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La Sapienza, Il Papa contestato decide di annullare la visita
I 67: da noi nessun intento censorio
Giovedì, infatti, il Papa varcherà la soglia dell’università e gli studenti, o almeno una buona parte di loro, lo vogliono accogliere a modo loro. Tutto nasce da una lettera datata 10 gennaio. A scriverla, 67 docenti dell’Università La Sapienza che la indirizzano al Rettore, ma è evidente che è qualcun’altro che deve leggerla. È Benedetto XVI, papa Ratzinger, che giovedì 17 gennaio è stato invitato all’inaugurazione del nuovo anno accademico. Ma non per tutti è ospite gradito. Gli scienziati che insegnano a La Sapienza – e dietro di loro moltissimi studenti – ritengono «incongruo» l’arrivo del Papa nel più prestigioso degli atenei romani.
«In nome della laicità della scienza e della cultura – scrivevano una settimana fa – e nel rispetto di questo nostro ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l'incongruo evento possa ancora essere annullato». Ma il Vaticano non si è fatto mettere in crisi e da giorni va ripetendo che «il Papa è stato invitato, e la visita si terrà regolarmente».
Tra le cose che non vanno giù agli scienziati in cattedra alla Sapienza ce n’è una in particolare. «Il 15 marzo 1990 – ricordano nella lettera – ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un'affermazione di Feyerabend: “All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”. Sono parole – sottolineano i professori – che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano».
La protesta di professori e studenti non piace, come prevedibile, al centrodestra ma nemmeno ad alcuni esponenti dell’Unione. Non gradisce il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, secondo il quale «la pretesa di una minoranza dei docenti di impedire la presenza del Papa alla Sapienza è incomprensibile e deplorevole. È – dice Soro – un ritorno di oscurantismo illiberale indegno di una università, luogo elettivo per sua natura del confronto di idee».
Non piace il clima che si sta creando nemmeno al segretario del Pd Walter Veltroni. «Tra la voce critica e l'intolleranza – ha detto – c'è un confine che, per noi del Pd, non può essere varcato».
Perplesso invece il capogruppo del Pdci alla Camera, Pino Sgobio, che si chiede se l’invito del Papa all’inaugurazione «accadrebbe mai nelle università pubbliche di Spagna, Francia, Inghilterra o degli stessi Usa» e che lo considera comunque «un segnale di regressione dei temi della civiltà in generale».
«Amarezza» per quanto è accaduto è stata espressa dalla Santa Sede. Intanto, interviene a sostegno del Pontefice anche il ministro dell’Università Fabio Mussi che, insieme al Sindaco di Roma Walter Veltroni, giovedì prenderà parte all’inaugurazione dell’anno accademico. «Non si può negare ad un punto di vista autorevole come quello della Chiesa di esprimersi», ha detto Mussi. E in merito alla lettera dei docenti di fisica, il ministro della Ricerca e dell'Università spiega: «Posso condividere in parte o del tutto le loro posizioni, ma non posso condividere la richiesta che il Papa rinunci a parlare».
Pubblicato il: 15.01.08
Modificato il: 15.01.08 alle ore 16.27
fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72093
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5 commenti:
..."In altri termini, il discorso del 1990 può ben essere considerato, per chi lo legga con un minimo di attenzione, come una difesa della razionalità galileiana contro lo scetticismo e il relativismo della cultura postmoderna. Del resto chi conosca un minimo i recenti interventi del Papa sull'argomento sa bene come egli consideri con "ammirazione" la celebre affermazione di Galileo che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico.
Come è potuto accadere che dei docenti universitari siano incorsi in un simile infortunio? UN DOCENTE DOVREBBE CONSIDERARE COME UNA SCONFITTA PROFESSIONALE L'AVER TRASMESSO UN SIMILE MODELLO DI LETTURA DISATTENTA, SUPERFICIALE E OMISSIVA che conduce a un vero e proprio travisamento. Ma temo che qui il rigore intellettuale interessi poco e che l'intenzione sia quella di menar fendenti ad ogni costo. NE' C'ENTRA LA LAICITA', categoria estranea ai comportamenti di alcuni dei firmatari, che non hanno mai speso una sola parola contro l'integralismo islamico o contro la negazione della Shoah. Come ha detto bene Giuseppe Caldarola, EMERGE QUI "UNA PARTE DI CULTURA LAICA CHE NON HA ARGOMENTI E DEMONIZZA, NON DISCUTE COME LA VERA CULTURA LAICA, MA CREA MOSTRI". Pertanto, ripetiamo con lui che "la minaccia contro il Papa è un evento drammatico, culturalmente e civilmente".
Fonte: "L'Osservatore Romano"
Anche per me, quella parte laica che in queste ore gioisce del "successo" contro un rappresentante religioso, ha semplicemente fatto una figura di merda.
Chi è più "alto", secondo voi adesso?
Edgar condivido in pieno tutto il tuo commento:è drammatico quello che è accaduto.
grazie Francesco.
Ma il diritto di critica e di contestazione non esiste più?
O contro qualcuno non si può esercitare?
Mi chiedo: cosa sarebbe accaduto se si fosse contestato una qualche altra autorità spirituale come ad esempio un semplice Imam?????
Comunque il mio pensiero,da non praticante,è che la Sapienza,così come è ridotta oggi, non meritava nemmeno il discorso di un uomo di cultura quale è Joseph Ratzinger....!!!
Arriveremo al punto che nelle Università verranno trasmesse le trasmissioni della De Filippi alle inagurazioni degli anni accademici....
A questo ci ridurrà questo laicismo ottuso.....scusate... la parola laicismo è imperfetta e troppo sofisticata per classificare i superficiali oppositori dell'intervento del Prof.Joseph Ratzinger alla Sapienza.
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