La guerra è madre di tutte le cose. Divagazioni semiserie di un cuore irriducibilmente anarchico
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci
mercoledì 16 gennaio 2008
L'Afghanistan vieta il film Il cacciatore di aquiloni: «Scene inaccettabili che incitano alla violenza»
ROMA (15 gennaio) - Le autorità afghane hanno deciso di vietare il film Il cacciatore di aquiloni, tratto dal bestseller di Khaled Hosseini ambientato proprio in Afghanistan. La decisione è stata presa per via di alcune scene definite "inaccettabili", che potrebbero «incitare alla violenza». Il film è uscito il mese scorso negli Stati Uniti, prodotto dalla Paramount Vantage, dopo alcuni rinvii per le preoccupazioni sorte a causa delle scene di uno stupro di un bambino e di conflitti tra membri di tribù pashtun e hazara. A dicembre la casa di produzione, terminate le riprese del film in Afghanistan, era stata costretta a far uscire dal paese i tre bambini protagonisti nel timore di ritorsioni. ritorsioni. I tre si trovano ora negli Usa.
«Sulla base delle istruzioni date dal ministero dell'Informazione e della Cultura, il Cacciatore di aquiloni è messo al bando - ha detto all'agenzia Reuters, Latif Ahmadi, direttore dell'organismo statale Afghan Film - Certe scene sono discutibili e inaccettabili per alcune persone e potrebbero provocare reazioni e problemi per il governo e la popolazione». La proibizione non impedirà la circolazione del film in Dvd pirata. I cinema afghani sono pochissimi, solo nelle grandi città, e poco frequentati.
Il Cacciatore di aquiloni (edito in Italia da Piemme; l'anno scorso dello stesso autore è uscito Mille splendidi soli), sullo sfondo di trent'anni di violenta storia afghana, attraverso l'invasione sovietica degli anni Ottanta e l'ascesa dei Taleban al potere nel 1996, racconta l'amicizia tra due bambini, Amir, figlio di una ricca famigila pashtun, e il figlio del suo servitore hazara, Hassan. Quest'ultimo viene violentato da un teppista pashtun, senza che l'amico intervenga in sua difesa. Una scena che è condannata come anti islamica. Un altro bambino è costretto a esibirsi in un ballo erotico per un dirigente Taleban. Il padre dell'attore che interpreta Hassan aveva dichiarato a suo tempo di non essere stato informato che ci sarebbe stata una scena di stupro e, una volta scoperto il fatto, aveva chiesto venisse tagliata. «La gente in Afghanistan non capirà che si tratta di finzione», aveva detto il padre. Il bambino ha avuto un compenso di 10 mila dollari per interpretare Hassan, una somma notevole in Afghanistan.
fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=17039&sez=HOME_NELMONDO
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