

Sandra Lonardo al gip: mai minacce, era uno sfogo

ROMA (19 gennaio) - Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio regionale della Campania, è andata nel pomeriggio al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per essere dal gip, Francesco Chiaromonte. Sandra Lonardo, giunta a bordo di un'auto di grossa cilindrata scortata da un'altra autovettura delle forze dell'ordine, è stata accolta da un lungo applauso delle persone che sostavano nei pressi del palazzo di giustizia. Lei per tutta risposta dall'automobile, senza abbassare i vetri e senza avere alcun contatto con le persone, ha lanciato baci e saluti. Il gruppo di amici di Sandra Lonardo, giunti nel pomeriggio a Santa Maria Capua Vetere, hanno esposto nuovamente lo striscione con la scritta: «Libera Sandra, liberi tutti», e hanno urlato frasi di solidarietà nei confronti del presidente del Consiglio regionale della Campania.

Sandra Lonardo Mastella, nella dichiarazione spontanea resa al gip, si è detta disponibile a rispondere ad ogni domanda che le verrà rivolta dall'autorità giudiziaria e a fornire ogni chiarimento sulla vicenda giudiziaria «al giudice competente, ovvero dinanzi all'autorità giudiziaria che dovrà giudicarmi». La moglie di Mastella si è detta disponibile anche a dare la massima collaborazione ai giudici per tutte le esigenze utili a chiarire la vicenda. Nel corso della dichiarazione ha chiarito quattro aspetti che riguardano la vicenda giudiziaria. Ha evidenziato l'esistenza di una intercettazione telefonica nella quale, parlando con il consuocero, Carlo Camilleri, anch'egli coinvolto nell'inchiesta, lei gli dice di dedicarsi alla sua attività professionale e di fare tutto «nel rispetto sempre delle regole».

«Millanterie e falsità». Sandra Lonardo Mastella, nel corso della dichiarazione spontanea fatta al gip, ha sostenuto che l'indagine che la vede coinvolta è disseminata di «millanterie o falsità. Chiunque dotato di buon senso e di media esperienza sa che non possono essere addebitati alla sottoscritta e a mio marito tali inevitabili millanterie o falsità di cui è disseminata l'indagine condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere».

«Mai minacciato nessuno: era uno sfogo». Sandra Lonardo Mastella ha anche precisato di non aver mai rivolto minacce o tentato di coartare la volontà di nessuno. «Non ho mai minacciato - ha detto - o tentato di coartare la volontà di chicchessia e tanto meno del dottor Annunziata. Credo che il privatissimo sfogo di un personale disappunto, avvenuto con il mio consuocero Camilleri, non può costituire o essere sintomo di un comportamento illecito di tipo intimidatorio nei confronti del dottor Annunziata».

In mattinata Clemente Mastella era tornato a parlare della vicenda che lo vede indagato e che ha portato agli arresti domiciliari della moglie. Mastella non vuole parlare di "grande complotto" nei suoi confronti: nonostante ciò si definisce "scomodo" perché, dopo le elezioni, ha capito di essere l'ago della bilancia, visto che la Campania, dove l'Udeur ha ottenuto un ottimo risultato, «è come la California per Obama o Hillary Clinton: determinante, in grado di cambiare gli equilibri. E chi vince la Campania vince nel Paese. E io, fra quelli determinanti, sono il leader più debole. I miei guai sono iniziati quando sono diventato ministro, lì mi sono spaventato, aveva ragione Cossiga».

L'ex Guardasigilli sostiene che contro di lui è stata commessa «una cattiveria giudiziaria»: quella di arrestare sua moglie Sandra Lonardo. Se fosse stata semplicemente iscritta nel registro degli indagati, infatti, lui non avrebbe avuto l'obbligo di dimettersi. E definisce "malagiustizia" il fatto di dover essere giudicato da "una macchietta apparsa su You Tube" perché »un giudice incompetente che arresta incensurati - sottolinea - è sconvolgente«.

Spara a zero contro gli ex colleghi ministri che il giorno delle sue dimissioni l'hanno lasciato solo in Aula («c'era solo Chiti»), ma difende Prodi perché il premier con lui, ammette, «è sempre stato corretto». Soprattutto in questa decisione di assumere lui l'interim della Giustizia. Anche con De Mita rende noto di aver riallacciato i rapporti, dal momento che lui e la moglie, Annamaria, hanno telefonato a Ceppaloni per esprimere solidarietà. E questo, spiega Mastella, è un gesto «che riscatta tutto il passato, lo cancella».
Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Ricardo Franco Levi, gli ha scritto "una bella lettera".
Quindi, bene la solidarietà, ma il leader dell'Udeur ci tiene a ribadire che lui è innocente, non ha fatto nulla. Quella di indicare qualcuno alla guida di qualche ente non è un reato perchè, dichiara, lo fanno tutti. E anche l'accusa di aver comprato a prezzi stracciati degli appartamenti
non sta in piedi perchè lui per acquistarli, confessa, ora non si ritrova più «nemmeno con una lira in banca».

Sandra Lonardo fiduciosa. «Il presidente Lonardo è serena, convinta che la verità verrà fuori in modo evidente». E' quanto ha detto Alberto Borrelli, portavoce del presidente del consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo Mastella. «I fatti parlano da soli - ha aggiunto Borrelli - perché in questi tre anni il presidente ha svolto attività improntate alla trasparenza e all'innovazione. Non ho avuto modo in questi ultimi giorni di incontrarla personalmente, perché sottoposta al provvedimento, ma dai familiari e dai difensori mi è stato riferito che lei è serena».

D'Alema: Mastella ha dimostrato serietà. Le dimissioni di Clemente Mastella da ministro della Giustizia sono «un atto di serietà e responsabilità, tenuto conto che Mastella aveva avuto una grande solidarietà in Parlamento, ben aldilà dei confini della maggioranza. Ha dimostrato, come in altre circosctanze, di essere una persona seria - dice il ministro degli Esteri e vice premier Massimo D'Alema - Dell'inchiesta non conosco le carte. Dalle ricostruzioni e dalle dichiarazioni che ho ascoltato, gli arresti effettuati mi sembrano una forzatura incomprensibile».

Bindi: Mastella è stato esemplare. La decisione di Mastella di dimettersi per essere stato raggiunto da un provvedimento della magistratura è stata «esemplare», assai diversa da quella del presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro: lo ha detto il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi, durante la relazione di apertura del seminario della componente del Pd che fa capo a lei e ad Arturo Parisi. «Voglio sottolineare il comportamento esemplare - ha detto Bindi - di Mastella in questa vicenda e sottolineare lo stile degli esponenti di centrosinistra quando vengono raggiunti da provvedimenti della magistratura, rispetto allo stile di altri. I siciliani non saranno contenti di avere un presidente che si compiace di non essere stato condannato per mafia e resta al suo posto».

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=17260&sez=HOME_INITALIA

...

1 commento:

Franca ha detto...

Fra poco anche il nuovo Messia...