"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 25 luglio 2007

ASSALTO FASCISTA RESPINTO A CASALBERTONE


CONTINUA LA STRATEGIA DELLA PROVOCAZIONE
(RITORNO ALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE?)

Nella notte tra l'11 e il 12 luglio, una squadraccia di fascisti, dopo aver finito di attacchinare manifesti a CasalBertone, assalta, armata, l'occupazione del Coordinamento di Lotta per la casa. Forte e popolare la risposta degli occupanti e del quartiere, che hanno cacciato gli aggressori con determinazione.

Di seguito, il comunicato delle antifasciste e degli antifascisti romani.


Respinto l'assalto fascista all'occupazione abitativa di Casal Bertone

La notte tra l'11 e il 12 luglio è avvenuta l'ennesima aggressione fascista a Roma, nel quartiere di Casal Bertone.
Un gruppo proveniente dal Circolo Futurista, sede del gruppo ultras Padroni di Casa, appartenenti a Fiamma Tricolore, al termine dell'attacchinaggio di manifesti, ha tentato di assaltare l'occupazione abitativa di Via De Dominicis, dove vivono da anni decine di famiglie dei movimenti di lotta per la casa.

La prontezza degli occupanti e la risposta degli abitanti del quartiere ha respinto l'attacco e messo in fuga la squadraccia, che si è dileguata sotto gli occhi indifferenti delle forze dell'ordine,
sopraggiunte nel frattempo. L'attacco è stato premeditato e vigliacco. Armato di mazze, catene,
coltelli il gruppo, guidato da Gianluca Iannone, dirigente di Fiamma Tricolore, non
ha avuto remore a colpire donne e uomini, ferendo gravemente 6 persone, di cui una accoltellata all'inguine.

In pochi minuti centinaia di persone sono scese in strada per difendere l'occupazione e reagire all'aggressione, praticando il legittimo diritto di resistenza.
L'aggressione è avvenuta nel quartiere di Casal Bertone, dove da mesi i cittadini, le associazioni, i movimenti sociali denunciano e contrasta l'apertura del sedicente circolo Futurista, in via degli Orti di Malabarba 15, covo fascista sito all'interno di un palazzo di proprietà dell'Inps, che
inneggia all'odio e al razzismo, attraverso, scritte, manifesti e intimidazioni.

Nei mesi è cresciuta la protesta del quartiere, abitato da molti studenti fuori sede e con una lunga tradizione di lotte sociali, di associazionismo, e di iniziative culturali.
Questa è la campagna per il mutuo sociale di Fiamma Tricolore: da unaparte inneggiano alla "casa agli italiani" e "più case meno calabresi", dall'altra provano a colpire chi nei fatti conquista il diritto alla casa per tutti.
Tutto ciò avviene a due settimane esatte dall'assalto squadrista a Villa Ada e dopo centinaia di aggressioni avvenute negli ultimi due anni nei confronti di chi lotta per i diritti sociali e di cittadinanza, chi libera spazi di socialità e cultura, o chi semplicemente frequenta concerti e iniziative culturali.

Come hanno denunciato con forza le migliaia di persone scese in piazza sabato scorso nel quartiere Trieste-Salario non è più possibile accettare la presenza e la diffusione di ideologie e pratiche fasciste, coperte dalla destra istituzionale e favorite dalla colpevole "equidistanza" del sindaco Veltroni, del governo e delle amministrazioni locali, che hanno concesso sedi e agibilità politica, tollerando e lasciando impunite nella "democratica" città di Roma le scorribande dell'estrema destra.


Le antifasciste e gli antifascisti di Roma


ore 12.00 conferenza stampa presso l'occupazione di via Domenico De Dominicis 6


fonte: http://0incondotta.noblogs.org/post/2007/07/12/assalto-fascista-respinto-a-casalbertone
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Fasci, sbirri e “democratici” (una brutta storia).

volantino diffuso all'iniziativa antifascista di Casalbertone

(22 luglio 2007)


Partiamo da loro, dai democratici. Chiariamo subito che non usiamo il termine nel suo senso originario, per alludere a persone che hanno a cuore la possibilità di esprimere il dissenso e che si battono contro l’autoritarismo. Quella è una specie in via di estinzione. Adesso ci sono i democratici che avranno in Veltroni il loro leader, che non dispongono di un vero e proprio programma e che, quando parlano di riforme, minacciano nuovi attacchi ai diritti sociali.

