"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 5 gennaio 2008

NAPOLI - "La munnezza e' oro!"

visita il sito la voce di Pasquino


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APPROFONDIMENTI


Emergenza rifiuti a Napoli : "La munnezza e' oro!"
di Alessandro Balducci


Scusate per la lunghezza,
ma, prima di esporre qualche riflessione, vi invito a leggere questo brano della trasmissione "Report", condotta dalla magistrale Milena Gabanelli, andata in onda il 20 novembre del 2006.


"MILENA GABANELLI IN STUDIO Buonasera, Il nostro ministro dell'economia Padoa-Schioppa , qualche mese fa ha dichiarato che la situazione dei conti è molto grave, che le regioni e i comuni devono avere maggiore controllo sulla spesa, è condizione per l'equità sociale. E i sindaci a lanciare il grido d'allarme: saranno penalizzati i cittadini! Nella puntata di oggi vediamo dove e come si sperpera. Dalla Campania, alla Lombardia, dal Lazio all'Emilia Romagna.

BERNARDO IOVENE Quanti siete qua?
UOMO 1 260, 256.quanti siamo qua?

BERNARDO IOVENE 260 persone? E adesso cosa state facendo?
UOMO 2 Niente.

BERNARDO IOVENE Non fate niente?
UOMO 2 No. Non ci mettono a fare niente.

BERNARDO IOVENE Nessuno lavora?
UOMO 2 E lavoriamo come.qua non stiamo lavorando, scusate?

BERNARDO IOVENE In questo momento state lavorando?
UOMO 2 E questo ci mettono a fare.e che dobbiamo fare?

BERNARDO IOVENE Cioè niente?
UOMO 2 Gli automezzi stanno tutti negli auto-park là, andate negli auto-park.

BERNARDO IOVENE Quanti siete?
UOMO 3 Come.siamo 200 persone. 200..30!

BERNARDO IOVENE Oggi che state facendo?
UOMO 3 Eh, niente, per i mezzi che siamo a disagio non possiamo uscire.

BERNARDO IOVENE E state qua senza far niente?
UOMO 3 Niente! Perché dobbiamo uscire a turni con i mezzi perché stanno tutti rotti.

UOMO 4 Napoli 5.
BERNARDO IOVENE Napoli 5? Quanti lavoratori siete?
UOMO 4 Siamo 364 unità.

BERNARDO IOVENE Lavorate tutti i giorni?
UOMO 4 Si, sono tre turni: mattina, pomeriggio e notte.

BERNARDO IOVENE Che cosa fate?
UOMO 4 No che cosa facciamo, dovremmo fare la raccolta differenziata. ma come vedi, non facimmo proprio niente.
UOMO 5 Fino all'1 di pomeriggio poi.

BERNARDO IOVENE E cosa fa, praticamente che cosa fa?
UOMO 5 Eh, nulla. Stiamo qua, di quei pochi mezzi che escono con.

BERNARDO IOVENE Voi fate 3 turni e state qua dentro senza fare niente?
UOMO 5 Senza fare niente.

BERNARDO IOVENE Voi che cosa dovreste fare qua?
UOMO 2 La raccolta differenziata.

BERNARDO IOVENE E la fate?
UOMO 2 L'abbiamo fatta, eccome non l'abbiamo fatta fino a quando c'erano i mezzi disponibili, fino a quando.!

BERNARDO IOVENE L'avete fatta per 4 anni?
UOMO 6 Si.

BERNARDO IOVENE E adesso da quanto tempo non la fate più?
UOMO 6 Da circa 1 annetto.

BERNARDO IOVENE Questi che cosa sono?
UOMO 6 I mezzi con i quali lavoriamo.

BERNARDO IOVENE Non ne avete neanche uno funzionante? Uno c'è funzionante?
UOMO 6 Si, qualcuno ma.diciamo non possiamo fare con un solo mezzo la raccolta.

BERNARDO IOVENE Voi quanti comuni dovreste.? UOMO 6 32.

BERNARDO IOVENE 32 comuni?
UOMO 6 Esatto.

BERNARDO IOVENE Con questi mezzi qua?
UOMO 6 Esatto. E noi purtroppo.

BERNARDO IOVENE Quanti lavoratori siete?
UOMO 6 Siamo 240, 250 però...

BERNARDO IOVENE Che cosa fate tutti i giorni? UOMO 6 Adesso qua non facciamo niente.

BERNARDO IOVENE Cioè venite qua, firmate. UOMO 6 Veniamo qua, firmiamo e aspettiamo l'orario per andare a casa.

BERNARDO IOVENE Ma Lei sta dicendo sul serio? UOMO 6 E certo!

BERNARDO IOVENE Cioè quanti siete 250?

UOMO 6 250 persone. [.]


MILENA GABANELLI IN STUDIO Da anni in questa regione salta fuori ciclicamente l'emergenza rifiuti. Parliamo della spazzatura, quella che mettiamo in un sacchetto, lo portiamo nel cassonetto poi passa il camion che ritira e porta all'inceneritore o alla discarica, succede così dappertutto. Dal 97 la legge obbliga a fare la raccolta differenziata e da allora ogni regione e ogni comune si è organizzato. In Campania, dal 99, sono stati creati 18 consorzi. Proprietari e soci sono i comuni, i dipendenti a libro paga 2400. Dovrebbe essere pulita come la Svizzera, se lavorassero, e se non lavorano qualcuno sarà pur responsabile! Vediamo se il nostro Bernardo Iovene riesce a venirne a capo. E ripartiamo dai consorzi.."

Il resto del documento e' reperibile al sito della trasmissione. Era il 20 novembre del 2006. Ci si aspettava che, dopo un'inchiesta televisiva cosi' drammatica sulla faccenda dei rifiuti in Campania, qualcosa si muovesse. Invece niente. E adesso, dopo quasi 1 anno e mezzo, la situazione e' sfuggita di mano.

