La guerra è madre di tutte le cose. Divagazioni semiserie di un cuore irriducibilmente anarchico
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci
venerdì 4 gennaio 2008
L'istinto suicida della sinistra che insegue la destra
CONTROMANO
di Curzio Maltese
L'istinto suicida della sinistra italiana, come tutte le malattie gravi, si è manifestato nella storia in varie forme e con i sintomi più diversi. La forma più frequente, riscontrata in questi ultimi anni, si chiama "sindrome dell'accordo bipartisan" o anche "dialogo con la destra". Nella versione estrema, è anche conosciuta come "dialogo con Silvio Berlusconi". La necessità del dialogo con la destra si baserebbe sul presupposto che la sinistra debba inseguire la presunta modernità della destra su quasi tutti i temi.
Perfino quando la modernità della destra ripropone antichi concetti del primo Medioevo.
Un piccolo esempio pratico, per cominciare. Nella legge finanziaria appena approvata, è stata cancellata una delle poche iniziative buone varate dai governi D'Alema. Si trattava di un fondo pubblico di 3,5 milioni di euro messo a disposizione delle comunità locali per intraprendere azioni legali in difesa dell'ambiente. Per esempio contro le fabbriche inquinanti o le ecomafie.
Grazie ad un accordo bipartisan, con il voto favorevole della destra e l'astensione della sinistra, il fondo per le cause legali è stato tramutato in aiuto di Stato ai cacciatori perché possano comprarsi la licenza e le armi da fuoco. L'idea è senz'altro originale, un allegro schiaffo al politicamente corretto. Ma la si può definire anche moderna? O non è piuttosto un'immensa stronzata, per usare un francesismo?
Ecco un altro esempio, più corposo.
Il nascente Partito democratico ha deciso di affidare il tema dei diritti civili alle illuminate teorie della professoressa Paola Binetti, numeraria dell'Opus Dei, a confronto della quale il cardinal Camillo Ruini sembra un reduce del Sessantotto. Il calcolo sarebbe quello di riuscire a catturare al Partito democratico il consenso dei cattolici tradizionalisti. Ora, alcune centinaia di ricerche sui risultati delle elezioni testimoniano che i cattolici tradizionalisti votano al 99 per cento per i partiti di destra.
A sinistra votano invece i cattolici liberali, che in Italia ormai rappresentano l'ultima riserva anticlericale. In pratica, non si conosce elettore del Pd che condivida le idee della signora Binetti, tranne la signora Paola Binetti medesima. Mentre empiricamente posso assicurare che centinaia di potenziali elettori del Partito democratico hanno smesso di esserlo nell'istante in cui hanno appreso la notizia.
fonte: ilVenerdì, in edicola oggi
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2 commenti:
Senza parole...
E no, Franca! Se quelli come te restano senza parole...parleranno solo "gli altri"! :-)
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