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Ha avuto cinque anni di carcere per aver tagliato
le piante di un vicino. "Mi rovinavano il panorama"
Un'immagine di Las Vegas
MARIO CALABRESI
NEW YORK - Albericidio: reato commesso da chi uccide 546 alberi e per questo viene condannato a 5 anni di carcere. E' successo a Douglas Hoffman, carpentiere dell'Arizona in pensione, che a 61 anni ha scoperto l'attrazione per la città del gioco. Con i risparmi di una vita si era comprato una casetta poco fuori Las Vegas dotata di giardino e veranda panoramica e ci si è trasferito con la moglie. Ma i vicini, in cerca di privacy, hanno cominciato a piantare alberi ovunque. In breve tempo la vista sullo "Strip", il viale dei casinò più famosi del mondo, era completamente oscurata e neppure le montagne si potevano vedere più.
Douglas ha cominciato a discutere chiedendo di tagliarli, di restituirgli il panorama, ma nessuno lo ha ascoltato, anzi gli hanno detto che non se ne parlava neppure. Così nell'ottobre del 2004 è cominciato il massacro degli alberi: notte dopo notte ha tagliato, abbattuto o avvelenato le radici di tutte le piante nelle proprietà dei vicini e finalmente le luci del boulevard south sono tornate visibili dalla sua veranda. Mentre lui si godeva la vista il panico si è diffuso nella comunità, tutta composta di tranquilli pensionati che avevano scelto la città del gioco per scaldarsi le ossa dopo una vita di lavoro.
C'era chi calcolava i danni, oltre 250mila dollari, e chi sosteneva che la furia distruttrice dopo le piante si sarebbe accanita sugli esseri umani. Lo sceriffo della contea di Clark non ci ha messo molto a trovare il colpevole e lo ha arrestato in flagrante mentre continuava il suo lavoro armato di una grande sega. Il procuratore Joshua Tomsheck ha scelto la linea dura e non solo lo ha accusato di vandalismo, ma di aver minacciato la comunità "di usare armi chimiche, biologiche e di distruzione di massa per i suoi scopi".
Il suo avvocato ha cercato di ridimensionare la cosa, ha ammesso che il suo cliente si è comportato come "un vandalo" ma poi ha chiesto la clemenza della corte: "Signori, ha tagliato degli alberi. non ha mai fatto del male ad un essere umano". Il procuratore ha replicato che la cosa più grave è stata la metodicità con cui ha portato avanti il suo progetto e ha terrorizzato i vicini, che si sono goduti tutto lo spettacolo in aula e non si sono persi un'udienza del processo.
Così non c'è stato niente da fare, la condanna richiesta è arrivata. Neppure il suo stato di salute precario ha ammorbidito la corte: cinque anni dietro le sbarre. Hoffman ha problemi all'anca, alla schiena al cuore e alla prostata e ha ascoltato la sentenza su una sedia a rotelle alla quale lo hanno ammanettato.
Quando il giudice Donald Mosley lo ha spedito in prigione, stupefatto, ha cominciato a gridare: "Ma io non sono una persona cattiva, sono una persona perbene, volevo solo un panorama".
Resterà in carcere almeno 14 mesi. Il boulevard dei casino lo potrà tornare a vedere non prima dell'estate del 2009.
(16 gennaio 2008)
fonte: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/ambiente/albericidio/albericidio/albericidio.html
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