Ora, il loro atteggiamento in queste settimane è indicativo: a fronte di gravissime aggressioni fasciste, come quelle di Villa Ada e di Casalbertone, non c'è stata una presa di posizione ferma e si è paventato il pericolo di tornare agli scontri fra ragazzi di opposte sponde degli anni '70, ponendo così sullo stesso piano aggressori ed aggrediti. Perché? Intanto vi è una constatazione semplice che pochi hanno il coraggio di fare. Il Partito Democratico esprime la volontà di precisi settori del capitalismo italiano, tanto che Veltroni ne è stato proposto come leader da Carlo de Benedetti assai prima che si profilassero le primarie. Bene, nell’ottica padronale - e dunque del PD - oggi disturba di più chi scende in piazza contro Bush e contro la politica estera aggressiva del governo italiano che chi cerca di canalizzare il malessere sociale contro gli immigrati, gli zingari, gli omosessuali. Poi, certo, anche i gruppuscoli di destra devono contenersi. Ad esempio, quando hanno attaccato i manifesti contro gli omosessuali proprio in coincidenza col Gay Pride, il sindaco li ha condannati, così da fare una bella figura, peraltro a buon mercato. Il "no more froci" di Forza Nuova è stato commentato con sdegno ma senza che se ne evidenziassero le implicazioni, il suo rimandare ai campi di concentramento, alla persecuzione fascista e nazista degli omosessuali. Ma torniamo al nostro oggetto. Per inquadrare meglio la situazione vanno considerati i rapporti tra Sindaco e Prefetto, che sono di piena sintonia. I due hanno anche varato un Patto per la sicurezza che trasforma alcuni problemi sociali in mere questioni d’ordine pubblico e che intende concentrare i nomadi in quattro grandi campi della solidarietà (ovvero, campi di concentramento).

Ora, una cosa è stata resa evidente dagli accadimenti di Casalbertone. Il prefetto Serra sta fornendo una copertura all'estate nera, cioè alla serie di azioni svolte dai fascisti in queste settimane, altrimenti non avrebbe accreditato la tesi che ha trasformato l'autodifesa degli occupanti in un'aggressione.

L'atteggiamento delle forze dell'ordine, d'altronde, è chiaro e provocatorio. A Villa Ada hanno fermato alcuni compagni e non gli aggressori, a Casalbertone hanno coperto la fuga dei fascisti. Serra vuole approfittare della situazione che si sta creando, per costruirsi una immagine da uomo d'ordine, utile per una futura carriera politica nel centrodestra. I giornali da Il Tempo a E polis lo aiutano, al punto che – nel caso di Casalbertone – non hanno voluto raccogliere le testimonianze degli abitanti del quartiere, che avrebbero descritto una chiara aggressione fascista. Certo, il sindaco può non essere contento della situazione, perché le coltellate sono davvero diventate troppe, però per lui non è un grande dolore sacrificare sull'altare del rapporto col Prefetto il movimento antagonista romano. Tanto più che, come abbiamo detto, il PD considera la nostra esistenza in prospettiva più fastidiosa di quella dei fascisti.


Ma arriviamo a questi ultimi. Tra le notizie più allarmanti degli ultimi tempi c'è la fuoriuscita da AN di Storace. La cosa preoccupa anche per le enormi disponibilità economiche che egli porta con sé, dopo anni di ruberie alla Regione. Storace, poi, ha presentato il suo biglietto da visita schierandosi con la Fiamma nei fatti di Casalbertone, rivendicando, nella sostanza, il diritto dei fascisti all'aggressione, come ai vecchi tempi, in parte abbandonati per fare il politicante (e l'accaparratore). Alle risorse economiche, alle connivenze con lo squadrismo, Storace e i suoi aggiungono una certa capacità di far presa sui settori popolari attraverso la demagogia. Non stiamo parlando di Forza Nuova, di picchiatori che riescono ad avere un ruolo politico solo in circostanze eccezionali (si pensi al corteo a Fidene dopo la tragedia del metrò), ma che in generale possono risultare fumosi e astratti con i loro generici proclami contro un non meglio specificato "turbocapitalismo". Né della Fiamma, che ancora vagheggia un grottesco corporativismo. Storace è stato sino a ieri in AN accettando anche la svolta di Fiuggi, che ha inteso, però, come rinnovamento, non come rottura col passato: il suo legame col ventennio e soprattutto con il neofascismo degli anni '70 rimane forte, ma esplicitato con moderazione. Dunque, il lato ideologico viene messo tra parentesi e anche se, in fondo, la sostanza del discorso di Storace rimane l'istigazione all'odio razziale, da parte sua vi è la capacità di dare il senso che si sta occupando dei problemi della povera gente (italiana). Si può dire, quindi, che abbiamo di fronte un osso duro, che sostiene direttamente gli accoltellatori ma che sa fare politica, ma la situazione può essere affrontata.