E' vero che il traffico di rifiuti fa gola alla Camorra. Come ha documentato Roberto Saviano in un articolo su un noto periodico del giugno scorso: "Non c'è stato un momento in cui i rifiuti hanno smesso di essere - come si evince in un'intercettazione di un imprenditore dei rifiuti del clan Fabbrocino: "Business, business, business". Per lui e per chiunque come lui abbia voluto tuffarsi dentro negli ultimi vent'anni. Negli anni '90, Nunzio Perrella ex uomo del clan Puccinelli, un sodalizio noto per i traffici di cocaina, fu uno dei primi che sbaragliò le indagini, e quando decise di pentirsi la prima cosa che disse ai pm fu: "Dottore, ma quella la munnezza è oro"."

Ma l'occupazione di vaste aree del Paese da parte delle mafie non puo' essere un alibi per coprire o negare le responsabilita' dell'amministrazione pubblica, dell'imprenditoria e, per certi versi, della stessa cittadinanza. La Camorra ha usato il suolo della Campania come discarica dei rifiuti piu' o meno tossici importati da mezza Italia.

Nel suo libro, "Gomorra", Saviano racconta di come nelle discariche clandestine in provincia di Caserta o di Napoli, si trovino rifiuti ospedalieri o prodotti di scarico industriali provenienti dalle aziende della Lombardia, del Veneto, della liguria, della Toscana. Ma quando le discariche vengono trovate dai magistrati o dalle Forze dell'ordine, ormai il danno e' fatto, i terreni irrimediabilmente perduti, le falde acquifere definitivamente inquinate.

E allora viene da chiedersi: quelle imprese che hanno affidato ad aziende in odore di Camorra lo smaltimento dei propri rifiuti - magari perche' praticavano dei prezzi piu' bassi rispetto alle aziende oneste - sono meno responsabili dei camorristi? E le associazioni degli imprenditori, non possono dare indicazioni ai loro associati sulle aziende da evitare o da "isolare"? Del resto, come sta insegnando l'esperienza della Sicilia, per la mafia sono piu' dannosi quei commercianti, artigiani, impresari che hanno deciso, insieme, di non pagare il pizzo, piuttosto che mille arresti di boss e picciotti.

Come ha documentato "Report", si parla di 2400 persone che dovrebbero lavorare alla nettezza urbana, nella regione Campania, e che invece o non lavorano o sono male utilizzate. C'e' chi denuncia la ridondanza di Regioni, Provincie e Comuni, ma invece di costringere gli Enti locali ad usare le risorse umane e materiali di cui essi gia' dispongono, proliferano nuovi Comitati di Emergenza, con conseguente aggravio sui conti pubblici. E' possibile che sugli atti dell'amministrazione locale non ci sia piu' un controllo?

Davvero siamo al punto che per veder ristabililita, non dico la legalita', ma almeno una corretta gestione della cosa pubblica bisogna augurarsi sempre e soltanto l'intervento della magistratura? La quale magistratura, peraltro, puo' intervenire soltanto in presenza di ricadute penali o di violazione della legge. E cioe', quando ormai la situazione e' largamente compromessa.

Sono passati 15 mesi dall'inchiesta di Report: possibile che a nessuno sia venuto in mente di andare a vedere perche' e percome la maggior parte degli addetti alla raccolta dei rifiuti, in Campania, se ne sta' con le mani in mano, mentre citta' e paesi vengono sommersi dai rifiuti? E ancora: qualcuno ci dovra' pur spiegare, prima o poi, perche' un giorno la gente protesta contro la costruzione dei termovalorizzatori (che poi sono degli inceneritori) e nell'altro i cittadini scendono in piazza a protestare contro la mancata raccolta dell'immondizia e ad incendiare i cumuli di rifiuti con conseguenze - per la salute delle persone - molto piu' gravi di cento inceneritori messi insieme.

Ma forse, in questo caso, vale la testimonianza di quel lettore napoletano che ha inviato una bellissima lettera - pubblicata sul sito di un quotidiano di rilevanza nazionale - allegando un breve filmato ripreso col cellulare; nelle immagini si vedono mani anonime appiccare il fuoco con "geometrica potenza" ai cumuli d'immondizia per le strade.

C'e' qualcuno che soffia sul fuoco della monnezza. Con la speranza che l'emergenza rifiuti duri perche' - per dirla con Saviano: "L'emergenza è uno dei momenti in cui si guadagna di più. Quando si cumulano sacchetti, i bronchi dei cittadini si irritano, la benzina viene gettata sui bidoni per bruciarli, quando le televisioni di tutto il mondo riprendono i cassonetti che sembrano sventrati con le budella da fuori, c'è necessità di toglierli per evitare epidemie gravi, c'è necessità di risolvere subito, non badando dove si smaltirà e i mezzi che lo faranno, questa necessità porta a usare i mezzi bobcat, camion, appaltati con noli a freddo e a caldo, ossia non controllabili e quindi facilmente gestibili dalle ditte dei clan. L'emergenza non è mai creata direttamente dai clan, il problema è che la politica degli ultimi anni non è riuscita a chiudere il ciclo dei rifiuti."

Ecco appunto. La munnezza e' ORO!!

fonte: http://www.osservatoriosullalegalita.org/08/acom/01gen/0404alexrifiuti.htm

direttore Rita Guma

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2 commenti:

Franca ha detto...

Ho visto quella puntata di Report: è allucinante!

gianfalco ha detto...

E' il quadro esatto non solo del dramma rifiuti, ma di tutta una situazione.
Se vuoi, sul mio blog puoi scaricare un banner a sostegno di Napoli.
Ciao