Chiti: ineludibile riapertura di Pianura
Le immagini di Napoli assediata dai rifiuti finite sulle prime pagine di molti giornali esteri e sui principali network hanno pesantemente danneggiato l'Italia. Così comincia a dire il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti alla Camera riferendo sulla questione, mercoledì pomeriggio. Il suo intervento, più volte interrotto dalle urla del deputato de "La destra" Teodoro Buontempo, assicura che il governo farà di tutto per risollevare l'immagine dell'Italia e «assicurare in pochi mesi la fine di questa drammatica emergenza». Bisogna impegnarsi perché in ogni area del Paese sia assicurato un ciclo completo dei rifiuti. Si tratta di «scelte non più rinviabili né in Campania né altrove». Chiti ha quindi annunciato lo scioglimento per «inadempienza» di nove consorzi - cinque a Napoli e quattro a Caserta - da tempo incaricati dello smaltimento dei rifiuti della regione.
Chiti è poi passato a spiegare che la decisione di riaprire la discarica di Pianura è inevitabile, come hanno considerato vertici istituzionali e locali. «Per quanto riguarda la legalità - dice Chiti - proprio perché si trattava di una discarica appartenente a una società colpita da una interdittiva antimafia e con molteplici interessi della zona, sono state adottate tutte le precauzioni possibili d'intesa con le forze dell'ordine».
Calma apparente a Pianura, ma lo si potrà dire solo nelle prossime ore: è la notte il terreno fertile per i facinorosi che in questi giorni hanno messo a soqquadro il quartiere sovvertendo le regole della convivenza civile e calpestando ogni legge.
Intanto i manifestanti, di Contrada Pisani, dopo aver liberato via Montagna Spaccata, ripulendola con scope e pale meccaniche a loro spese, mantengono attivi i presidi cruciali: «Credo che alla fine ce la faremo - è il commento a caldo di un uomo che si fa chiamare da tutti Garibaldi - questa volta non ci fidiamo, non cantiamo vittoria. La nostra forza è la resistenza, e resisteremo per disperazione».
Le forze dell'ordine e vigili del fuoco sono dovuti comunque intervenire ripetutamente per spegnere i roghi appiccati alle cataste di spazzatura e per rimuovere i blocchi stradali, molti dei quali ancora presenti soprattutto verso Quarto e Pozzuoli. Mentre Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro «urgente» con lo stesso De Gennaro.
È di due feriti tra le forze dell'ordine il bilancio della giornata a Napoli, in piena emergenza-rifiuti. Un carabiniere è rimasto ferito ad una mano nel pomeriggio mentre transitava in auto tra Arco Felice e Pozzuoli: un gruppo di dimostranti ha dato il via a una sassaiola, lanciando pietre, petardi e bombe carta contro le due auto dei carabinieri e un brigadiere è stato colpito da un sasso ad una mano. La ferita è lieve, risultata guaribile in tre giorni.
E in mattinata un altro carabiniere è rimasto ferito, sempre in modo lieve (è guaribile in 4 giorni) sulla statale VII Quater dove un gruppo di circa 40 persone ha occupato entrambi i sensi di marcia all'altezza dello svincolo di Monteruscello Sud, costringendo l'Anas e la Polizia Stradale a deviare il traffico agli svincoli di Cuma in direzione Nord e di Licola in direzione Sud.
Il "super-commissario" per l'emergenza rifiuti, Gianni De Gennaro, nel corso di una conferenza stampa ha affermato che «Le risposte non tarderanno, sono abituato a mantenere la parola». «Spero già domani di avere le idee più chiare - ha aggiunto - e di poter comunicare novità».
E il presidente del Consiglio Romano Prodi chiede una «solidarietà a basso sacrificio» alle Regioni. «Ci vuole uno sforzo di unione nazionale», ha concluso il premier Romano Prodi.
La risposta delle Regioni è positiva. «Le Regioni, nell'ambito delle disponibilità e delle condizioni concrete in cui si trovano rispetto allo smaltimento dei rifiuti, e garantendo la massima sicurezza e equilibrio necessarie, sono disponibili a dare un contributo» ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani (Emilia Romagna). «Abbiamo condiviso con Prodi l'idea che siamo di fronte a vera e propria emergenza nazionale - ha aggiunto - e in questo quadro riteniamo giusto che tutte le istituzioni della Repubblica facciano insieme uno sforzo comune per affrontare questo gravissimo danno per l'intero Paese nel sistema internazionale», ha sottolineato.
Secondo l'assessore lombardo alle Finanze Romano Colozzi, presente alla riunione, però solo la Sardegna «li prenderebbe già da subito», mentre l'Umbria avrebbe posto delle condizione anche perchè non «gli sarebbero stati pagati quelli già presi in precedenza». No secco da non andranno in Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lombardia.
Pubblicato il: 09.01.08
Modificato il: 09.01.08 alle ore 19.24
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=71942
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