"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 16 gennaio 2008

Condannato per albericidio, a Las Vegas il processo dell'anno

QUESTA STRANA AMERICA..
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Ha avuto cinque anni di carcere per aver tagliato
le piante di un vicino. "Mi rovinavano il panorama"



Un'immagine di Las Vegas

dal nostro corrispondente
MARIO CALABRESI

NEW YORK - Albericidio: reato commesso da chi uccide 546 alberi e per questo viene condannato a 5 anni di carcere. E' successo a Douglas Hoffman, carpentiere dell'Arizona in pensione, che a 61 anni ha scoperto l'attrazione per la città del gioco. Con i risparmi di una vita si era comprato una casetta poco fuori Las Vegas dotata di giardino e veranda panoramica e ci si è trasferito con la moglie. Ma i vicini, in cerca di privacy, hanno cominciato a piantare alberi ovunque. In breve tempo la vista sullo "Strip", il viale dei casinò più famosi del mondo, era completamente oscurata e neppure le montagne si potevano vedere più.

Douglas ha cominciato a discutere chiedendo di tagliarli, di restituirgli il panorama, ma nessuno lo ha ascoltato, anzi gli hanno detto che non se ne parlava neppure. Così nell'ottobre del 2004 è cominciato il massacro degli alberi: notte dopo notte ha tagliato, abbattuto o avvelenato le radici di tutte le piante nelle proprietà dei vicini e finalmente le luci del boulevard south sono tornate visibili dalla sua veranda. Mentre lui si godeva la vista il panico si è diffuso nella comunità, tutta composta di tranquilli pensionati che avevano scelto la città del gioco per scaldarsi le ossa dopo una vita di lavoro.

C'era chi calcolava i danni, oltre 250mila dollari, e chi sosteneva che la furia distruttrice dopo le piante si sarebbe accanita sugli esseri umani. Lo sceriffo della contea di Clark non ci ha messo molto a trovare il colpevole e lo ha arrestato in flagrante mentre continuava il suo lavoro armato di una grande sega. Il procuratore Joshua Tomsheck ha scelto la linea dura e non solo lo ha accusato di vandalismo, ma di aver minacciato la comunità "di usare armi chimiche, biologiche e di distruzione di massa per i suoi scopi".

Il suo avvocato ha cercato di ridimensionare la cosa, ha ammesso che il suo cliente si è comportato come "un vandalo" ma poi ha chiesto la clemenza della corte: "Signori, ha tagliato degli alberi. non ha mai fatto del male ad un essere umano". Il procuratore ha replicato che la cosa più grave è stata la metodicità con cui ha portato avanti il suo progetto e ha terrorizzato i vicini, che si sono goduti tutto lo spettacolo in aula e non si sono persi un'udienza del processo.

Così non c'è stato niente da fare, la condanna richiesta è arrivata. Neppure il suo stato di salute precario ha ammorbidito la corte: cinque anni dietro le sbarre. Hoffman ha problemi all'anca, alla schiena al cuore e alla prostata e ha ascoltato la sentenza su una sedia a rotelle alla quale lo hanno ammanettato.

Quando il giudice Donald Mosley lo ha spedito in prigione, stupefatto, ha cominciato a gridare: "Ma io non sono una persona cattiva, sono una persona perbene, volevo solo un panorama".

Resterà in carcere almeno 14 mesi. Il boulevard dei casino lo potrà tornare a vedere non prima dell'estate del 2009.

(16 gennaio 2008)

fonte: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/ambiente/albericidio/albericidio/albericidio.html

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