"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 13 gennaio 2008

Rifiuti, nuovi arresti in Sardegna. Blocchi e proteste in Sicilia

A Porto Empedocle 1.500 tonnellate di spazzatura. Blocchi stradali, poi l'immondizia viene scaricata


Uno degli arrestati per l'assalto alla villa di Soru a Cagliari (Ap)
AGRIGENTO - La protesta anti-rifiuti non si placa in Sardegna dove sono scattati altri due arresti (dopo i sette di ieri) e si estende Sicilia dopo che intorno all'una è attraccata a Porto Empedocle la prima nave con a bordo 1.500 tonnellate di spazzatura proveniente dalla Campania.

A CAGLIARI - Secondo quanto riferito dalla polizia, i due giovani fermati a Cagliari stavano preparando un attentato incendiario contro la casa del governatore Soru, tra i primi ad accogliere i rifiuti della Campania e per questo già preso di mira nei giorni scorsi con assalti alla sua villa e scene da guerriglia urbana. I due (uno è addetto alla distribuzione di carburanti in un rifornitore della città) sono stati fermati con l’accusa di detenzione di materiale esplosivo incendiario.

IN SICILIA - Un centinaio di abitanti della zona
hanno occupato con le loro auto la sede stradale vicino alla discarica di Siculiana, nell'Agrigentino, dov'era destinata l'immondizia. Stamane tuttavia la situazione è tornata alla normalità: intorno alle 8 i 30 tir carichi di mondezza sono riusciti ad entrare nella discarica. Allo svincolo di Montallegro i pochi cittadini rimasti dopo la rimozione del blocco stradale hanno ironicamente applaudito al passaggio dei camion. Nella notte altri 16 tir sono entrati senza alcun problema nella stazione di stoccaggio di Aragona.
A convincere i Imanifestanti a sospendere la protesta è stato il prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, dopo un incontro con gli amministratori comunali dei paesi interessati, che si è concluso alle sei del mattino nel municipio di Montallegro. I 30 camion utilizzati per il trasporto dei rifiuti rimasti fermi in banchina a Porto Empedocle sono quindi partiti verso la discarica di Siculiana. La zona è presidiata dalle forze dell'ordine.

PROTESTE - Anche il parroco di Montallegro era al blocco stradale formato in questo comune agrigentino dai cittadini. Don Angelo Gambino ha detto che questa protesta «è il nostro modo per dire alle autorità che la nostra salute è a rischio ed è in pericolo anche l’ambiente». «Siamo vicini a una riserva naturale - ha proseguito il religioso - è un paradiso terrestre qua. È una zona incontaminata, perché aggravarla di questo problema quando abbiamo già i nostri in questo piccolo centro?». «Da diverse parti della Sicilia - ha aggiunto il parroco - vengono a scaricare nella nostra discarica. E lo scaricare significa anche lasciare lungo la strada dei liquidi che non sappiamo che danni possono produrre». «Abbiamo i nostri diritti e vogliamo salvaguardata la nostra salute. Certo c’è una emergenza nazionale e si vuole venire incontro, ma approfittare di questa nostra bontà e generosità non è giusto», ha concluso Don Angelo. Solidarietà ai manifestanti arriva anche dal sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. «Siamo diventati la pattumiera d'Italia», ha detto il primo cittadino della vicina città dei Templi.


13 gennaio 2008

fonte: http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_13/rifiuti_sicilia_a49f253c-c1a6-11dc-bb2b-0003ba99c667.shtml

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