"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 8 gennaio 2008

L'Airone perduto: tette al posto degli animali


prossimo sponsor di Airone?
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di Massimo Franchi


Airone vecchia maniera

L'ambientalismo del terzo millennio. Tette al posto del martin pescatore, storie di ufo dove c'erano i racconti di Jacques Costeau, spiegazioni su come ottenere super poteri nelle pagine una volta dedicate alla sintesi clorofilliana.


C'è da trasecolare nel vedere la pubblicità televisiva del nuovo (sic) "Airone". Lo storico mensile ambientalista uscito nel 1981 come costola del National Geographic è finito (come tutta l'Editoriale Giorgio Mondadori) nelle mani della Cairo Editore.

Il presidente del Torino, ex assistente personale di Berlusconi nel 1981, ha una ricetta unica per i giornali del gruppo: gossip e nudi a tutto spiano. E pazienza se "Airone" diventa come "Di più" di quel genio di Sandro Mayer (il sosia di James Bond che impazza nelle comparsate tv come tuttologo gossipparo).

L'idea è più o meno questa: le centinaia di migliaia di ragazzi che negli anni '80 andavano matti per le foto di tigri e leoni ora sono diventati grandi. Dell'ambientalismo gliene frega relativamente. Gli interessano di più culi (femminili, non animali) e marziani.

E così Luigi Grella dopo tre anni ha lasciato la direzione a gennaio 2007 e in pochi mesi il timone di Airone è passato al nuovo direttore, Andrea Biavardi. L'unico uomo al mondo che dirige riviste che più diverse non potrebbero essere: "For Men magazine", mensile per maschi arrapati a caccia di steroidi per i muscoli e di nudità per il pensiero, e, appunto, "Airone" storica voce del naturalismo, dell'ambientalismo e dell'ecologismo italiano, che dagli inizi degli anni 80 ha portato avanti le battaglie ecologiste facendo conoscere ai bambini le storie degli animali in estinzione.

A maggio i sette giornalisti della testata hanno approvato il nuovo piano editoriale del direttore. Per giunta all'unanimità. E da lì il cambiamento da mensile ambientalista a giornale popolare ha preso progressivamente il via.

Dopo mesi di anonimato, però Cairo e Biavardi si sono buttati a corpo morto sul trash. Spot televisivo a tappeto sulle reti Mediaset con Biavardi in persona che illustra il nuovo numero in edicola. Il primo titolo ha ancora a che fare con la natura, ma già il secondo spiega la svolta. «Come vincere la timidezza», corredato da una foto in cui si mostra un adolescente di fianco ad una starlette dal procace seno in primo piano. Poi si passa alle storie degli ufo e alla certezza che «fra pochi anni tutti noi potremo avere dei superpoteri».

Pare un incubo per i bambini degli anni '80 che sognavano con Airone di andare nella savana a vedere i ghepardi sfrecciare vicino a loro. Il risveglio è traumatico. Ma reale.

Gli ambientalisti naturalmente protestano. E hanno inondato il blog creato da Cairo per "consolidare" i rapporti con i lettori delle riviste del gruppo. Centinaia di messaggi che annunciano disdette di abbonamenti e chiedono di avere almeno la coerenza di cambiare nome perché il nostro Airone non esiste più.

I giornalisti però si difendono. «Gli ambientalisti che si inalberano mi fanno arrabbiare - spiega un redattore storico -. Perché quando eravamo in difficoltà non ci compravano. È logico che si cerca di sfruttare il marchio di Airone per fare una cosa diversa, però è tutto alla luce del sole».

Facendo fede di realismo, la spiegazione della virata nazional-popolare è condivisa. «L'alternativa era chiudere, come tutti i giornali ambientalisti in Italia. Quindi ben venga Cairo e ben venga il nuovo direttore. L'idea è quella di fare concorrenza a Focus, che viene letto da un milione di persone. Nel giro di pochi mesi abbiamo recuperato da 40 mila a 82 mila copie e altri tre giornalisti sono stati assunti».

Nessun disagio, dunque, neanche per le foto con le tette? «Si tratta solo di affrontare nuovi temi, magari con un linguaggio diverso. Ma io quello spot non l'ho visto...».


Pubblicato il: 08.01.08
Modificato il: 08.01.08 alle ore 13.19

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71927

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1 commento:

Franca ha detto...

Un bel passo avanti, non c'è che dire!