L'importante è abbandonare gli appelli alla Roma democratica, assai poco incisivi, e dedicare la controinformazione che si svolge nei territori a demistificare il presunto carattere sovversivo o d'opposizione dei gruppi fascisti. In qualsiasi forma questi si presentino, non sono mai contro il sistema, ma sono con esso compatibili e spesso ne costituiscono il braccio armato. Inoltre, va contrastato uno dei cardini della propaganda fascista: la contrapposizione tra proletari italiani ed immigrati. Va ribadito in ogni occasione che i fascisti fanno il gioco del padrone perché creare divisioni è il miglior modo per tenere sotto controllo chi vive condizioni di sfruttamento e di precarietà. Nel portare avanti questo discorso, possiamo d’altronde riferirci ad esempi concreti. Proprio l'occupazione a scopo abitativo di Casalbertone – non a caso attaccata dai fascisti – dimostra che il diritto alla casa si conquista con la lotta comune tra italiani ed immigrati. Proprio esperienze di questo tipo sono il miglior modo per promuovere la conoscenza reciproca tra persone di cultura diversa, superando i pregiudizi creati non solo dalla violenta propaganda di destra ma anche dal modo in cui i media rappresentano “gli altri”.


Corrispondenze Metropolitane
collettivo di controinformazione e d’inchiesta

fonte: cmetropolitane@yahoo.it

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

O è un ritorno alla strategia della tensione... o qualcosa di più.

Anonimo ha detto...

Stavo riflettendo su questo:
Dall'inizio del secondo millennio, stanno poco a poco sgomberando tutti i centri sociali e comunque cercano di ridurre chiaramente tutti quei luoghi e/o movimenti, che hanno una cultura che si basa sul "non ci sto" e che non scende a compromessi con le politiche mediocri attuali.
Sembra (ma per me lo è) un disegno voluto ed architettato a monte, soprattutto se poi, prendiamo in esame l'aumento di post come questo in cui sto commentanto, comprendiamo come ci sia quasi volontà di SPINGERE le masse critiche a COMPIERE azioni violente, in modo da leggittimare le istituzioni ad effettuare l'annichilimento delle poche e ultime voci di resistenza alle politiche neoliberiste.
Un mega saluto.

Anonimo ha detto...

Chissà che non hai ragione, edgar..
Ovvia ironia, la mia. Però guarda caso i bastoni e i coltelli stanno sempre da una parte sola.
Qualcuno si augura davvero che l'esasperazione spinga ad un gesto violento da parte dei "sinistrorsi". E dopo si saranno c.... amari.
Per tutti.
mauro

Val ha detto...

Edgar, è in atto un revisionismo capitalista che tende a riabilitare una parte di storia che nel passato hanno usato per schiantare il movimento operaio.
Il scendere in strada di tutti gli antifascisti in ogni dove e una grandissima manifestazione nazionale che dovremo pensare e concepire come fosse una gita al mare(così nessuno la scansa!)per fa dire a loro "'azzo quanti sono" e la consapevole comprensione di noi "vecchietti"di sinistra e democratici che i centri sociali non sono luoghi di ritrovo di soli violenti ,dovrebbero essere le prime mosse da fare.
Anche iscriversi tutti all'Anpi da 14 anni a 99 e più anni dovremmo fare,pubblicizando la cosa alla grande potrebbe essere un altro segnale forte.
Detto questo:chi di fronte a questi avvenimenti della storia trova lo spazio di fare i distinguo e di frequentare un famoso colle romano,come diceva l'amico del partito socialista del belgio socialista (TUTTI LO SIAMO ANCHE SE VOGLIAMO DISTINGUERCI CON ETICHETTE DIVERSE) non lo è.
Nemmeno democratico e parecchio imborghesito ..aggiungo io.
Suerte
Val
(visto che siamo in tema)
rappresentante attivo di SD nel comitato antifascista di zona 8
Milano

Anonimo ha detto...

