RIFORMA ELETTORALE
Il Cavaliere chiude a qualsiasi possibilità di allargare la discussione al ddl Gentiloni
Poi boccia il modello tedesco: "Sarebbe un ritorno indietro al passato"
Pdci: "Visione 'commerciale' della politica. Subito la legge sul conflitto di interessi"
Franceschini: "Nessuno scambio con le cose che ci siamo impegnati a fare per il Paese"
Silvio Berlusconi
ROCCARASO - Massima apertura al confronto sulla legge elettorale, ma chiusura netta se il campo viene esteso anche a provvedimenti come il ddl Gentiloni sul riassetto del sistema radiotelevisivo. Silvio Berlusconi torna a farsi sentire con la base del partito e detta le condizioni per le riforme. In collegamento telefonico con Roccaraso, il Cavaliere afferma: "Non potremmo trattare con forze politiche che mettessero in atto una decisione criminale come il disegno Gentiloni. Non ci sarebbe alcuna possibilità di dialogo - rimarca - con chi agisse in questo modo". E se An parla di "intervento positivo" e Fini ritiene "opportuno approfondire la questione", frena la sinistra estrema: "Come si fa a fare accordi sulla legge elettorale con chi ha una visione 'commerciale' della politica? - si domanda il Pdci - servono fatti concreti, subito la legge sul conflitto di interessi". Dello stesso tenore il vicesegretario del Pd Enrico Franceschini: "Non ci può essere nessuno scambio fra le cose che ci siamo impeghnati a fare per il Paese e il dialogo sulla legge elettorale".
Berlusconi: "Eliminare frazionamento". La proposta sulla legge elettorale, osserva il leader di Fi, "deve eliminare il frazionamento eccessivo che rende impossibile governare, espone i grandi partiti ai ricatti delle ali estreme e ci rende ridicoli agli occhi del mondo". Per questo "il sistema tedesco non va bene, sarebbe un ritorno al passato, verrebbe sottratta ai cittadini la possibilità di scegliere premier e governo". La governabilità "è cosa necessaria, lo sbarramento più elevato è, meglio è: il 5% è il minimo che si deve avere".
Ideale il modello francese. Berlusconi ribadisce che dal suo punto di vista il "porcellum" di Calderoli, con qualche piccolo ritocco, potrebbe andare benissimo, mentre a questo punto il traguardo ideale resta il modello francese. "Sono d'accordo con Veltroni, ha dato buoni risultati. Per fare in Italia quello che Sarkozy ha fatto in Francia in poco tempo ci vorrebbero 2-3 anni. Ci vuole un solo turno, una sola scheda, un solo voto. Speriamo che si trovi l'accordo".
"Dialogo con centrosinistra, la legge, poi al voto". Per Berlusconi le "difficoltà" della situazione italiana sono tali da rendere "assolutamente" necessario un dialogo con il centrosinistra. "Noi lo stiamo facendo - insiste - dopo la legge bisognerà andare al voto per dare un governo condiviso dalla maggioranza del Paese. E' assurdo che un esecutivo con il 17-21% dei consensi continui a governare. Se fosse capitato a me, sarei salito da tempo al Quirinale per dare le dimissioni".
Fini: "Intervento positivo". Parla di "intervento doppiamente positivo" Gianfranco Fini, "per la sua contrarietà al sistema elettorale tedesco e per il ribadito sì al sistema elettorale francese, da sempre scelta privilegiata di An. "Poiché nella bozza Bianco il diavolo è nei dettagli - aggiunge il leader di An - che poi tanto dettagli non sono, è comunque opportuno approfondire la questione della legge elettorale. Per quanto riguarda An, è doveroso farlo in uno spirito che salvaguardia il bipolarismo e l'unità della coalizione di centrodestra".
Franceschini: "Non si fanno scambi". Il vicesegretario del Pd parla chiaro: "Non ci può essere nessuno scambio tra le cose che ci siamo impegnati a fare per il Paese", tra cui la Gentiloni, "e il dialogo sulla legge elettorale". Franceschini ricorda che "abbiamo spiegato l'esigenza di mantenere due piani distinti, quello delle riforme e delle regole, sul quale servono dialogo e intesa con l'opposizione, e quello dell'azione di governo, su cui sarebbero proseguiti il confronto e lo scontro tra maggioranza e opposizione. Per questo continueremo, mentre dialoghiamo sulle regole, a impegnarci per attuare il programma di governo che, com'è noto, prevede la riforma Gentiloni".
Pdci: "Subito legge conflitto interessi". In una nota, il capogruppo del Pdci alla Camera, Pino Sgobio, invoca una "risposta con fatti concreti" alle parole di Berlusconi, "non con accordicchi di basso profilo, o inciuci". E sottolinea la necessità di "fare subito ciò che si è promesso agli elettori: il conflitto di interessi, punto fondamentale del programma dell'Unione, non attuarlo sarebbe tradire un impegno solenne".
(13 gennaio 2008)
fonte: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-elettorale-13/berlusconi-nessun-dialogo/berlusconi-nessun-dialogo.html
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4 commenti:
Sempre Mafioso il nano di Arcore!!
Berlusconi è il vero cancro della vita politica , sociale ed economica dell'Italia, solo dei parassiti o persone mafiose possono continuare a sostenerlo!!!
Magari, amico anonimo! Purtroppo continuano a sostenerlo tante persone disinformate e persino altre disorientate dalla mancanza di una politica autenticamente si sinistra in questo Paese!
C'ha provato anche stavolta!
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