"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 11 gennaio 2008

Prodi: giù tasse su poveri e lavoro. La maggioranza ritrova l'unità

Anche Montezemolo apprezza patto



«Il Paese ci chiede di governare, di dire dei sì e dei no, di non tergiversare. È una lezione di cui fare tesoro». Il presidente del Consiglio Romano Prodi chiude il vertice di maggioranza con un messaggio chiaro agli alleati, invitandoli ancora una volta a superare i distinguo, prendendo lo spunto dalla richiesta di governo che viene dall'emergenza rifiuti in Campania. E che vale anche in economia, come in tutti gli altri campi.

L'incontro di giovedì ha però i fari puntati in particolare sull'agenda economica del governo. Il Professore snocciola, in otto cartelle, le linee guida: stop a nuove tasse e avanti tutta per un taglio a quelle sui redditi più bassi. Ai "rigoristi" del bilancio sottolinea come il risanamento dei conti sarà sempre un obiettivo di questo governo e sul nodo della tassazione delle rendite finanziarie sceglie una soluzione diplomatica: alzarle dal 12,5 per cento al 20 per cento è una questione di giustizia sociale, ma occorre procedere - avverte - con cautela. L'occhio ovviamente è alla crisi dei mutui subprime di questa estate e al delicato equilibrio dei mercati finanziari.

Aumentare potere d'acquisto dei salari. «Con gli strumenti che abbiamo a disposizione - dice Prodi - e con le risorse che saremo capaci di generare possiamo muoverci nella direzione di una riduzione concreta del carico fiscale, a vantaggio, innanzitutto dei salari e dei bassi redditi. Dobbiamo fare più affidamento sulla domanda interna, sostenere il potere d'acquisto dei lavoratori e delle famiglie in un quadro di economia competitiva».

Extragettito per meno tasse per lavoratori e famiglie. «Tutto ciò che sarà recuperato dall'evasione fiscale o da altre forme di extra-gettito dovrà essere indirizzato alla riduzione del carico fiscale dei lavoratori e delle famiglie. Del resto - prosegue il premier - questa è stata la decisione del Parlamento assunta in sede di esame e approvazione della legge Finanziaria».

Risorse da trimestrale. Per conoscere a quanto ammonta esattamente il gruzzolo a disposizione del governo per mettere in campo tutte le misure occorrerà, però, aspettare «la trimestrale di cassa, quando - dice il presidente del Consiglio - avremo dati certi a nostra disposizione».

Rendite finanziarie. Prodi promette agli alleati un intervento sulla tassazione delle rendite finanziarie, con un occhio però attento ai mercati finanziari. «Pur con tutte le cautele, legate al momento delicato che vivono in questo momento i mercati finanziari, è difficile continuare con l'anomalia di un sistema nel quale il lavoro e l'impresa sono tassati più che le rendite finanziarie. Nessun intento punitivo, naturalmente. Semplicemente la riconduzione delle nostre regole a principi di maggiore semplicità, come l'uniformità dell'aliquota al 20 per cento, e di giustizia distributiva».

Liberalizzazioni. «Dobbiamo fissare - afferma il presidente del Consiglio - un calendario impegnativo per le riforme già in parlamento e proseguire con politiche che mettono al centro i diritti dei consumatori».

Concertazione e nuovo patto per lo sviluppo. «Dopo questo nostro incontro, il governo aprirà una nuova fase di concertazione con l'obiettivo di giungere ad un grande patto per lo sviluppo. Lo dobbiamo fare ora - prosegue - e lo dobbiamo fare noi. Per non sprecare un'enorme opportunità che abbiamo a portata di mano».

Equilibrio dei conti. Il trend delle spese è stato invertito. I dati sono buoni: «Il disavanzo pubblico scende sotto il 2 per cento del Pil e l'avanzo primario supera il 3 per cento del Pil», evidenza il Professore. «Proseguire il riequilibrio finanziario - dice Prodi - è un obbligo non solo economico, ma anche morale nei confronti delle generazioni future dalle cui spalle dobbiamo togliere il peso enorme dei debiti accumulati in passato».

Pubblica Amministrazione. «Apriremo subito la trattativa per il contratto» del pubblico impiego, «chiedendo piena attuazione del memorandum siglato con sindacato su qualità, mobilità e merito».

Riforme. «L'incontro ha lo scopo di condividere scenari ed obiettivi in un quadro generale di riforme che dobbiamo tenere presente - sottolinea il presidente del Consiglio - e che dovremo affrontare nei prossimi mesi. Penso alla riforma istituzionale, alla legge elettorale ed anche al conflitto di interesse ed alla riforma della Rai».

Sì di Montezemolo. Confindustria condivide la posizione del presidente del Consiglio Romano Prodi. Per Luca Cordero di Montezemolo «il Paese ha bisogno, oggi più che mai, di un accordo tra Governo, imprese e sindacati che metta al centro la crescita ed è importante che ognuno faccia fino in fondo la propria parte».

«Interventi di carattere fiscale devono essere legati a un forte impegno delle forze sociali per più produttività, salari e investimenti», ha detto Montezemolo in una nota».

«Del resto - ha aggiunto - questa è sempre stata la nostra posizione sin dal settembre quando proponemmo un patto per la produttività e la crescita».

Maggioranza compatta. «Grande soddisfazione» esprime il vice segretario del Pd Franceschini. Contenti anche Sinistra e l'Arcobaleno e socialisti. Guardingo Dini, mentre Mastella pensa alla legge elettorale.


Pubblicato il: 10.01.08
Modificato il: 10.01.08 alle ore 20.36

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71974

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

«Il Paese ci chiede di governare, di dire dei sì e dei no, di non tergiversare. È una lezione di cui fare tesoro».
E' chiaro che queste parole di Prodi sono una presa in giro e comunque è un tentativo maldestro per voler rimettere su la testa.
Il bello è poi, che sono convinti di prenderci in giro (e comunque sanno che siamo impotenti dinanzi alle loro malefatte e se la giocano come meglio credono).
Il peggio, invece, è che c'è un sacco di gente che sta apprezzando queste parole prodiane come perle di saggezza e serietà.
Dico io, ora se ne rende conto 'sto 'mbecille.
Ieri un'uomo è stato licenziato in tronco per futili motivi, gli revocheranno per questo il permesso all'adozione di un bambino che da tempo i coniugi speravano di avere.
Tristissima storia come tante altre in questo paese dove il Presidente del Consiglio crede di essere un leader e per giunta furbo.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

..."È una lezione di cui fare tesoro"... che retorica del cazzo! Scusate amici ma queste cose proprio non le sopporto...
..."E' una lezione di cui fare tesoro"... tzè! Più ci penso e più m'indigno. Ma dove viveva prima, sulla luna!

Un saluto a voi, miseri mortali.

Franca ha detto...

In attesa di vedere qualche fatto concreto, rispolvero la canzone di Mina: Parole, parole, parole, soltanto parole...