Grazie sempre per le tue delucidazione Val.
E grazie di esserti "presentato" :)
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

ah certo i bastoni e i coltelli stanno sempre da una parte vero?? e quei due ragazzi di azione giovani che sono stati brutalmente picchiati da cinquanta rossi con spranghe e bastoni?? uno di loro è finito anche in ospedale in condizioni gravissime.. ma fatemi il piacere, tutti quanti, di sapere le cose prima di lanciare accuse o conisderazioni!! non fraintendetemi, non sto giustificando l'assalto al centro sociale ma perlomeno abbiate il buonsenso di non dire che le botte le danno solo da una parte anzi spesso da parte dei rossi c'è molta più violenza e brutalità, perchè la loro unica forza è attaccare in cinquanta due poveri ragazzi che stavano solamente portando avanti la loro idea.. non vedrete mai fascisti che attaccano qualcuno in modo sleale o in grande superiorità numerica, a meno che non si considerano la gente da stadio che è solo capace di fare a botte, quelle persone ci sono da tutte e due le parti e comunque non si possono considerare veri militanti, ma solo brutali picchiatori.. però perlomeno dalla nostra parte si portano avanti dei valori e non attacchiamo in modo sleale.. e se sentirete di un assalto fascista non sarà mai solo per il puro gusto di fare a botte o di picchiare perchè NOI non siamo animali ma documentatevi su tensioni già magari avvenute prima.. non sono stati certo i militanti di destra ad arrivare a sprangare alle spalle un militante o ad aspettarlo sotto casa per massacrarlo di botte fino a farlo morire e ad infierire sul corpo anche se già avevano visto che era senza sensi e a fargli soffrire più di un mese di agonia.. ora ho portato questi due esempi ma ce ne sono molti altri.. se volete documentarvi su questi due cercate la storia di paolo di nella e di sergio ramelli e poi spero vi verrà qualche dubbio sulla bontà dei militanti della vostra parte.. e sappiate che è da stupidi pensare che il male stia solo da una parte perchè il marcio c'è da tutte e due le parti come in tutte le cose.. e sappiate che non giustifico nessuno anche se devo dire che molta più brutalità l'ho trovato dalla parte dei rossi anche se vi dico di continuare a portare avanti la vostra idea e di continuare a militare nel modo in cui meglio credete e per favore non state sempre ad accanirvi sull'antifascismo anche perchè noi non ci accaniamo sull'anticomunismo ma portiamo avanti lotte dalle batteglie contro le multinazionali ai parchi per far giocare i bambini.. quindi vi dico: crescete un po e trattate argomenti che servano davvero e non alla pulizia dei fascisti e rispettate chi ha idee diverse dalle vostre.. ciao e rifletteteci..

elena ha detto...

Anonimo (e già trovo bruttissimo chiamarti così, d'altra parte non mi dai alternative... ma non potevi proprio darti un nome?), sul fatto che di cretini sia pieno il mondo e che, conseguentemente, ce ne stiano pure a sinistra non discuto proprio: te ne dò atto. Purtroppo hai ragione.
Come sul fatto che "voi fascisti" non vi accanite in cinquanta contro due: è ovvio che, per chi usa le pistole, non c'è bisogno del numero... visto che ci rinvii alla storia di Ramelli, ti rimando a quella di Claudio Varalli, o a Fausto e Iaio. E poi non proseguo perché a me fa male... come posso capire faccia male a te. Il problema è che comunque nessuno ci rende gli amici morti. Sui quali possiamo solo piangere... e meditare. Personalmente sono contraria alla violenza, e non solo perché sono una donna o per le mie ridotte dimensioni. Penso che il dialogo - ma anche la discussione accesa, perché no - serva molto di più. Ma non è che se passiamo la vita a rinfacciarci i reciproci errori andiamo avanti di un passo solo..., non credi?
Però, visto che se ho capito giusto ti dichiari fascista, e visto che in un post precedente, con qualche tuo "camerata di fede", non sono riuscita a proseguire il dialogo (perché loro si sono eclissati), mi spieghi perché lo sei e cosa vuoi ottenere? Di che battaglie contro multinazionali parli e di che parchi per bambini? Grazie!